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Coppettazione: un rimedio contro la cellulite. Vantaggi e controindicazioni

La coppettazione è una pratica terapeutica propria della medicina cinese e consiste nell’applicare, sulla pelle della persona coinvolta, un vasetto di vetro, ceramica o bambù creando un effetto ventosa in modo che il vasetto resti attaccato alla cute.

Ci sono due tecniche con cui viene eseguita la coppettazione:

  • Coppettazione a caldo: all’interno dei vasetti di vetro viene accesa una fiamma che riscalda l’aria e successivamente viene appoggiata sulla parte interessata. Il progressivo raffreddamento crea una diminuzione del volume di aria con un conseguente effetto aspirante che provoca un leggero rigonfiamento della pelle.
  • Coppettazione a freddo: i vasetti sono dotati di una valvola posta al proprio apice su cui viene posta una sorta di pompetta in grado di aspirare l’aria in maniera delicata e graduale.

Per un’applicazione efficace, è opportuno posare il vasetto in maniera perpendicolare alla cute, per evitare che entri aria durante la terapia.

L’esecuzione della pratica può avvenire in due modi:

  1. Fissa sulla parte individuata
  2. Mobile, cioè che scorre su una parte estesa della pelle.

La coppettazione stimola la circolazione sanguigna e linfatica e, pertanto, può essere considerata una terapia “riflesso-stimolante” poiché agisce sulle cosiddette zone riflesse, tipico della medicina tradizionale cinese. Per questo, la coppettazione è indicata per il trattamento di dolori, ma anche in caso di sindromi depressive e ansiose, tosse, asma, crampi, malattie polmonari ed anche per il trattamento della cellulite.

Gli esperti indicano però i casi in cui la coppettazione deve essere evitata, e cioè nelle persone eccessivamente asteniche, nelle malattie croniche consuntive, nelle persone con pelle troppo cadente, su zone eritematose, su ferite recenti e su eminenze ossee troppo pronunciate.

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