Nel segno delle lacrime, prima di dolore e poi gioia. Il Portogallo è Campione d’Europa per la prima volta nella sua storia, una favola di sport e di coraggio degna di questo Europeo pieno di storie incredibili da raccontare a lungo. Una nazionale che oltre al talento ha mostrato sempre di essere una squadra vera, fatta da grandi giocatori pronti a dare tutto per il compagno. Non c’è infatti solo il genio di Ronaldo a suggellare questa leggendaria vittoria, ma bensì la qualità e la corsa di tanti giovani campioncini (Joao Mario, Guerreiro, Sanches, Cedric, William Carvalho) che tra due anni in Russia daranno ancora battaglia al mondo intero. Quello che sembrava impossibile, è diventato realtà facendo scomparire in un lampo i fantasmi di 12 anni fa del Da Luz di Lisbona.
I lusitani hanno vinto contro una Francia qualitativamente più forte ma ancora troppo giovane per cascare il segno in Europa. La mancanza di personalità è stata forse il tallone d’Achille della nazionale di Deschamps, incapace di approfittare dell’infortunio di Cristiano Ronaldo dopo 25′ e di uno stadio stracolmo vestito a festa così come un’intera nazione.
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Ronaldo nel bene o nel male – Il quotidiano sportivo portoghese, Record, stamattina aveva dedicato la prima pagina alle lacrime di Ronaldo nel 2004, quando il giovanissimo fenomeno di Funchal pianse nel finale di partita dopo la sconfitta del Portogallo in finale contro la Grecia.
'En el nombre de Cristiano' https://t.co/p3737MMQZt La crónica de la #Euro2016Final, por @Rujilo pic.twitter.com/SpWfqBTCqx
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Stavolta tutti gli chiedevano lacrime di gioia e così è stato, salvo versarne molte al minuto 25 quando un’entrataccia di Payet gli ha tolto i riflettori della finale. Il suo carisma si è visto però anche fuori dal campo perchè l’attaccante del Real Madrid non ha smesso per un secondo di incitare i suoi compagni anche dalla panchina. Un trascinatore autentico per un popolo che da troppo tempo aspettava di vivere un’emozione così grande.
"The game of our lives. We will win it!" proclaims the headline in Portuguese daily A Bola. #PORFRA #EURO2016 pic.twitter.com/GM6HaHS8yA
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La partita – Che fosse una partita nel segno della Francia, nessuno ne aveva dubbi. La nazionale di casa ha infatti condotto fin dal primo minuto le operazioni soffrendo però terricci,ente le ripartenze di un Portogallo solido e molto furbo, schierato con metodo eccezionale da Fernando Santos. Alla fine le occasioni nitide per la Francia sono state ben quattro, alcune fallite per sfortuna, altre per la bravura di Rui Patricio e altre per sfortuna, con il palo clamoroso colpito da Gignac al ’92.
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Lo stratega Fernando Santos ha invece interpretato alla perfezione i cambi, mandando in campo l’ariete Eder quando aveva avvertito la stanchezza dei suoi gioielli Joao Mario, Quaresma e Nani. Proprio l’attaccante del Lilla è stato decisivo in ogni azione dei lusitani, riuscendo a far alzare la squadra con le sue sponde aeree e soprattutto con la strepitosa rete della vittoria arrivata al minuto 109: destro potentissimo dai 25 metri e Portogallo in delirio. Anche lui, solo 5 reti segnate in nazionale fino ad ora, entra di diritto nelle favole du calcio raccontate da questo favoloso Euro2016.
Portogallo-Francia 1-0 d.t.s.
MARCATORE: Eder al 4′ s.t.s.PORTOGALLO (4-1-3-2): Rui Patricio; Cedric, Pepe, José Fonte, Raphael Guerreiro; William Carvalho; Renato Sanches (dal 34′ s.t. Eder), Adrien Silva (dal 21′ s.t. Moutinho), Joao Mario; Nani, Cristiano Ronaldo (dal 25′ p.t. Quaresma). (Lopes, Eduardo, Bruno Alves, Ricardo Carvalho, Vierinha, Eliseu, André Gomes, Danilo Pereira, Rafa Silva). All. Fernando SantosFRANCIA (4-2-3-1): Lloris; Sagna, Koscielny, Umtiti, Evra; Pogba, Matuidi; Sissoko (dal 5′ s.t.s. Martial), Griezmann, Payet (dal 13′ s.t. Coman); Giroud (dal 33′ s.t. Gignac). (Mandanda, Costil, Cabaye, Jallet, Rami, Digne, Mangala, Kanté, Schneiderlin). All.: Deschamps.ARBITRO: Clattenburg (Inghilterra)