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Coppa Italia: Juve in semifinale, i bianconeri superano 1-0 la Lazio e si regalano l’Inter

Lazio - Juve

Serata amara per Pioli e la sua Lazio: dopo 90’ sotto la pioggia, l’allenatore emiliano non sfata il suo tabù (mai battuta la Juventus e tantomeno Allegri) mancando la possibilità di centrare la seconda semifinale consecutiva. Ai bianconeri basta un gol dell’ex Lichtsteiner per vincere una gara non bella, spigolosa e a tratti assai dura. Paura per Biglia, uscito in barella. Si teme l’ennesimo stop. Domenica torna il campionato: sarà Lazio-Chievo il test per  ripartire.

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TATTICA E MUSCOLI-Lo si capisce subito: non sarà partita da manuale, entrambe puntano al bersaglio grosso: passare significa semifinale contro l’Inter, ultimo ostacolo alla seconda consecutiva finale per entrambe le squadre. Lazio formato campionato, con in campo il nuovo acquisto Bisevac (buona la sua prova), Lulic per Parolo; in avanti ancora Klose. E SE Keita dopo dodici minuti non alzasse troppo un filtrante di Milinkovic-Savic, potemmo raccontare di una partita diversa. E invece la palla finisce alta, la Juve ringrazia, cominciando da capo e con maggiore applicazione la partita che le chiedeva Allegri. Tenere su Candreva e il giovane spagnolo, asfissiare Biglia, lasciare a Zaza il compito di non farsi amici: grinta e muscoli, è il segreto della Juve 2.0. Pioli, che conosce la bestia, sa che l’occasione di offendere, se non la sfrutti, contro la Juve a lungo la paghi. Si sbraccia, richiama l’uno, ora l’altro: vuole di più da Mililnkvic-Savic, chiede di soffrire a Keita, incoraggia il centrale serbo al debutto stasera. In campo, l’aiutano Lulic, vera anema ‘e core e Bigia, che prova a tessere e cucire come da par suo. Match bloccato, le occasioni non si accatastano: quando Morata e Zaza si accendono, è allarme rosso in difesa. Mauricio, dedicato alla cure di Zaza, pare rincorrere l’ennesimo giallo (che arriverà, puntuale, nella ripresa) più che il calvo bianconero, ma di dritta o di storta, riesce a contenerlo. Più incoraggiante Bisevac, che non teme di sporcarsi l’abito buono al 33’, quando ingaggia con Morata un duello fast and furious in piena area: lo spagnolo reclama il rigore, ma Damato non ci pensa nemmeno un secondo. Non succede nulla, fino alla fine della frazione: partita bloccata, e chi sa di calcio capisce che solo un episodio la sbloccherà.

È LA DURA LEGGE DELL’EX –Stessi effettivi, stessa tensione, stesse partita dura e fallosa. Non se ne cava un ragno dal buco, anche se Zaza comincia a regalare emozioni e errori, graditi più o meno a seconda di quale settore dello stadio si occupi. È il 50’, quando su respinta di Berisha, reattivo sul siluro di Marchisio, il 7 bianconero strozza troppo l’angolo di battuta e manda fuori. Brivido per il laziali, paura per il cappotto di Allegri, nuovamente a rischio di svestizione. La Juve, però, sorniona, avanza e guadagna metri e baricentro, mentre Pioli e i suoi, più involuti rispetto al primo tempo, non riescono a puntare l’area con decisione, ancor meno a far male. Esce Mauricio al 66’, in campo Hoedt, apparso ancora spaesato e avulso dal complesso. La Juve ha il merito di provarci , magari neanche senza troppa convinzione, ma intanto qualche tentativo non le lo risparmia. Nasce così, l’Episodio con la e maiuscola, l’unico, come si diceva, di cambiare volto all’incontro. È il 66’, quando Zaza si porta con troppa libertà nella trequarti romana, Radu & Co. non chiudono come dovrebbero (o almeno rapidamente) lasciando alla punta di Allegri la libertà di piazzare a giro, un sinistro sul palo più lontano di Berisha; la palla finisce sul palo e ritorna in campo, preda facile per il piattone (lento) di Lichtsteiner. Dentro? Fuori? Il dubbio resiste un secondo; la goal line technology sorride allo svizzero: la palla, di poco, è passata. E il match, qui finisce. Entrano, ma non sene accorge nessuno, Matri e Felipe Anderson. Non cambia la partita, la Lazio non tira. E alla fine, passa la Juventus. È la Coppa Italia, baby.

Lazio-Juventus 0-1

Marcatori: 66′ Lichtsteiner (J)

LAZIO (4-3-3): Berisha; Konko (73′ Felipe Anderson), Biśevac, Mauricio (62′ Hoedt), Radu; Milinkovic, Biglia, Lulic; Candreva, Klose (82′ Matri), Keita.
A disp. Guerrieri, Matosevic, Braafheid, Patric, Parolo, Onazi, Cataldi, Mauri, Djordjevic.
All. Stefano Pioli

JUVENTUS (3-5-2): Neto; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (80′ Cuadrado), Sturaro, Marchisio, Pogba, Alex Sandro; Zaza (90′ Dybala), Morata (75’Mandzukic).
A disp. Buffon, Audero, Rugani, Padoin, Asamoah, Hernanes.
All. Massimiliano Allegri

NOTE. Ammoniti: 31′ Lulic (L), 44′ Chiellini (J), 54′ Mauricio (L), 60′ Konko (L), 90′ Zaza (J), 93′ Dybala (J)

Recupero: 5′ st

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