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Charlie Hebdo: la telefonata dei terroristi

Prima l’attacco a colpi di kalashnikov nella sede del giornale Charlie Hebdo, dove sono state uccise 12 persone. Poi la fuga, durata quasi 50 ore, mentre un altro terrorista uccideva una poliziotta a Montrouge. L’ultimo capitolo di questo orrore francese è andato in scena quasi allo stesso modo, ma in due zone diverse. I fratelli Kouachi rinchiusi in una tipografia di Dammartin-en-Goele. Coulibaly e compagna invece tenevano in ostaggio diverse persone all’interno di un kosher di Porte de Vincennes.

Gli agenti hanno da subito avviato le trattative con i killer. Qui sotto trovate un video dove si possono ascoltare le voci originali dei terroristi, registrate dalla TV francese, mentre rivendicano l’attacco e spiegano da chi sono stati mandati.

”Siamo i difensori del Profeta e io, Chérif Kouachi, sono stato mandato da Al Qaeda dello Yemen: sono partito da lì e mi ha finanziato l’imam Anwar Awaki, prima di essere ucciso”, ha detto uno dei fratelli terroristi franco-algerini rivendicando la strage di Charlie Hebdo. Amedy Coulibaly, il 32enne morto nel secondo blitz, ha invece dichiarato “Ci siamo sincronizzati”, riferendosi all’attacco del giorno prima.

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