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FOCUS Premier League – Il Leicester continua la sua corsa, dietro resta solo il Tottenham

Tottenham - Kane

Sette partite. Ancora sette partite prima della fine di questa meravigliosa Premier, e il Leicester è ancora lì, in vetta, a difendere con le unghie e con i denti i cinque punti che lo separano dal Tottenham, forse l’unico avversario rimasto tra le foxes e la realizzazione di un sogno incredibile, irripetibile.

Anche il Crystal Palace è caduto contro la capolista, che nonostante la stanchezza, la sofferenza, e soprattutto la paura che comincia ad affiorare, ha saputo portare a casa un’altra vittoria fondamentale, forse la più difficile delle ultime settimane. Contro una squadra in crisi, senza vittorie interne nel 2016, e che se raggiungerà la salvezza lo dovrà solo allo splendido girone d’andata, Morgan e compagni hanno confezionato una prestazione di sostanza, passando con l’ennesimo sigillo di Mahrez e rintanandosi poi nella propria area, a difendere il risultato; le eagles avrebbero ampiamente meritato il pareggio, visto lo sforzo profuso nell’ultima mezzora, ma quello che è arrivato da Selhurst Park è un altro segnale fortissimo della stagione: il Leicester c’è, e vede sempre più vicino il traguardo.

I punti di vantaggio, per una notte saliti a otto, sono tornati cinque nel tardo pomeriggio di ieri, quando il Tottenham ha archiviato la pratica Bournemouth con un rotondo 3-0, aperto dopo neanche un minuto dal solito Kane, che pochi minuti dopo ha messo a segno anche il gol numero 21 in stagione, staccando Jamie Vardy nella classifica marcatori; gli spurs, che hanno chiuso la partita con Eriksen, tengono accese le speranze di titolo, ma tengono anche a distanza le rivali per la corsa Champions. L’Arsenal fa il suo dovere, e lo fa alla grande vincendo sul difficile campo dell’Everton, sconfitto dalle reti nella prima frazione di Welbeck e Iwobi, al primo centro da professionista; i gunners, eliminati in pochi giorni da Champions e FA Cup, vogliono chiudere al meglio una stagione mediocre, iniziata alla grande con il trionfo nel Community Shield, ma piena di delusioni da gennaio in poi.

C’era grande attesa anche per il derby di Manchester, in tono minore rispetto agli ultimi anni ma comunque di vitale importanza per il quarto posto, l’ultimo utile all’accesso ai preliminari di Champions League; a spuntarla è stato lo United, che ha espugnato l’Etihad dopo una partita intensa ma con poche occasioni; entrambe le squadre, in formazione largamente rimaneggiata per le tantissime assenze, hanno vissuto di sprazzi, affidandosi all’estro dei propri attaccanti. Proprio il più giovane, il talentuosissimo Rashford, ha deciso la sfida dopo appena un quarto d’ora, ridicolizzando Demichelis e battendo imparabilmente Hart; la reazione dei citizens è stata opaca, e il risultato non è più cambiato, consentendo alla squadra di Van Gaal di portarsi ad un solo punto dai cugini.

Alla pari con i red devils sale anche il West Ham, che probabilmente meriterebbe molto più delle due ricchissime squadre di Manchester il quarto posto; gli irons hanno regalato ancora una volta una splendida dimostrazione di calcio, giocando alla grande sul campo del Chelsea: il 2-2 finale sa tanto di beffa per la squadra di Bilic, un po’ per la prestazione di Payet e compagni, ma soprattutto per il rigore che ha regalato il pari ai blues, concesso dall’arbitro per un intervento di Antonio avvenuto ampiamente fuori dall’area di rigore.

Più lontane da questo trio, ma ancora non definitivamente fuori dalla corsa Europa, vincono e convincono anche Southampton e Stoke City: i saints, nello scontro diretto con il Liverpool di Klopp, hanno regalato un tempo ai reds, avanti di due reti e più di una volta vicini al terzo gol; nella ripresa però la musica è cambiata, e nonostante un rigore fallito in apertura i padroni di casa hanno coronato una fantastica rimonta, favorita dalla doppietta di Mané, finalmente decisivo, e dal terzo gol consecutivo di Pellé, tornato ai livelli della prima parte di stagione. Bell’affermazione anche quella dei potters, che hanno espugnato il Vicarage Road con il risultato di 2-1, maturato grazie ai gol di Walters e Joselu; al Watford, comunque tranquillo in classifica, non è bastata la nona marcatura stagionale di capitan Deeney.

Se in testa e per le posizioni europee la lotta è serrata, non mancano di certo le emozioni nella parte bassa della classifica: a contendersi i due posti rimasti, considerando ormai salvo anche lo Swansea, che ha sconfitto il derelitto Aston Villa grazie all’ex Napoli Fernandez, sono rimaste tre squadre; il Norwich, probabilmente quella con l’organico più debole, il Sunderland e il Newcastle. Le due formazioni del nord est, di certo non abituate a posizioni di così bassa classifica, almeno fino a qualche anno fa, hanno dato vita ad un meraviglioso Tyne-Wear Derby, una delle sfida più calde ed affascinanti del calcio occidentale.

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Ne è uscita una partita dal livello agonistico immenso, giocata ad un ritmo forsennato dal primo all’ultimo secondo, e dove non sono mancati i colpi proibiti; ad andare a segno per primi sono stati i black cats con l’eterno Defoe, ma nel finale è arrivato il pari in mischia di Mitrovic. Il risultato di parità tiene in vita entrambe, ma favorisce senza dubbi il Norwich, che non ha fallito la preziosa occasione, sbancando il campo del WBA con il gol nella ripresa di Brady. Il prossimo turno, dopo la sosta per le nazionali, proporrà un Norwich-Newcastle da brividi, che potrebbe risultare decisivo per le sorti dei bianconeri, che nonostante la doppia faraonica campagna acquisti sono vicini alla clamorosa retrocessione in Championship.

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