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Strage migranti, le salme a Malta. Libia, un altro milione in partenza

Le ultime salme del drammatico naufragio nel canale di Sicilia sono state fatte sbarcare a Malta e già si teme un’altra e, purtroppo, larghissima nuova ondata di arrivi. Dalla Libia, infatti, circa un milione di migranti sarebbe pronto a partire per tentare la sorte e solcare le acque del Mediterraneo. Il bilancio finora è catastrofico: si contano 900 morti e il comunicato della Guardia Costiera lo conferma. Le previsioni della procura di Palermo, inoltre, alimentano le preoccupazioni del Governo italiano e non solo. Ultimate le operazioni, la nave Gregoretti dovrebbe ripartire per il porto di Catania, dove è stato trasferito in elicottero uno dei sopravvissuti in gravi condizioni.

Le Nazioni Unite. Il segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, ha riconosciuto il “pesante impatto sull’Italia per l’arrivo di tanti migranti ed è grato al governo italiano per tutti i suoi sforzi”. Il segretario ha fatto appello alla comunità internazionale perché “dimostri solidarità e divida il peso di questa crisi”. Il Mediterraneo è diventata “la rotta più letale del mondo” per migranti e per chi cerca asilo. “La risposta della comunità internazionale deve essere globale e collettiva”.

L’appello di Renzi. “Ci sono tutte le condizioni per svolgere un’operazione condivisa e mirata con i nostri partner europei”. Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è tornato sulla tragedia avvenuta nel canale di Sicilia: “Vanno attuati interventi sugli scafisti, persone che vanno affidate alla giustizia. Il problema – ha concluso – deve essere estirpato, ecco perché occorre intervenire subito e con forza a partire dalla Libia”.

Consiglio europeo straordinario. Sollecitato dal premier Renzi, il presidente del Consiglio europeo, il polacco Donald Tusk, starebbe consultando i 28 governi europei con l’idea di convocare per giovedì un Consiglio europeo straordinario. Anche l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Federica Mogherini conferma l’ipotesi del vertice straordinario, aggiungendo che è un dovere morale che l’Ue affronti la crisi: «Penso sia un dovere morale concentrare la nostra responsabilità come europei nello sforzo di evitare che queste tragedie si ripetano. Dobbiamo costruire un senso comune di responsabilità europea, sapendo che non c’è una soluzione facile, non c’è una soluzione magica, ma ci sono responsabilità da assumerci insieme». E Gentiloni, arrivando a Lussemburgo, ha sottolineato che dopo la tragedia di domenica «è in gioco la reputazione dell’Unione europea». «Chiederemo, oltre la solidarietà, anche degli impegni precisi», ha detto Gentiloni. «Ci vuole impegno al contrasto dei trafficanti di esseri umani, poi il rafforzamento economico di Frontex e Triton, infine moltiplicare gli sforzi economici per l’accoglienza e la convenzione di Dublino». Gentiloni ha ricordato che «oggi l’Italia accoglie da sola due terzi dei migranti che raggiungono l’Unione europea, una cosa che l’Italia porta avanti da sola con le proprie forze».

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