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Thrillist: da semplice newsletter a colosso del web

Una storia ordinaria ma che nasconde dello straordinario. 80 milioni di dollari fatturati in nemmeno un anno. Partiamo dall’autunno del 2005, Adam Rich (sinistra) e Ben Lerer (destra) entrambi semi-neolaureati dell’Università della Pennsylvania, erano pronti a dare il via al prototipo della loro newsletter: una guida di New York City per ragazzi dal titolo “Thrillist“. Non potevano sapere quello che, di li a poco, sarebbe seguito ma sopratutto i fantastilioni che avrebbero guadagnato. Ripercorriamo la straordinaria vicenda di Ben e Adam nell’intervista rilasciata ai microfoni di Mashable.

Ben-Lerer“Come eravamo assolutamente stupidi prima. Oggi, Thrillist Media Group è un supporto a livello mondiale e una società di E-commerce con 250 dipendenti e 25 edizioni locali, da Los Angeles a Londra”. Ben Lerer (foto sopra)

Come tutto é cominciato

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Thrillist si presenta come una storia comune, che sentiamo sempre o a cui sempre ambiamo: due ragazzi volenterosi che uniscono le energie per far decollare un piccolo progetto, una guida per la città in questo caso. Armati di buone speranze hanno puntato su un prodotto che non esisteva, e la svolta quando arriva? Presto, presto. Prima di tutto Ben e Adam si sono concentrati sull’analisi dei loro competitor, DailyCandy aveva già fatto un buon lavoro in questo campo limitandosi al per il mercato delle donne; Thrillist avrebbe quindi allargato questo servizio anche agli uomini.

Senza contenuti e con un background tecnologico scarno, la coppia vaga per le strade di New York, esplorando i quartieri di notte e nei fine settimana al fine di scrivere una propria versione della city guide; di lì a poco avrebbero invitato questo personalissimo prodotto a tutti i loro amici. L’impegno é ripagato e il contatore degli iscritti comincia a salire così come il numero delle aziende che gli contattavano per “fare affari” ogni volta che su Thrillist si scriveva di loro: é l’inizio del business per Ben e Adam.

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Ben lascia il lavoro nella boutique per concentrarsi completamente nella stesura di news su Thrillist e completare il suo percorso alla Business school. I suoi genitori, il co-fondatore dell’Huffington Post Kenneth Lerer e l’interior designer Katherine Sailer, furono felici di sostenerlo. Adam Rich invece, più prudente, decide di tenersi il proprio lavoro come controllo qualità presso una società di tecnologia. Nonostante questo i due portano avanti egregiamente questo business e tre o quattro mesi dopo Ben e Adam decidono che é ora di cercare investimenti al di fuori delle semplici strade di New York e con una mossa azzardata bussano alle porte degli investitori di DailyCandy (principale rivale). Il piano riesce e i due raccolgono diverse centinaia di migliaia di dollari per pagarsi piccoli stipendi. “Uno dei più preziosi consigli che ho ricevuto – afferma Ben- é stato quello di trattare il denaro come se fosse tuo e non come un conto in banca. Non abbiamo ma speso un cent se non avevamo intenzione di spendere, le nostre erano scelte incredibilmente meticolose e riflessive”.

Il denaro convince poi anche Adam ad impegnarsi a tempo pieno su Thrillist e la rivista/guida della città riesce finalmente a offrire un posto di lavoro. La sedia vacante viene presa da David Blend, ora editore esecutivo. “Era uno scrittore freelance che ha creduto in quello che stavamo facendo” -dice Ben- “All’inizio lo abbiamo pagato ad hamburger ma gli dicevo sempre che semmai ci avesse aiutato a raccogliere fondi sarebbe stato il nostro primo dipendente, e lo é stato!!”

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Nel primo anniversario dalla sua fondazione, Thrillist riesce finalmente a lanciare un’edizione locale per Los Angeles a cui seguirà San Francisco, Chicago, Las Vegas, Miami e Londra, senza contare la moltitudine di abbonati alla Newsletter. Ecco la svolta. Ben e Adam non si lasciano sfuggire neanche i grossi investimenti rappresentati dalla pubblicità e cominciano ad occuparsi – seppur con qualche timore- anche di marketing . La società si evolve rapidamente e raggiunge quota 80 milioni di dollari, ma per i due amici non é finita qui (purtroppo).

Un occhio anche all’e-Commerce

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Nel 2010 Adam Rich fonda una società di “venture capital” con il padre, la quale arriva a supportare economicamente lo sviluppo di tante importanti aziende come Baublebar, Everlane e NowThisNews . Questa esperienza fornisce a Adam una panoramica sulle aziende e sui settori in rapida crescita; da qui comincia ad interessarsi all’e-Commerce e prova ad impiantare questa formula anche su Thrillist. Non molto tempo dopo acquista un piccolo sito di abbigliamento maschile, la JackThreads. La combinazione, nonostante i molti dubbi, funziona e Thrillist ora dà la possibilità ai suoi 2 milioni di abbonati di acquistare i prodotti direttamente on line. Successivamente, nella primavera del 2010, lancia una seconda pubblicazione chiamata The Crosby Press , rivista per uomini tra i 18 e i  24 anni . In tutto la società registra entrate per circa 100 milioni di dollari.

Sempre più sfide all’orizzonte

D’ora in avanti il terreno per i due amici si farà sempre più impervio e con il successo aumenta il peso delle responsabilità: devono stare attenti a consigliare i prodotti per mantenere la fiducia dei propri lettori, devono stare attenti alle scorte, a non rovinare la fiducia con il pubblico e a mantenere controllato un tale circolo vizioso. Crescere per Thrillist non é stato certo rosa e fiori e anche alla vetta del successo i problemi sono ancora numerosi così come sfide superate con successo, da quelle di ordine tecnico fino ai provider di posta elettronica, molti anche i dogmi organizzativi. Formazione, supervisione e gestione saranno gli elementi decisivi. Ben dovrà smettere di farsi carico di tutto il lavoro per quanto riguarda le assunzioni per concentrarsi di più sulla preoccupante organizzazione aziendale ma ovviamente é talmente coinvolto da non poter cessare immediatamente di occuparsene. Purtroppo continua a dedicare circa il 20-30% del suo tempo per il reclutamento, l’ultimo suo “acquisto” é il C.F.O. Eric Ashman.

Un futuro radioso

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Guardando l’agenda di Ben Lerer c’é sicuramente un forte ottimismo unito a molti progetti top secret ma soprattutto una grande eccitazione circa l’evoluzione dei contenuti della società di E-commerce, che ha accennato è stata oggetto di rilevanti cambiamenti. “Penso che ciò che lanceremo sarà presto sotto gli occhi di tutti. Stiamo facendo cose che nessun altro sta facendo e penso che la gente sarà invogliata sia nel contenuto che nel commercio” -conclude Ben-  e noi sicuramente gli auguriamo tanta fortuna.

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