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Un nuovo farmaco contro il mieloma multiplo. In Italia 4.400 casi ogni anno

Un tumore raro ma anche difficile da sconfiggere, che colpisce soprattutto gli anziani. Si tratta del mieloma multiplo, neoplasia ematologica in cui le plasmacellule si replicano in modo incontrollato accumulandosi nel midollo osseo. Ogni anno in Italia si registrano 4.413 nuovi casi, ovvero l’1,2 per cento di tutti i tumori diagnosticati tra gli uomini e l’1,3 per cento tra le donne.

Per il trattamento del mieloma multiplo arriva una nuova arma, il farmaco Imnovid (pomalidomide), da poco approvato dall’AIFA per la rimborsabilità. La pomalidomide deriva dal più famoso talidomide, farmaco tristemente noto, venduto negli anni ’50 come sedativo, poi ritirato dal commercio perché le donne che l’assumevano davano alla luce neonati con gravi alterazioni congenite nello sviluppo degli arti.

mieloma multiplo
Mieloma multiplo.

«L’aspetto interessante della molecola è il suo meccanismo d’azione, che insieme al beneficio clinico dimostrato in un gruppo di pazienti che non dispongono di valide alternative terapeutiche, ha fatto sì che la molecola sia stata definita ‘innovativà dall’Aifa. Il farmaco agisce infatti su due fronti: da una parte sul tumore uccidendolo, dall’altra sul sistema immunitario con un’attività immunomodulatoria, così da favorire la risposta immunitaria contro le cellule tumorali», ha commentato Antonio Palumbo, divisione universitaria di Ematologia dell’Azienda ospedaliera Città della salute di Torino. Avranno diritto alla rimborsabilità del farmaco i pazienti già sottoposti ad almeno due regimi terapeutici, comprendenti sia lenalidomide che bortezomib, che hanno manifestato progressione della malattia durante l’ultima terapia.

«Le numerose ricadute che colpiscono chi è affetto dal mieloma multiplo – ha osservato Fabrizio Pane, presidente della Società italiana di ematologia – rendono necessaria la disponibilità di nuove terapie per un miglior controllo della patologia, specie nelle sue forme refrattarie alle cure disponibili». «Abbiamo in maniera significativa migliorato la sopravvivenza e la qualità della vita dei pazienti. Dopo due anni dall’approvazione europa di Imnovi*, oggi riusciamo a mettere a disposizione della comunità scientifica italiana un nuovo farmaco pià tollerabile ed efficace – ha affermato Pasquale Frega, presidente e amministratore delegato di Celgene Italia.

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