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Under 21 e Confederation Cup, è sempre grande Germania: cambiare ma vincere ancora

Germania

Una formula aritmetica tra le più usate e rimaste nella mente di tutti noi fin da bambini recita che, “cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia”. Forse nulla può spiegare meglio il successo della Germania calcistica, meglio della proprietà commutativa. Le due vittorie arrivate nell’europeo Under 21 e nella Confederation Cup, sono infatti il frutto di cambiamento e sperimentazione applicate però ad una formula che negli anni è rimasta sempre invariata. Lavoro, progettazione e sguardo al futuro. In questo modo nonostante gli addii nel tempo di Klose, Mertesacker, Schweinsteiger, Podolski e Lahm, la nazionale Campione del Mondo nel 2014 è rimasto ancora una delle più forti e forse lo sarà ancora di più in futuro.

Dal 2002 la Federazione tedesca ha stabilito delle regole chiare e precise che ha fatto di questa nazione un fiore all’occhiello del mondo del calcio. Se il modello di riferimento non cambia, si possono anche cambiare gli interpreti ma il risultato sarà sempre lo stesso. Sarà per questo che Stefan Kuntz e Joachim Loew hanno portato a casa due successi di grande valore nonostante abbiano avuto a disposizione due nazionali sperimentali. Non hanno avuto paura di cambiare uomini, a cui hanno dato quella responsabilità e quella possibilità che alcuni attendevano da una vita.

Under21
La nazionale Under21 campione d’Europa

Il segreto – La nazionale Campione del Mondo di Loew è andata in Russia senza il “blocco Bayern”, senza le giovani stelle del Dortmund e senza altri straordinari campioni come Kroos, Khedira, Howedes e via dicendo. Loew e la Federazione hanno fatto un ragionamento molto semplice: perchè non sfruttare il Confederation Cup per dare una possibilità vera (e non solo in amichevole) a calciatori emergenti o che hanno dimostrato di meritare la nazionale dopo una stagione da protagonisti in campionato? Ecco così che gente come Lars Stindl (esordio in nazionale a 27 anni), Matthias Ginter, Joshua Kimmich, Timo Werner, Antonio Rudiger, Leon Goretzka, Niklas Sule, Kerem Demirbay, Emre Can, Sandro Wagner Benjamin Henrichs e Sebastian Rudy, hanno avuto la possibilità che attendevamo da sempre. Sono stati protagonisti, hanno avuto responsabilità da leaders portando la nazionale alla vittoria. Convocare in queste manifestazioni calciatori affamati di nazionale, è sicuramente meglio che convocare grandi campioni stanchi e poco vogliosi di giocare un torneo non importante e perdere così giorni di vacanza e di riposo.

Tutti i gol della Germania in Confederation Cup – VIDEO 

In questo modo si hanno due risultati: squadra desiderosa di vincere e di farsi notare e di conseguenza più calciatori pronti per il prossimo Mondiale in Russia. Loew ha capito in questo modo che a Russia 2018 potrà contare sulle geometrie e sulla qualità di Goretzka, sulla velocità di Werner, sull’istinto del gol di Stindl, sulla forza di Rudiger e Mustafi e soprattutto sulla maturità acquisita di Julian Draxler, portato da capitano in Russia proprio per dimostrare a tutti di essere finalmente diventato un campione vero e pronto per diventare anche un leader della nazionale del futuro. Stesso modulo, motivazioni a mille e vetrina internazionale per farsi vedere. Cambiando l’ordine degli addendi, il risultato non cambia. 

Under 21 – Lo stesso progetto è stato portato avanti dal ct Kuntz con la Under 21. Molti calciatori come Werner, Henrichs e Goretzka sono andati con la nazionale maggiore. Problema? Niente affatto. Kuntz ha contato subito sulla qualità di chi restava, mettendo al centro del progetto calciatori già convocati in passato da Loew in nazionale maggiore e per questo più “esperti” degli altri. L’incredibile e infinita scuola tedesca ha permesso alla nazionale dei “piccoli” di disporre di calciatori del calibro di Meyer, Arnold, Dahoud, Phillips, Gnabry, Selke e Gerhardt per citarne alcuni. Giocatori che da soli hanno spostato o sposteranno oltre 100 milioni di euro in cartellini. Risultato? Anche qui la riposta è facile: almeno altri 5/6 calciatori pronti per il salto in prima squadra e una nazionale che ha dimostrato una maturità da veterani. Battere la Spagna era molto complicato e Kuntz ci è riuscito facendo giocare la sua squadra con pressing altissimo e difesa bassa, un 3-5-2 molto “europeo” dove si gioca ad alta velocità e si attacca e si difende tutti insieme. Sperimentare e rinnovare ma sempre con lo stesso progetto ben chiaro in mente.

Questa è la Germania – Mondiali 2014, Europeo U21 2017 vinti con quattro titolari “scippati” dalla nazionale maggiore. Confederations cup 2017 vinta con la squadra sperimentale.

Nella storia? – Ha disputato otto finali mondiali e sei finali europee: in entrambi i casi si tratta di un record. E’ arrivata tra le prime quattro per 13 volte al Mondiale su 18 partecipazioni e 9 volte all’Europeo su 12, anche in questo caso record.

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