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HTC One: recensione di un device superlativo

In molti sono in attesa del nuovo One di HTC che dovrebbe approdare sul mercato italiano entro la fine di Aprile. Personalmente, posso reputarmi quindi estremamente fortunato nell’essere riuscito a riceverlo da circa due settimane, settimane in cui l’ho davvero stressato a fondo per poter produrre una recensione ed una videorecensione che spero gradirete.

htc one recensione

Caratteristiche tecniche

Iniziamo subito col parlare di dati tecnici, così come ci vengono riassunti sul retro della scatola di One stesso:

  • Processore: Quad-Core a 1.7 Ghz Qualcomm Snapdragon 600
  • Capacità: 32GB (non espandibili) o 64GB (anche se questa versione sembra sarà un esclusiva di AT&T in America)
  • Memoria RAM: 2GB DDR2
  • Display: 4.7″, Full HD (1920×1080), e densità di pixel pari a 468 PPI.
  • Connettività di rete: LTE (Multi-Banda), GSM/GPRS/EDGE, UMTS HSPA.
  • Bluetooth: 4.0 con aptX
  • WiFi: Dual-Band 802.11 ac/a/b/g/n
  • Tipo di SIM: microSIM
  • Sensori: Accelerometro, prossimità, giroscopio, bussola, Assisted-GPS+Glonass, NFC
  • Fotocamera principale: HTC Ultrapixel (4 Megapixel con sensore BSI e dimensione pixel pari a 2.9 µm) con Flash LED
  • Fotocamera Anteriore: 2.1 Megapixel con obiettivo panoramico da 88º capace di girare video a 1080p
  • Batteria: 2300 mAh
  • Sistema operativo: Android 4.1.2 con interfaccia HTC Sense 5.0
  • Dimensioni: 137,4mm (h) x 68,2mm (l) x 9,3mm (p)
  • Peso: 143 gr.

Sperando non vi siate annoiati molto con la scheda tecnica, entriamo ora nel vivo della recensione focalizzando la nostra attenzione, sui diversi aspetti che a mio parere servono a valutare uno smartphone di fascia alta come questo.

Design

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Impossibile non dedicare la prima parte di questa review al design. HTC ha puntato infatti a risolvere il luogo comune che da tempo caratterizza il mondo degli smartphone. Se fino a prima dell’uscita di One, erano infatti davvero pochi gli smartphone Android ad essere esteticamente belli da vedere e soprattutto da toccare, cosa in cui predominavano indisturbati i vari iPhone di Apple, ora gli affezionati ad Android possono finalmente affermare che anche quest’ultimo gradino è stato completamente superato con One. Durante l’unboxing, infatti, non ho potuto far altro che apprezzare, fin dal primo momento, la qualità costruttiva di One. Oltre al generoso display da 4.7″, One presenta infatti sul fronte due grossi altoparlanti di cui parleremo meglio in seguito, creati attraverso dei microfori nell’alluminio (che ci ricordano quelli presenti nei MacBook Pro Unibody da 15″ in su), che non ne interrompono così la soluzione armonica di continuità. Se in basso, la scocca si limita solo a questi fori, in alto troviamo sulla sinistra le fessure che ospitano il sensore di prossimità e luminosità e sulla destra un generoso spazio riservato alla fotocamera frontale. Nascosto tra i fori degli altoparlanti posti in alti trova spazio anche un piccolissimo ed elegante led di notifica (bicolore rosso-verde). Per quanto riguarda il retro, grande spazio è dedicato alla fotocamera UltraPixel con accanto il flash LED, e ad interrompere il guscio unico di alluminio lavorato in modo da restituire un’ottima ergonomia, troviamo degli inserti in plastica bianca che uniscono, per così dire, l’utile al dilettevole: oltre ad essere infatti davvero belli alla vista, servono ad evitare di schermare eccessivamente il segnale radio da parte dell’alluminio. Oltre a questo troviamo nell’inserto in plastica superiore un secondo microfono utilizzato da One per l’attenuazione dei rumori di sottofondo, che durante le riprese si comporta come microfono principale essendo quello rivolto verso i soggetti che inquadriamo. Per finire parliamo del frame in plastica che viene utilizzato per “unire” la parte frontale dello smartphone a quella posteriore. Sul lato superiore troviamo a destra il classico jack da 3,5mm per le cuffie, e a sinistra il tasto di accensione; sul lato inferiore troviamo in una posizione un po’ decentrata verso destra il connettore microUSB e il microfono principale; lungo il lato sinistro troviamo il sottilissimo carrellino per la MicroSIM (particolare il dettaglio che sia composto di alluminio all’interno e rivestito in plastica all’esterno per questioni di uniformità con il frame) e per finire lungo il lato destro troviamo il bilanciere del volume che molti sostengono sia in alluminio, ma a mio modesto avviso si tratta di una plastica verniciata di grigio silver, a cui è stata applicata una texture che va ad emulare i riflessi dell’allumino. Focalizzando l’attenzione sul pulsante di accensione ci rendiamo immediatamente conto che ci troviamo di fronte ad un tasto che a differenza dei competitor non è sollevato rispetto alla scocca, ma bensì incassato all’interno di quest’ultima divenendo così un tasto che restituisce a mio parere un feedback molto particolare; oltre a questo aspetto, inoltre, il tasto di accensione di One è in realtà fisicamente traslucido e consente il passaggio dei raggi infrarossi utilizzati da One per comandare TV, decoder ed Home Theater.

Display

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Dopo avervi introdotto al design di One, altro elemento che merita sicuramente un approfondimento è il display. Il resistente Corning Gorilla Glass 2.0 di One ricopre un performante pannello chiamato Super LCD 3. Questo pannello con matrice RGB da 4.7″ si distingue immediatamente per l’incredibile risoluzione pari a 1920×1080 (Full HD) e una densità di pixel pari a 468ppi. Chiedendo venia per il confronto con iPhone che si è sempre distinto per un display eccezionale soprannominato Retina, vi basti sapere che iPhone 4, 4S e 5, presentano tutti un display con una risoluzione che permette di avere una densità di pixel pari a 326ppi: il confronto quindi non regge proprio con iPhone da molti considerato come lo smartphone con il miglior display in assoluto. Se a questo aggiungiamo che si tratta di un display LCD con tecnologia IPS, che quindi non soffre come gli AMOLED di problemi di scarsa visualizzazione al sole, ed offre inoltre un ottimo angolo di visuale, mi sento di reputare questo display come uno, se non il migliore attualmente in commercio. Se ciò non bastasse, le tecnologie utilizzate da HTC nella realizzazione del Super LCD 3, lo rendono davvero nitido e contrastato senza rinunciare a dei neri davvero splendidi, e senza sparare eccessivamente i colori. Naturalmente, per ovvi motivi tecnici non mi sento di definire i neri di HTC pari a quelli degli AMOLED, ma devo dire che rispetto ad iPhone, questo HTC a mio parere sulla questione dei neri ne esce sicuramente vincitore, per la tendenza di iPhone ad imbiancare i neri.

Fotocamera

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Altro aspetto molto chiacchierato di One è sicuramente la fotocamera. La fotocamera principale di One supera il concetto di Megapixel coniando il termine di Ultrapixel. Voglio essere completamente sincero con voi ammettendo la mia ignoranza in questo settore, motivo per il quale fin dalla presentazione a Londra di One a Febbraio, ho tentato di capire che evoluzioni presentasse questa fotocamera rispetto alle tradizionali. Il chiacchiericcio nato attorno alla fotocamera nasce infatti dalla quantità di megapixel presenti nell’HTC One. Il sensore infatti è da soli 4 megapixel, in netta contrapposizione ai competitor che ormai utilizzano esclusivamente sensori da 8 o persino 13 megapixel. Ma allora, per quale motivo HTC ha fatto una scelta così in controtendenza con i concorrenti inserendo in un top di gamma una fotocamera con un numero di megapixel così bassi, mi son chiesto? La risposta è che è assolutamente sbagliato valutare la fotocamera di un cellulare (e non solo) esclusivamente prendendo in esame i megapixel. HTC ha infatti sottolineato nel corso degli ultimi mesi che un avanzato sensore CMOS applicato ad un obiettivo ottico con pixel più grandi consente di catturare fino al 300% di luce in più rispetto alla maggior parte di fotocamere da 8 e 13 megapixel. Oltre a questo, come illustrato direttamente da HTC, One presenta un’apertura F/2.0 che è la più ampia possibile per fotocamere di smartphone e consente di catturare fino al 44% di luce in più rispetto ad iPhone 5 e fino al 69% in più rispetto al Galaxy S III. Come ci spiega HTC nella pagina dedicata al sensore, la dimensione del sensore su HTC One è uguale a quello presenti nelle fotocamera per smartphone da 8 o 13 megapixel, ma essendo ogni UltraPixel più grande ed occupando più spazio sul sensore, i megapixel alla fine risultano essere inferiori. Nel mio piccolo, abbandonando i tecnicismi, ho scattato con One e iPhone 5 foto in notturna e devo ammettere che One mantiene le promesse, stracciando completamente iPhone che nonostante non deluda durante gli scatti diurni, invece ha difficoltà a catturare la luce (vi invito a visualizzare le foto comparative presenti in basso). Ottime anche le prestazioni in termini di stabilizzazione: probabilmente a causa dello stabilizzatore ottico, non solo in notturna le foto di One sono molto luminose, ma anche accettabilmente nitide per una mano non proprio ferma come la mia. Nelle foto diurne, ho notato esclusivamente foto leggermente più rumorose rispetto ad iPhone, ma comunque tranquillamente paragonabili allo smartphone da molti giudicato come quello con migliore fotocamera.

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La fotocamera di HTC One però, non si differenzia dalla concorrenza solo per la futuristica concezione a livello di hardware, perché anche il software ci nasconde diverse sorprese. La prima di queste è sicuramente HTC Zoe. HTC Zoe consente all’utente di scattare quelle che io definisco “serie di foto animate”. Nella pratica quando andiamo a premere il tasto per lo scatto, l’icona della fotocamera inizia a colorarsi di rosso. Questo significa che il telefono sta acquisendo un breve filmato, oltre allo scatto stesso. Dove sta però la vera rivoluzione? La rivoluzione sta nel fatto che più che un breve filmato (anche alla massima risoluzione possibile di 1920×1080) il telefono nella realtà dei fatti sta registrando una sequenza di fotogrammi intesa proprio come una sequenza di foto a 4 megapixel vale a dire quindi di 2448×1632 (risoluzione quindi ben più alta rispetto al Full HD). Una volta terminata la registrazione dello Zoe, potremo quindi scegliere uno tra i circa venti fotogrammi a disposizione e fare innumerevoli ritocchi; tra questi per esempio è possibile creare una sequenza di fotogrammi (utile ad esempio a mostrare il movimento di un oggetto), rimuovere oggetti sullo sfondo che in quel particolare frame disturbano la foto, o ancora scegliere di mescolare diversi frame in cui ogni soggetto stia sorridendo, e inoltre tutta una serie di effetti e modifiche legate al viso o agli occhi. Si tratta quindi di funzioni davvero avanzate che il processore riesce a reggere senza alcuno sforzo. Ma le funzioni legate ad HTC Zoe non terminano qui, perché al termine di diversi scatti (ed eventuali Zoe e filmati) effettuati nella stessa giornata, la galleria crea in automatico un nuovo “evento” geolocalizzato e con data. All’interno è possibile far si che impostando un effetto tra i sei disponibili, il telefono crei delle fantastiche animazioni, il tutto senza che l’utente debba perdersi in mezzo a mille funzioni; alcuni esempi di Zoe potrete trovarli in questa playlist. Sempre riguardo alla fotocamera è d’uopo sottolineare la quantità di settaggi disponibili. Dal bilanciamento del bianco, all’ISO passando per valori di esposizione, contrasto, saturazione e nitidezza, solo per citarne alcuni, la fotocamera di One è davvero ben fornita. Se però amate (come il sottoscritto) muoversi fra poche impostazioni, sarà possibile utilizzare delle scene preimpostate tra normale, ritratto, paesaggio, retroilluminazione, testo e macro, oltre alle più elaborate: scena notte, panorama ampio e HDR. Per quanto riguarda la modalità notte, ho già espresso all’inizio di questo paragrafo il mio giudizio positivo. Panorama ampio si comporta bene, garantendo una buona fusione dei vari fotogrammi che lo compongono (troverete un esempio nella galleria), mentre per quanto riguarda l’HDR ho notato prestazioni inferiori rispetto a quelle di iPhone: infatti questa funzione in scenari in movimento non garantisce una omogeneità delle forme, ma tende bensì a smussare molto i contorni dei vari oggetti (nulla a cui HTC non potrebbe lavorare in un eventuale futuro aggiornamento software). Passando invece alla videocamera, interessante la possibilità di registrare video in HDR, anche se come con le foto, è bene sottolineare come spesso i colori e i contorni degli oggetti possano risultare falsati rispetto all’originale. Oltre alla funzione HDR e alla possibilità di registrare i classici video a 1080p, la videocamera di One permette anche di registrare video in rallenty (riducendo la risoluzione del video), così come la possibilità di registrare video in HD Veloce con capacità di catturare 60fps, funzioni queste, già viste in alcuni top di gamma di Samsung come Note 2.

Settore multimediale

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Non soffermarsi a parlare di riproduzione video e audio su One è praticamente un sacrilegio. Le casse frontali, infatti, si fanno notare non solo dall’occhio per la loro elegante finitura, ma anche e soprattutto dall’orecchio. HTC ha infatti continuato la collaborazione con BeatsAudio, portando su One la tecnologia BoomSound. Se infatti ero inizialmente convinto che l’audio di One fosse ottimo solo ed esclusivamente grazie alle casse frontali, mi sono dovuto immediatamente ricredere andando a provare a disattivare nelle impostazioni la funzione BoomSound: la differenza della resa audio è stata infatti sorprendentemente abissale. Con BoomSound disattivato, infatti, One dimostra comunque una buona potenza, ma l’audio non risulta affatto superlativo, cosa che fa riflettere su quanto HTC e BeatsAudio abbiano lavorato a fondo per creare un ottima integrazione tra hardware e software. Come se ciò non bastasse, ascoltando il medesimo file MP3 con il medesimo paio di cuffie collegate a diversi dispositivi, ho notato come da One il suono venga equalizzato in maniera sublime confermandosi così non solo un concentrato di potenza senza l’utilizzo delle cuffie ma anche un ottimo lettore che regala un’equalizzazione senza precedenti anche mediante l’utilizzo di cuffie. Per quanto riguarda la riproduzione dei video, ho fatto prove con diversi file FullHD in formato MKV e MP4. Mentre con i primi, ho avuto qualche difficoltà con la riproduzione attraverso la galleria (difficoltà comunque risolte utilizzando il lettore MXPlayer presente in Play Store), con i secondi ho potuto fin da subito apprezzare la potenza di One, che non si ferma davvero davanti a nulla. Durante la riproduzione, comandi come lo scrubbing non soffrono assolutamente di alcun lag, e il telefono si dimostra sempre scattante per qualsiasi operazione, incluso con file di grandezza superiore ai 15GB.

Sistema operativo ed usabilità

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Dotato di un wizard di benvenuto davvero semplice e completo, One si fa amare fin dai primi tocchi. Dopo circa cinque minuti dalla prima accensione, il telefono risulta già essere configurato con i maggiori social network (peraltro già preinstallati), con il proprio account HTC e Google, ed il tutto si risolve in un sistema operativo che limita molto i passaggi iniziali. È proprio per questo motivo che scorrendo il proprio BlinkFeed, particolare aggregatore di notizie e social network, fin dall’inizio abbiamo la sensazione che sappia cosa vogliamo leggere, senza farci perdere moltissimo tempo in difficili settaggi. Tra le app di sistema, ho avuto modo di apprezzare molto anche TV l’applicazione preinstallata da parte di HTC, necessaria a controllare le televisioni e i decoder a “portata di telefono”. Anche in questo caso, l’impostazione assistita è a livelli elevati, e non ci sono momenti in cui rischiamo di perderci attraverso menu e impostazioni. Ottimo anche il supporto locale. Alla prima impostazione infatti ci viene chiesta la nazione di residenza e il nostro codice di avviamento postale; grazie a questi dati ci verranno proposte diverse liste di canali, a seconda dei servizi che utilizziamo/a cui siamo abbonati come il digitale terrestre o Tivu Sat o ancora Sky Italia. Oltre a queste applicazioni e servizi esclusivi di One, l’intero sistema operativo personalizzato da HTC nella grafica e nelle funzioni, risulta a mio parere essere molto omogeneo ed elegante, con una coerenza di fondo che non confonde l’utente.

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Nulla da dire anche sulle prestazioni del telefono durante operazioni complesse: il processore, infatti esprime tutto il suo potenziale durante ad esempio l’editing di foto e video, ma anche con app di terze parti in cui ho potuto riscontrare una fluidità davvero ottima. Ho provato giochi come GTA 3, GTA Vice City, e soprattutto Real Racing 3, e sono rimasto pienamente soddisfatto della velocità e della qualità di texture, poligoni e riflessi, questi ultimi davvero esosi di risorse, ma comunque resi alla perfezione. Grandi personalizzazioni anche per quanto riguarda le schermate di blocco, selezionabili tra quella con il solo sfondo, quella dedicata alla produttività dove si può scegliere di visualizzare chiamate, messaggi, e-mail e calendari, quella dedicata alla musica, con un widget musicale sempre a portata di tocco, quella con album fotografico ed infine, la possibilità di disattivare completamente il blocco schermo così da premere il pulsante di accensione e trovarci già dentro a BlinkFeed o a qualunque schermata home impostata come principale. Per quanto riguarda il backup e ripristino, merita attenzione la collaborazione tra HTC e Dropbox. Oltre infatti ai 23 GB in regalo su Dropbox per due anni a coloro che configureranno il loro account su One, HTC offre la possibilità di effettuare il backup (per un eventuale ripristino) dei propri dati direttamente su Dropbox (naturalmente in modo cifrato). La grandezza del backup è davvero contenuta (circa 15 MB per il mio dispositivo) e si occupa di conservare una copia di account e password, segnalibri e dati applicazioni, oltre alle impostazioni del telefono che se ripristinate, torneranno immediatamente allo stato in cui le abbiamo lasciate prima del backup. Sempre sull’attenzione di HTC nella collaborazione con piccole e grandi realtà una chicca che riguarda le note, è sicuramente la sincronizzazione automatica con i server di Evernote che è forse l’applicazione multipiattaforma più famosa ed utilizzata nella gestione di note. All’interno di One troviamo anche una cartella preimpostata di produttività dove troviamo preinstallata la suite Polaris Office che ci permette di creare e modificare documenti di tipo Word, Excel o Powerpoint che si interfaccia oltre ai file locali anche con quelli di Dropbox (cosa quest’ultima davvero apprezzata dal sottoscritto), e che nuovamente torna a dimostrare come HTC punti molto all’integrazione del cloud di Dropbox sui propri telefoni. Ultima applicazione di sistema di cui voglio parlare è Auto la modalità semplificata che sarebbe bene abilitare una volta messi in auto e aver collocato il nostro One su un supporto: Auto trasforma il One in un ottimo compagno e assistente di viaggio. Meritano senz’altro menzione i grossi pulsanti con i collegamenti alle funzioni principali del telefono (modificabili a nostro piacimento con altre eventuali applicazioni), e la funzione “Speak” che ci consente attraverso la voce di eseguire comandi relativi alle chiamate, alla riproduzione di musica presente sul dispositivo o al collegamento ad una radio (Web o FM), al controllo di nuovi SMS, e ancora alla possibilità di impostare la nostra destinazione, segno di grande attenzione da parte di HTC al mondo delle auto con una parentesi importanti sull’usabilità in tutta sicurezza dello smartphone durante la marcia.

Batteria

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Ed è giunto il momento di parlare dell’aspetto cruciale dei dispositivi elettronici che ci accompagnano nel corso delle giornate. Dopo i primi giorni di enfasi, in cui oltre ad una batteria non proprio calibrata ho davvero stressato One, fin dal quarto/quinto giorno di utilizzo ho iniziato ad apprezzare i 2300mAh della batteria di One. Inizialmente spaventato dalle tante recensioni negative che rimbalzavano sul web attorno alla batteria di One, personalmente, posso ammettere in tutta onestà di aver sostituito in pieno One al mio iPhone 5, e a differenza dello smartphone Apple da sempre deludente sotto il profilo delle performance della batteria, con One arrivo tranquillamente a sera (o meglio a notte) con una percentuale di batteria che varia dal 35% al 5%, tenendo sempre a massimo la luminosità, facendo circa 15-20 minuti di telefonate al giorno e utilizzando molto internet ed i social network sia in Wi-Fi che sotto copertura 3G. Per quanto mi riguarda, quindi, a meno di non essere stato davvero molto fortunato con l’unità in mio possesso, mi sento di smentire coloro che hanno criticato a spada tratta la batteria di One. Di sicuro un risultato simile è ottenuto grazie ad un’ottima integrazione tra hardware e software, e ad un’ottima gestione della batteria durante le telefonate, cosa che mi ha davvero sorpreso.

Dopo i Pro, anche i contro

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Se analizzando i vari aspetti di One sembra di aver recensito il telefono perfetto, sappiate che anche One ha i suoi difetti. Partendo da quelli di natura fisica, va considerato che nonostante la bellezza dell’alluminio di One, uno dei contro è sicuramente la minor resistenza a graffi e ammaccature rispetto a telefoni in policarbonato. Per quel che mi riguarda, però, ho utilizzato One in questi giorni, senza alcuna pellicola o custodia, dedicando la stessa attenzione che ho sempre dedicato ai miei iPhone. Dopo questi 13 giorni, il telefono non presenta alcun segno, cosa che mi ha sorpreso e non poco, considerando i precedenti avuti con iPhone 5 che mi si è graffiato dopo pochissimi giorni anche “solo a guardarlo”. Per amor di verità i problemi di iPhone sono probabilmente legati, nel mio caso, al fatto che possiedo il modello nero e ardesia, mentre il One l’ho scelto in argento, ma tuttavia il plauso va ad HTC che almeno per il modello argento è riuscita a costruire una scocca davvero resistente. Altro aspetto, per il quale invece, si sarebbe potuto fare qualcosa un più, è sicuramente il calore che genera One. Avviando un gioco, ad esempio, non si può fare a meno di notare che la parte posteriore nei pressi del logo HTC, inizi a scaldarsi dopo pochi minuti: nulla che arrivi a provocare ustioni, ma sappiate che essendo un ottimo conduttore di calore, bisogna aspettarsi dall’alluminio una maggior propensione alle alte temperature (che nelle giornate primaverili, e con l’avvicinarsi della stagione estiva può alla lunga dar fastidio). Altro contro di One è a mio parere, l’assenza di un vero e proprio lettore di video. Trasferendo infatti un filmato all’interno del telefono, l’unico modo per visualizzarlo è passare dalla galleria (a meno che non si utilizzino applicazioni di terze parti), in cui è facile perdersi tra gli scatti della fotocamera, o magari quelli dei nostri amici di Facebook, cosa peraltro non modificabile o almeno non fattibile con il firmware 1.28.401.7 attualmente installato sul mio One (sembra sia iniziato il rollout della versione 1.29, ma ancora il mio dispositivo non segnala la possibilità di aggiornare). Grandi assenti di One, inoltre, sono l’indicatore della percentuale della batteria nella status bar ed i comandi rapidi alla gestione delle varie funzioni dello smartphone, di solito onnipresenti nelle tendine di notifiche dei vari smartphone Android. Personalmente ho risolto installando Power Toggles, ma mi sarebbe piaciuta una gestione dei toggles direttamente da parte del sistema operativo. Altro assente di One è un file manager di sistema, ma nulla di non risolvibile con i tanti disponibili sul Play Store: personalmente mi sono affidato ad Astro File Manager e non ho avuto problemi di sorta. Ultimo contro (molto soggettivo) è la posizione del pulsante di accensione. Se infatti ho apprezzato la tipologia di pulsante non sporgente oltre la scocca, devo ammettere che la posizione in alto a sinistra non è molto comoda secondo il mio gusto personale. Se aggiungiamo inoltre che, non possedendo un pulsante home fisico, l’unico modo per risvegliare One è proprio la pressione di quel pulsante, questo ci obbliga necessariamente a fare i conti con la posizione di quel tasto.

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Conclusioni

È giunto il momento di darvi le mie valutazioni finali. Questo articolo esce a distanza di quasi 15 giorni dall’arrivo del mio One, perché non mi andava di pubblicare impressioni a caldo e poco vissute su quello che sembra essere lo smartphone del momento insieme a Samsung Galaxy S 4. Personalmente devo dire di essere davvero soddisfatto di questo acquisto. Ammetto di non avere una grossa esperienza con Android, ma l’anno scorso ho avuto modo di usare per diversi mesi un Galaxy S III, da molti considerato come uno dei migliori smartphone del 2012, e personalmente con One sento di essere distante anni luce rispetto a quell’esperienza per me deludente. Torno a ripetervi che non ci troviamo di fronte al device che risponde al canone della perfezione, ma tutto sommato le poche mancanze non riescono comunque neanche lontanamente a farmi dimenticare ciò che di buono ha. Un aspetto che mi ha positivamente sorpreso e di cui non ho avuto modo di parlare durante la review e la capacità di ricezione di questo telefono. Ho utilizzato One con una SIM H3G che a casa mia ha qualche problema di ricezione, dato che con diversi smartphone accade spesso che vada in roaming con TIM. Devo ammettere che con One questo non è mai accaduto, e le volte in cui durante una passeggiata sono passato in zone in cui la copertura di H3G era completamente assente, One è riuscito a sorprendermi nella velocità di agganciare TIM, e ritornare sotto copertura H3G non appena ritornavo in zone con copertura garantita. Altra cosa di cui sono rimasto colpito è la qualità del telefono durante le telefonate. Sempre a causa della copertura ballerina di H3G in casa mia, spesso mi è capitato con altri telefoni di perdere il collegamento o di averne uno molto disturbato: con One invece ho notato una qualità costante che è anche arricchita da un’ottima gestione della batteria durante le telefonate. Per quanto riguarda la commercializzazione le cose purtroppo, non sono molto chiare, anche se sembra che entro una massimo due settimane il dispositivo sarà facilmente reperibile anche nel Bel Paese ad un prezzo indicativo di 699€. Volendo concludere questa mia personale review mi sento di dire che per chi è alla ricerca di un dispositivo Android che coniughi sapientemente eleganza, semplicità e potenza (caratteristiche non sempre rintracciabili nei dispositivi Android) il mio consiglio va a One. Mi verrebbe poi da consigliare a chi ama i prodotti Apple di restare su iPhone, ma per una volta voglio lanciare il guanto di sfida anche a voi. Se ne avete la possibilità, provate ad utilizzare One per una settimana, e scommetto che come me, vivrete un fortissimo controsenso: la consapevolezza cioè di utilizzare un dispositivo Android che per definizione è un sistema molto aperto alle modifiche ma relativamente difficile da utilizzare, e allo stesso tempo rendersi conto di essere di fronte ad un telefono che regala un esperienza utente mai vissuta su Android. Se vogliamo, quindi, un dispositivo finalmente “simile” (chiedo scusa per l’aggettivo) ad iPhone che finora aveva avuto l’esclusiva del trinomio: bello, semplice, funzionale.

Video

Unboxing

Recensione

Playlist HTC Zoe

Galleria fotografica

Galleria di alcune foto scattate con HTC One

Galleria comparativa di alcune foto scattate con iPhone 5

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