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Niko Kovac e “Mia San Mia”: la risposta del Bayern Monaco ai miliardi mediorientali

Niko Kovac

Da oggi, 13 Aprile 2018, Niko Kovac è ufficialmente il nuovo allenatore del Bayern Monaco. Lo sarà a tutti gli effetti dal 1 Luglio, data in cui succederà al caro e invincibile Jupp Heynckes. Contratto di 2 anni, come una sorta di invito a guadagnarsi il rinnovo sul campo.

Tutto è successo in una fresca serata di aprile, quando nessuno pensava potesse arrivare così all’improvviso la notizia tanto attesa. Tra i tanti nomi fatti in questi mesi per la successione del pluridecorato tecnico di Mönchengladbach, quello di Kovac è stato spifferato più volte nei corridoi di Sabener Strasse senza fare troppo rumore. D’altronde tiravano molto di più i grandi nomi di Conte e Pochettino e soprattutto quello di Thomas Tuchel, tecnico ben visto da Rummenigge ma non dal Presidente Gli Hoeness. Le ultime esperienza fatte con Guardiola e Ancelotti, hanno convinto il Bayern a non puntare più su un tecnico straniero o almeno nell’immediato. La priorità è che parli bene il tedesco, qualità essenziale per integrarsi nello spogliatoio bavarese. Mai più dissapori come in passato, mai più fazioni divise nello spogliatoio come accaduto a settembre tra vecchia guardia e nuovi giocatori. Il Bayern Monaco è soprattutto tradizione, ed i successi costruiti in questi anni dimostrato come la società bavarese sia diventata grande proprio grazie alla sua struttura e al suo attaccamento alle origini.

Kovac Bayern
Niko Kovac con la maglia del Bayern Monaco nel 2002

Mia San Mia – La risposta del Bayern ai miliardi di Qatar ed Emirati Arabi è proprio l’appartenenza alla sua terra. Il Bayern, che fattura oltre 600 milioni di euro, non spende mai cifre folli nel calciomercato e non cede al fascino dell’esotico, soprattutto per quanto riguarda la guida tecnica. Non regala vagoni di soldi ad allenatori “di moda” ma bensì preferisce puntare su uomini di carattere per trionfare anche senza spendere l’impossibile. Con Ancelotti e Guardiola i bavaresi hanno testato il cambiamento andando sul sicuro, visto il curriculum dei due allenatori. Il fatto di non aver trionfato in Europa e di non aver creato sintonia tra squadra e tifosi, ha fatto vacillare questa scelta. D’ora in poi, e il ritorno di Heynckes ne è stata la prova, Mia San Mia (Noi siamo Noi) sarà il motto del Bayern per il futuro. Una tradizione e un’appartenenza che ricorda molto quella catalana con il Barcellona, dove si punta su giocatori nati e cresciuti in casa o comunque di lingua tedesca, per creare un gruppo granitico e di qualità.

Kovac e il ds bavarese Hasan Salihamidžić. I due sono molti amici ed ex compagni di squadra. Dal 1 luglio lavoreranno insieme al Bayern Monaco.

Perché Kovac? – La scelta di Kovac è la prova del nuovo corso Bayern. Alla guida dell’Eintracht Francoforte, il croato ha dimostrato di avere carattere da vendere e di saper creare meraviglie dal nulla. Ha preso le Aquile al terzultimo posto della Bundesliga e l’ha portata prima alla salvezza, poi alla finale di DFB Pokal e adesso in lotta per un posto in Champions League. Il tutto spendendo pochissimo e “accontentandosi” di prestiti o di calciatori di seconda fascia. Quello che ha impressionato è che l’Eintracht ha giocato su ogni campo con la consapevolezza della grande squadra, Kovac ha dato un’anima ad una squadra che prima sembrava smarrita e che poi ha saputo mettere in fila le grandi di Germania. Kovac risponde a tutte le qualità che richiedono i vertici bavaresi: è giovane, parla tedesco, ha vestito la maglia del Bayern come giocatore e preferisce lavorare sul campo piuttosto che dietro una scrivania.

I 5 gol più belli di Niko Kovac – VIDEO 

E’ il tecnico che più di tutti gli altri riprende il concetto del Mia San Mia, ovvero di quella appartenenza morbosa alla terra e della predisposizione al lavoro. Non miliardi ma bensì idee. Non spese folli senza senso ma al contrario un progetto serio di crescita e di sviluppo. Con Kovac (e con il nuovo centro sportivo giovanile) il Bayern potrà sviluppare e far crescere i suoi giovani come richiesto espressamente da Hoeness. Kovac sarà assistito da tanti ex compagni come il ds Salihamidžić e soprattutto è ben visto dallo spogliatoio e dai senatori come Ribery, Robben e Mueller. Con Kovac si cercherà di riformare quel blocco granitico dell’era Heynckes: società-tecnico-tifosi. Tutti orgogliosi di rappresentare questi colori e questa terra. Ai miliardi del Qatar, meglio una birra ghiacciata e un Weißwürste.

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