In un messaggio inviato per l’apertura della Festa dell’Unità di Bologna, il presidente del Consiglio parla delle responsabilità e delle aspettative riposte dagli elettori sul Governo. “Corrispondere a questo affidamento non è facile, ma fa tremare i polsi”, così Renzi, che, riferendosi al PD, torna sui risultati delle scorse europee, la cui vittoria, sostiene: “ci ha consegnato un’enorme responsabilità” e “il carico di un mandato, di una missione quasi, da più di 11 milioni di elettori, ma che vale per tutti”.
Il premier difende l’attività dell’Esecutivo, incalzando gli scettici: “ogni tanto qualcuno ci viene a fare la lezione sulle priorità, che noi abbiamo ben chiare”. Rilancio sui tempi scelti dal Governo per la programmazione: “è il senso dei mille giorni, che i soliti noti hanno voluto leggere come un rallentamento della nostra azione di cambiamento e invece ne costituisce l’orizzonte, la profondità e l’intensità di un mandato di legislatura”. Mille giorni per ritrovare «assetto dell’Italia, la sua capacità come comunità di fare fronte agli impegni presi e alle sfide di una competizione globale, alla nostra storia e al futuro di un grande Paese europeo, tanto più nel pieno del nostro semestre di presidenza dell’Unione», espone così la sua visione Renzi.
Il segretario appare infine soddisfatto del ruolo che il PD sta assumendo fuori dall’Italia: il partito è ora “guardato in tutta Europa, e non solo, come un riferimento, talvolta indicato come modello dai nostri partner socialisti, come in passato facevamo noi con il New Labour britannico o la Neue Mitte tedesca”.