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Giustizia: magistrati contro la riforma

Duro affondo dell’Anm contro le proposte di riforma della Giustizia che il governo intende presentare. “E’ inefficace e frutto di compromesso” e contiene “norme punitive ispirate a logiche del passato”, afferma la rappresentanza togata. “E’ nel settore penale che i disegni di riforma rivelano i caratteri del compromesso e del cedimento a pressioni e a veti“. Responsabilità civile dei magistrati, riduzione delle ferie e modus operandi del governo tra i punti d’accusa che i giudici muovono all’esecutivo.

“L’eliminazione del filtro di ammissibilità delle azioni di responsabilità civile dei magistrati trascura una casistica che abbonda di atti di citazione carenti dei minimi requisiti formali, dando così il via libera ad azioni strumentali“. L’Anm rileva poi: “La sospensione feriale dei termini, che si vuole ridurre, non determina affatto la chiusura dei tribunali e garantisce anzitutto all’avvocatura una pausa ragionevole dell’attività ordinaria. Le ferie dei magistrati sono in linea con quelle della categoria dei dirigenti, considerato che esse non sospendono i termini di deposito dei provvedimenti”. Alza i toni il sindacato delle toghe: “Se fosse confermata, l’annunciata riduzione delle ferie, decisa senza alcun previo confronto con la magistratura, sarebbe un grave insulto non per l’intervento in se stesso ma per il metodo usato e per il significato che esso esprime”.

Falso in bilancio, prescrizione, autoriciclaggio e bioetica gli altri punti controversi. Per l’l’Associazione nazionale magistrati le previsioni di intervento previste nel testo della riforma “non toccano il tema centrale delle risorse, quello che condiziona in larga misura l’efficienza della macchina giudiziaria”.

Levata di scudi dal PD: “La presa di posizione dell’Anm ha dell’incredibile. È bastato l’intervento annunciato dal premier Renzi di ridurre i giorni di ferie ai magistrati, a scatenare una rivolta della categoria. I privilegi devono finire per tutti, 46 giorni di riposo, nell’attuale stato della giustizia, sono francamente troppi”.

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