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Bayern Monaco, adesso c’è bisogno di cambiare: giovani promesse o stelle costose?

Bayern

La sconfitta contro il Real Madrid in Champions League, ha messo fine ad una stagione, ad una squadra che poteva vincere tutto ma l’ha fatto solo in parte. Adesso il Bayern Monaco si interroga naturalmente sul suo futuro.

Per il quarto anno consecutivo la squadra si è arresa prima della finale e lo ha fatto contro una squadra spagnola, proprio le società europee che da anni investono centinaia di milioni di euro nelle loro rose al contrario di quello che fa la compagine bavarese. E il bivio adesso è proprio questo: ricostruire un Bayern pieno di stelle o puntare nuovamente sui giovani con un progetto a lungo termine? Il presidente Uli Hoeness in gusto è stato chiaro: “Vogliamo tornare a puntare sul nostro vivaio. E’ molto tempo che non portiamo giovani del vivaio in prima squadra e il nuovo centro sportivo (che nascerà il prossimo anno per un costo di oltre 70 milioni di euro, ndr) ci aiuterà in questo progetto”. La rosa è vecchia, visto che al Bernabeu è scesa in campo una squadra con età media di 30,16 anni, la più vecchia della storia della Champions League.

D’altronde Hoeness ha ragione, visto che l’ultimo allievo della scuola Bayern è David Alaba, datato ormai 2009. Ma una società come il Bayern può permettersi di non vincere la Champions League per i prossimi 3 anni? Sicuramente no, anche perchè i ricavi della società bavaresi sfiorano i 600 milioni di euro e la vittoria della coppa dalle grandi orecchie diventa imprescindibile. Per questo la rivoluzione deve essere graduale, mettendo in rosa molti giovani (arriveranno Sule e Rudy dall’Hoffenheim) ma affiancati da grandi calciatori con esperienza internazionale. Il divario con Real, Juventus e Barcellona, va colmato soprattutto con la qualità e non la quantità.

Ma una società come il Bayern può permettersi di non vincere la Champions League per i prossimi 3 anni?

Quello che si è visto a Madrid è stato proprio la difficoltà del Real Madrid di avere alternative valide. Zidane ha sostituiti all’altezza in ogni ruolo, Ancelotti no. Lewandowski non ha una vera alternativa, Ribery e Robben (33 e 34 anni) sono dei leader che faticano a trovare eredi, visto che Coman e Douglas Costa hanno la stessa qualità ma non certamente lo stesso carisma. Il prossimo anno poi, Ancelotti dovrà fare a meno di due eterni campioni come Xabi Alonso e Philippe Lahm, calciatori non solo eccezionali ma soprattutto leader e trascinatori in campo. Chi riuscirà a sostituirli? Thiago e Vidal sono grandi giocatori, ma Kimmich e Renato Sanches ancora non danno le giuste garanzie. Senza contare poi i 30 anni di Neuer, i 28 di Hummels, Martinez e Boateng. Per questi motivi la teoria più auspicabile è quella di Rummenigge, che per cambiare il Bayern vuole il giusto mix di esperienza e gioventù. Dopo la gara contro il Real, l’ a.d. biancorosso ha dichiarato alla stampa le prossime linee guida del club: “Costruire in casa nuovi giovani è la priorità, il Real ce lo insegna visto che hanno in rosa tanti giovani di qualità proveniente dalla loro cantera. Qualche giocatore più esperto però arriverà, il tutto senza fare mai spese folli come è nella nostra filosofia”.

Ricetta – Risultato? Servono calciatori di esperienza ma senza regalare soldi a nessuno. Quindi out spese folli in stile “sceicco” ma certamente almeno 70/80 milioni di euro verranno investiti suo mercato per tornare competitivi. Servono calciatori cattivi (sportivamente parlando) e con almeno 30 gare di Champions League alle spalle. I nomi che si fanno sono molti, e le stelle, come da tradizione, sono poche. Giusto così forse, anche perchè non sempre spendere vuol dire vincere. Ancelotti è un tecnico esperto e che sa quello che vuole. Dalle sue idee si può ripartire per grandi traguardi. Si parla del portiere Onana dell’Ajax, di Lorenzo Insigne del Napoli, dell’ex Tottenham Paulinho e di tanti altri giovani tedeschi (Gnabry su tutti) che potrebbero dare alternative e qualità alla rosa bavarese.

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