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Google sfata 10 miti legati ai Glass

Nella giornata di ieri Google ha pubblicato un post sul suo social network nel tentativo di fare chiarezza sulle tante voci che circolano riguardo i Glass, gli occhiali per la realtà aumentata made in Mountain View. L’azienda afferma infatti che “Le indiscrezioni possono essere divertenti, ma possono anche essere fonte di confusione o perplessità”, per questo motivo il post elenca 10 miti da sfatare per fare ordine fra tutti i rumors emersi ultimamente in rete. Nel post di Google Plus si legge:“Glass ha visto alcuni miti svilupparsi intorno ad esso, mentre siamo lusingati per l’attenzione, abbiamo pensato che potrebbe avere senso affrontarli, solo per pulire l’aria”.

Nel primo punto si parla delle numerose accuse rivolte al progetto, le quali affermano che “Glass è l’ultima distrazione dal mondo reale” e alle quali Google ha dato una riposta secca e molto lucida, dicendo che gli occhiali per la realtà aumentata non rappresentano affatto una distrazione, bensì si propongono di riportare l’attenzione delle persone, oggi distolta dagli smartphone, verso il mondo che ci circonda, senza però rinunciare alle funzioni tecnologiche a cui siamo abituati. I nostri occhi torneranno quindi a guardarsi intorno e non saremo più impegnati a guardare un display, poiché riceveremo le informazioni direttamente davanti al nostro naso e solo quando necessario (infatti lo schermo non rimarrà sempre acceso, ma si attiverà solo al momento opportuno).

walking with cell phones

L’azienda vuole poi mettere in chiaro un paio di cose riguardanti la privacy, argomento scottante e al quale Google sta prestando ora molta attenzione. “Le persone possono registrare per un po’– incalza il post- ma i Glass non sono progettati o comunque in grado di effettuare registrazioni always-on (la batteria non durerà più di 45 minuti prima di dover essere ricaricata)”. Non temete però per la batteria del dispositivo, infatti la versione che entrerà in commercio dovrebbe riuscire a garantire un’autonomia migliore.

Il terzo punto del post si rivolge invece a tutti coloro che sono convinti che i Glass siano solo per geek tecnologici un po’ maniaci. Non è così, afferma Big G, poiché attualmente i beta tester “provengono da tutti i ceti sociali… l’unica cosa che hanno in comune è che loro vedono il potenziale per le persone in un modo che le aiuti a concentrarsi di più con il mondo che le circonda, piuttosto che distrarsi da esso” con ancora un chiaro riferimento agli smartphone, grande fonte di distrazione per tutti noi.

Ancora non ci sono indizi né indiscrezioni riguardanti l’uscita in commercio, poiché il dispositivo non è pronto ed è probabilmente piuttosto lontano da quello che sarà il risultato finale. Per Google quindi è estremamente importante realizzare un prodotto di qualità, anche se questo dovesse penalizzare le tempistiche di uscita.

La società di Mountain View si dichiara poi pronta a mettere da parte la mitica funzione del riconoscimento facciale, che avrebbe potuto aiutarci in moltissime occasioni evitandoci magari brutte figure nel momento in cui non ci si fosse ricordati il nome di qualcuno, per andare incontro alla questione della privacy, ad oggi molto sentita dagli utenti. Gli svantaggi che deriverebbero dall’utilizzo di tale feature sarebbero infatti consistenti, almeno finché non si troveranno soluzioni definitive al problema.

Ecco le parole della società: “Come abbiamo detto prima, a prescindere dalla fattibilità tecnologica, abbiamo preso la decisione in base ai feedback di non rilasciare o anche distribuire il riconoscimento facciale a meno che non abbiamo potuto affrontare adeguatamente le molte questioni sollevate da questo tipo di funzionalità.”

mobile devices

Proseguendo la lettura del post, si legge che Google abbatte l’idea dei Glass come dispositivo di sicurezza, dato che non sarebbe affatto una mossa astuta spiare le persone con un device ben visibile sul viso e che si illumina non appena gli si impartisce un comando. Certamente non verrebbe utilizzato da agenti segreti, data la vistosità dell’apparecchio.

Il punto nove è riferito a tutti i problemi riscontrati ultimamente per l’utilizzo degli occhiali interattivi in luoghi pubblici. Infatti per ora le restrizioni sono molte, ma l’azienda si dice convinta che le persone riusciranno a creare un buon “galateo” per il loro utilizzo; in fondo, è già successo con gli smartphone e ora non ci sono problemi ad utilizzare tali apparecchi praticamente ovunque.

Insomma, le risposte di Google ai numerosi punti interrogativi sollevati ultimamente ci sembrano abbastanza esaustive e ragionevoli, l’azienda sa fino a dove si può spingere con questa nuova invenzione e conosce i propri limiti. Inoltre è a conoscenza delle iniziali problematiche e difficoltà che emergeranno con il lancio del dispositivo al pubblico mondiale ed è ben disposta ad accettare i feedback e i consigli di tutti noi pur di migliorare il prodotto.

Glass evolution

Sembra quindi che i Glass faranno successo e che le persone sapranno darsi ottime regole per il loro utilizzo nella società. Non ci resta che attendere ulteriori notizie, magari proprio in occasione dell’evento Google I/O che si svolgerà a giugno.

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