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Android: come eliminare definitivamente i nostri dati

Nuovi modelli, top device, continue nuove uscite che integrano sempre nuove tecnologie; il mercato Android è di sicuro un mercato in continua evoluzione e che subisce repentinamente molti cambiamenti. Da una veloce analisi delle vendite delle grandi compagnie che producono i nostri amati device (e guardando anche i risultati di aziende meno acclamate non solo asiatiche) si evince ormai che quasi la metà della popolazione mondiale possiede uno smartphone, e che più della metà di queste persone ha acquistato uno smartphone equipaggiato con SO Android. Una fetta di questi utenti Android, circa il 35% (parliamo quindi di poco più del 10% della popolazione mondiale), è formata da quegli utenti che preferiscono rimanere aggiornati e che quindi acquista un nuovo smartphone nel giro di 500 giorni (in pratica quasi 1 dispositivo nuovo ogni anno e mezzo). Molto probabilmente la maggior parte dei miei lettori adesso sta pensando: “faccio parte anche io di questa tipologia di users!”. In effetti quanti non hanno acquistato un nuovo smartphone nell’ultimo anno e mezzo?

Quello di cui vorrei discutere oggi è, in effetti, l’altro lato della medaglia. Se è vero che il mercato del nuovo è molto vivo, è vero anche che il mercato dell’usato non è da meno. Secondo un’analisi effettuata dalla Columbia University di New York, il mercato dell’usato mobile ripercorre per il 60% i volumi di vendita del nuovo solo che lo fa con circa un anno di ritardo.

Io stesso, negli ultimi 2 anni, ho acquistato 2 nuovi modelli (Note 2 e Note 3) e venduto i 2 device che avevo precedentemente (Note 1 e, per l’appunto il Note 2). La prima cosa da fare quando si decide di vendere uno smartphone è, ovviamente, effettuare il reset del dispositivo in modo da eliminare tutte le nostre informazioni come ad esempio: dati sensibili, fotografie, contatti telefonici, cronologie internet, password, ricerche sul web e chi ni ha più ne metta. Negli ultimi giorni, però, Avast ha terrorizzato milioni e milioni di persone portando alla luce il fatto che un semplice ripristino dati come il ripristino alle impostazioni di fabbrica non è sufficiente ad eliminare effettivamente i dati. In effetti una volta effettuato il ripristino “normale” tutti i dati precedentemente presenti non sono più visibili da un utente un po’ inesperto, ma chiunque con un minimo di risorse può avere la possibilità di dare un occhiata a cos’è rimasto delle tracce del vecchio possessore.

Allora cosa fare? Come eliminare le nostre informazioni in modo radicale in modo da non avere più di questi pensieri? Bisogna portare a termine una operazione più complessa (per il SO) di un semplice reset ai dati di fabbrica ma semplicissima da attuare per noi utenti. Il senso di quello che si andrà a fare è moto simile alla procedura sui PC usati, effettuando sull’HDD una formattazione basilare e non approfondita, magari per risparmiare tempo, o per semplice disinformazione a riguardo, un utente con un minimo di dimestichezza potrebbe riportare alla luce molti file. Piccola prerogativa: i dispositivi mobili non usano lo stesso tipo di hard disk dei PC desktop. Quest’ultimi hanno la possibilità di scegliere tra i tradizionali HDD meccanici, e gli SSD, i più simili a quelli usati sul telefoni.

Android, in particolare, dalla versione 4.3 Jelly Bean introduce la funzione TRIM, fondamentale per le unità di storage a stato solido, poiché consente di aumentare le prestazioni liberando gli spazi rimasti “liberi” dopo l’eliminazione di un contenuto, e non al momento della sovrascrittura. Presente da anni nei sistemi Windows e Linux, c’ha messo un po’ di più per arrivarci.

encrypting

C’è da dire che i sistemi mobili, cioè quelli più colpiti da questo tipo di problemi per la facilità con cui possono essere ceduti ad un secondo, o addirittura terzo proprietario, hanno sviluppato qualche contromisura per prevenire problemi di questo genere. Una di queste è l’encrypting delle informazioni personali dell’utente, con una chiave d’accesso collegata al sistema in uso: appena verrà effettuato un reset, o anche la semplice cancellazione dei dati, la chiave verrà persa, e anche se i dati criptati resteranno visibili, non potranno essere visualizzati in chiaro, almeno non senza la chiave. Questa è sicuramente una delle funzionalità più importanti, che tutti dovrebbero abilitare nel loro sistema Android, con una semplice spunta nella sottocategoria Sicurezza delle Impostazioni Generali. Nei sistemi iOS invece è abilitata di default, con una chiave AES, quindi l’utente ha un peso in meno.

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