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Brutto stop della Lazio: Sassuolo cinico e ordinato, per i biancazzurri sconfitta che fa male

Klose

Né sporchi, né cattivi. Solamente brutti. Parafrasando il capolavoro di Scola, Pioli nel recente passato, così desiderava la sua Lazio in giro per i campi d’Italia. La Lazio che esce mesta e sconfitta dal Mapei Stadium, così appare. Brutta, e anche vera. Nonostante il ritorno di Klose, le assenze, si dirà.

Vero: Biglia e Parolo out sono il volto, mancante, di una Lazio che se la gioca fino in fondo. Senza i due lì nel mezzo, c’è Onazi e Cataldi: vorrei ma non posso, verrebbe da dire. Poche idee, soliti noti in parte assenti, poi la consueta ventata che porta il nome di Keita: troppo tardi, però, rimontare il doppio vantaggio della banda Di Francesco, mix perfetto di talento ed esperienza. Giovedì si riparte con l’Europa League: arriva il Rosenborg e poi, domenica, di nuovo campionato col Torino, vera rivelazione di questo scorcio di torneo, di scena all’Olimpico. Resettare e ripartire, chè vincere aiuta a dimenticare.

Dolci ritorni, in campo e fuori. Torna Miro in campo (mancava dall’andata del preliminare Champions), torna la Nord formato trasferta. Motivi per rallegrarsi ce n’erano, dunque. Klose mancava che ancora gli ombrelloni erano aperti, con l’11 in campo, ci si sente più sicuri. La Nord, invece, era assente da un po’ di più: stare vicini a questa squadra, però, diventa indispensabile, anche e soprattutto se gli scioperi e la curva vuota quando si è in casa sono all’ordine del giorno: dall’Emilia, il contrasto sulla divisione delle curve sembra più lontano.

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Il campo. Pioli spinge dentro Onazi, Cataldi e Milinkovic-Savic, per ridisegnare la Lazio priva dei lungodegenti, c’è bisogno del loro apporto. Dei primi due s’è già detto, il serbo va a corrente alternata, tradendo, almeno stasera, sul piano dell’intensità. La difesa è la solita degli ultimi periodi, tornano anche Candreva, si conferma Felipe Anderson. La davanti, come detto, dopo più di due mesi torna il Panzer. Pronti, via e la Lazio, è già sotto, però. Passano, infatti, appena sette minuti, e una punizione per un inutile fallo commesso da Onazi (vecchio difetto), si trasforma nel primo colpo da k.o. per la Lazio: Peluso mette in area, sponda di Sansone per Cannavaro, che finta e supera Lulic, colpevole, secondo Guida di usare le maniere forti per fermarlo. È rigore, è il vantaggio emiliano con Berardi, implacabile cecchino. La Lazio prova a scuotersi subito: un minuto appena e Candreva scodella per la testa di Milinkovic, la cui deviazione scheggia l’incrocio e nulla più. Il Sassuolo tiene le indicazioni del proprio tecnico: una volta sbloccata la partita, ordine e disciplina, pensando solo a pungere di contropiede. La Lazio da una grossa mano: confusione, poca precisione e poca cattiveria sotto porta sono doni che Di Francesco non rimanda al mittente. Ci prova Candreva, di controbalzo, a dieci dalla fine: di poco alto, non è aria.

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Non basta il cuore. La Lazio ha fame di ripartire, o almeno è quello che cerca di dimostrare. Anche stasera, il rientro dagli spogliatoi è anticipato. Come nelle ultime uscite, Pioli si affida da subito a Keita (fuori Onazi), a cui il ruolo di guastatore comincia davvero ad andar bene. Ma prima di provare a reagire, la Lazio se la complica definitivamente: è il quindicesimo quando, dalla sinistra, è Peluso a crossare in piena area un pallone dai giri contati che Sansone sporca e fa carambolare su Basta: la sfera è un invito troppo ghiotto che Missiroli, a rimorchio e colpevolmente solo, trasforma nel tapin vincente. La Lazio sbanda, e solo grazie alle giocate dello spagnolo, non esce definitivamente dall’incontro. Tant’è che proprio Keita, inventa, sei minuti più tardi, la rete che tiene a galla i romani, servendo un preciso assist a Felipe Anderson, a conclusione di una combinazione tanto veloce quanto efficace. Ma la Lazio si ferma qui: c’è solo il tempo per annotare qualche folata che nulla produce, l’espulsione di Cataldi comminata dallo scolastico Guida, e una destraccio di Milinkovic proprio sul gong. Sarebbe stato pareggio, forse troppo per la Lazio di stasera.

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SASSUOLO-LAZIO 2-1
Marcatori: 7′ rig. Berardi (S), 60′ Missiroli (S), 67′ Felipe Anderson (L)
SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Vrsaljko, Acerbi, Cannavaro, Peluso; Missiroli, Magnanelli, Biondini (70′ Laribi); Berardi (82′ Terranova), Falcinelli (70′ Defrel), Sansone.
A disp. Pomini, Pegolo, Longhi, Ariaudo, Gazzola, Pellegrini, Politano, Floccari, Floro Flores.
All. Di Francesco.
LAZIO (4-2-3-1): Marchetti; Basta, Mauricio, Gentiletti, Lulic; Onazi (46′ Keita), Cataldi; Candreva (76′ Kishna), Milinkovic-Savic, Felipe Anderson; Klose (65′ Matri).
A disp. Berisha, Guerrieri, Braafheid, Hoedt, Radu, Konko, Patric, Mauri, Morrison.
All. Pioli.
ARBITRO: Guida (sez. Torre Annunziata). ASS.: Tasso-Schenone. IV: Barbirati. ADD.: Cervellera-Saia.
NOTE. Ammoniti: 7′ Lulic (L), 20′ Milinkovic-Savic (L), 44′ Sansone (S), 75′ Cataldi (L), 85′ Mauricio (L).
Espulsi: 93′ Cataldi (L) per doppia ammonizione.
Recupero: 1′ pt; 4′ st.

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