“Per vincere i campionati, bisogna passare attraverso queste partite”
Passaggi obbligati, per quanto traspare dalle parole di Allegri, vittorie “sporche”, brutte ma necessarie. E brutta, inconsistente, affannata è la partita di ieri sera, con la Juve che fa di tutto per non cadere nel tranello dello scontro fisico, nella trappola della sfida “maschia”.
https://twitter.com/OfficialAllegri/status/695023602891149313
Ammirevole dunque, ancora una volta, l’intelligenza, la concentrazione con cui si raccolgono i tre punti. Juve brutta ma lucida, inguardabile, ma straordinariamente pratica. Con un Napoli sempre più in forma e che non molla un colpo, il parco delle alternative possibili si restringe notevolmente, finche non ne resta solo una: vincere. E in quest’ottica i tre punti sono l’unica cosa importante, soprattutto se incastrati in una serie positiva che continua, fino a battere il record di Conte,ancora incessante, ancora impressionante. La classifica rimane invariata, ci si avvicina allo scontro diretto con la stessa differenza di punti, e adesso per la Juve è il massimo che si può fare.
Todo el ánimo y la fuerza del mundo amigo!! #FinoAllaFine pic.twitter.com/kdCN1NmY6s
— Álvaro Morata (@AlvaroMorata) February 3, 2016
Una cosa è certa però: se il Napoli è sempre più palesemente Pipita-dipendente, con i colpi dell’argentino ad aprirle la strada, la Juve ha avuto il merito di delocalizzare il problema. Non si è dipendenti dall’attaccante, dal “campione”, ma dal singolo, che nel corso della partita, rende meglio, che ha coraggio, possibilità di prendere in mano la squadra.
Partite facili non esistono.
Risultato davvero importante,non solo per le 13 vittorie di… https://t.co/RWmmXkKBho— Claudio Marchisio (@ClaMarchisio8) February 3, 2016
L’eroe della serata è quindi, Cuadrado: l’autogol non toglie valore alla sua prodezza, al suo combattere incessante, al suo incassare per poi ripartire. Diverso da quello di inizio stagione perché molto più disciplinato tatticamente, e molto più utile in fase di copertura. I suoi spunti sono entusiasmanti e potrebbero rivelarsi alternativa tattica determinante in questa fase di stagione in cui serviranno energia e grinta. D’altronde è importante sottolineare il fatto di aver giocato con due esterni iperoffensivi e non aver ceduto un millimetro in fase difensiva. Con un Alex Sandro perfettamente adeguato al tipo di partita , più attento in fase di copertura che attivo in fase di spinta.
https://twitter.com/SerieA_TIM/status/695011019941416960
E come in ogni storia che si rispetti c’è anche un personaggio negativo: se Cuadrado diventa eroe positivo che permette di vedere il bicchiere mezzo pieno, l’anti-eroe è Zaza che quel bicchiere se lo scola in un sorso solo. La perseveranza nel dimostrare di essere all’altezza della maglia che indossa, di meritarsi un posto in squadra, si trasforma nell’ossessiva ricerca del colpaccio che gli rifila “solo” un rosso. L’eccessiva foga, senza la concretizzazione lucida e razionale, non è altro che benzina sprecata di una pericolosa mina vagante. Senza contare il fatto che, dato il nuovo allarme della situazione infortuni, la sua espulsione crea una nuova emergenza anche in attacco, il che potrebbe addirittura significare, nel match contro il Frosinone, un azzardato ritorno alla difesa a 4.
https://twitter.com/SerieA_TIM/status/695005141594935296
Una situazione infortuni che sebbene non diventi ancora preoccupante, sta riducendo al minimo la possibilità di turnover proprio nel momento più delicato della stagione,e rende sempre più tangibile la sensazione di una rincorsa infinita, un rincorrere se stessi, in questo secondo posto che visti i grandi miglioramenti della Juve, sta stretto, strettissimo e apre ancora la discussione sui rimpianti, su errori evitabili. La sensazione di quel 100% lontanissimo dalle reali possibilità della squadra lascia l’amaro in bocca: anche ieri nonostante il risultato positivo, in una partita così dura, era lecito aspettarsi qualcosa di più. Soprattutto in vista degli impegni futuri, sarebbe stata più rassicurante una prestazione più chiara e consapevole. In un rapido flash il pensiero va soprattutto alla sfida contro il Bayern, che di più e meglio del Genoa, sa riempire gli spazi di “quantità”, una quantità però qualitativamente superiore.
Bayern dominating the stats in the 2015/16 #UCL… Will they go all the way? pic.twitter.com/oRI6NZK44F
— UEFA Champions League (@ChampionsLeague) February 4, 2016
Che siano gli infortuni quindi, il fattore determinante? La pecca che potrebbe far sfumare il sacrificio, il lavoro, la determinazione che c’è dietro questa risalita? Il valore che pesa, contro cui lottare in una sfida che è ancora del tutto aperta? Oppure davvero, questo è il massimo che la squadra può dare, spremuta in un recupero da record?
A 13th consecutive league win for @juventusfcen as they see off @GenoaCFC 1-0. #UCL pic.twitter.com/5kXEur3wxu
— UEFA Champions League (@ChampionsLeague) February 3, 2016
In attesa della partita contro il Frosinone, che in un questo scenario non è poi la passeggiata che tutti ci aspettavamo, Allegri fissa ancora una volta il margine che obbligatoriamente si deve mantenere con quei due punti di differenza che rendono possibile il sorpasso nello scontro diretto. Pensare un traguardo alla volta, archiviare quindi la partita di ieri e apprenderne gli insegnamenti.
Tra tre giorni una nuova sfida, e poi l’attesa
Un’attesa che è fatta di adrenalina ed entusiasmo, e di ansie. Cancellare quanto prima il dubbio: prestazione isolata, una semplice giornata no, una leggera flessione o pericoloso remake della Juve settembrina?
Stay tuned!