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Pirelli alla conquista della Cina: il Gruppo chiude l’acquisizione di uno stabilimento cinese per 65 milioni di euro

Continua il sodalizio tra il colosso italiano degli pneumatici e la Cina e si consolida con un nuovo acquisto milionario da poco concluso da Pirelli. Tale meditata operazione finanziaria a 8 cifre, ha permesso al Gruppo della Bicocca di portare a casa la gestione di uno nuovo stabilimento in area asiatica e di risollevare un po’ le percentuali dei suoi titoli su Piazza Affari.

Questa proiezione sul mercato cinese si spiega bene con il passato recente del Gruppo, che l’anno scorso ha visto il passaggio di gestione nelle mani della società cinese ChemChina, ora maggiore azionista di Pirelli, con un rinnovamento dei suoi quadri dirigenziali, escluso Marco Tronchetti Provera. Il manager milanese, storico leader della società dalla P lunga, ha infatti mantenuto il suo ruolo di CEO e Vice Presidente esecutivo, e negli ultimi due anni ha guidato Pirelli in un rientro in borsa in tempi record, indossando una veste del tutto nuova.

La Pirelli italiana, ceduta la quota industrial ai cinesi, è oggi una pure consumer tyre company, specializzata nei comparti premium e prestige e nei prodotti di alta gamma, e all’interno di questa sua nuova vocazione aziendale si inquadra bene anche questo ultimo acquisto in terra cinese.

L’acquisizione milionaria

Questa impegnativa operazione finanziaria ha preso le mosse agli inizi di agosto, quando Pirelli è riuscita a concludere un accordo con il gruppo Hixih per mettere su una joint venture e acquisire la gestione di un nuovo stabilimento cinese di grande valore, attraverso la società Jining Shenzhou Tire Co.

Per riuscire ad ottenere la gestione operativa della fabbrica di pneumatici di Yanzhou, Pirelli ha acquisito una partecipazione del 49% della joint venture, che le è costata 65 milioni di euro.

Per rassicurare gli investitori e gli azionisti, una volta concluso l’acquisto, il Gruppo ha assicurato che tale investimento milionario si inserisce nel piano industriale 2017-2020 del Gruppo, senza sconvolgerne o alternarne i target stabiliti, e anzi promette nuovi profitti.

Nell’accordo siglato con i partner cinesi, è previsto infatti che Pirelli possa esercitare il suo diritto di aumentare la partecipazione nella joint venture creata, passando dal 49 al 70%, nel periodo compreso tra l’1 gennaio 2021 e il 31 dicembre 2025.

La reazione della Borsa

Visto il potenziale di questo investimento, sembra proprio che gli azionisti e gli investitori potranno stare tranquilli, anche perché, a seguito dell’annuncio dell’esito positivo dell’operazione, l’andamento dei titoli di Pirelli su Piazza Affari ha finalmente avuto un’impennata, conquistando il segno più, e registrando un guadagno dell’1,75% e uno scambio a 6,68 euro. 

Gli analisti hanno quindi apprezzato questo nuovo slancio del gruppo, e dai primi di ottobre diverse banche hanno deciso di dargli fiducia.

Tra le altre si può citare Banca Imi, convinta che gli obiettivi aziendali prefissi da Pirelli per il 2018 saranno sicuramente raggiunti entro l’anno, che raccomanda l’acquisto dei suoi titoli stimandoli 8,6 euro, mentre Equita plaude l’orientamento di Pirelli sui prodotti di alta gamma, che stando ai dati di mercato stanno avendo una forte crescita sia in Europa sia in Nord America, e quindi raccomanda l’acquisto delle azioni della società della Bicocca, con un valore stimato di 8,5 euro.

Stabilimento cinese, gestione all’italiana

Pirelli ha quindi deciso di acquisire un nuovo grande stabilimento in Cina, ma rassicura che la gestione sarà affidata al management Pirelli e potrà avvalersi della sua esperienza e del suo know how nel settore.

Sfruttando i costi di lavorazione inferiori e il potenziale di questo nuovo mercato in espansione, verso la Cina, ma anche verso la Corea e il Giappone, nel nuovo polo industriale cinese, chiaramente orientato sul settore consumer, Pirelli ha deciso di puntare sulla flessibilità produttiva nell’high value e sull’omologazione del primo equipaggiamento di base delle autovetture, che in Oriente risulta in forte crescita.

Le parole d’ordine della nuova produzione italo-cinese saranno:

  • Innovazione, attraverso il miglioramento del mix di prodotti e la digitalizzazione dei processi;
  • Sostenibilità, perché si lavorerà sullo sviluppo della mobilità sostenibile e delle auto elettriche;
  • Prodotti di alta gamma, l’high value che ha reso Pirelli una delle industrie del settore più famose al mondo e un marchio di garanzia.

Sviluppi futuri del progetto cinese

Grazie alla strategica acquisizione di una partecipazione rilevante dell’impianto di Yanzhou, che potenzialmente potrà diventare ancora maggiore nell’arco di 5 anni, Pirelli ha quindi ottenuto il controllo di una delle fabbriche di pneumatici più promettenti dell’area Apac, e la possibilità di gestire e sviluppare un impianto già tecnologicamente avanzato, e specializzato nella produzione di pneumatici altamente performanti.

Per favorire l’operatività e lo sviluppo della fabbrica cinese di Pirelli, è in progetto di realizzare proprio a Yanzhou, all’interno del parco industriale di Hixih, un nuovo polo del centro di Ricerca e Sviluppo locale, che fornirà allo stabilimento tutte le novità e le innovazioni del settore, rendendolo ancora più all’avanguardia e competitivo.

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