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Facebook apre la diretta video anche ai giornalisti

Non più solo personaggi pubblici, star del cinema e campioni dello sport. Anche i giornalisti con un profilo o una pagina verificata potranno utilizzare l’applicazione Mentions di Facebook per trasmettere un video in diretta streaming.

Il social network fondato da Mark Zuckerberg vuole replicare il successo ottenuto da altre applicazioni simili come Meerkat e Periscope. Quest’ultima viene sempre più utilizzata dai giornalisti quando vogliono condividere con i loro follower una notizia o un’esperienza di vita. Durante l’ultimo evento Apple diversi giornalisti, anche italiani, hanno utilizzato Periscope per coinvolgere i loro seguaci nei momenti pre e post conferenza. Lo streaming video su Mentions ora supporta i commenti e anche i cuoricini per esprimere il proprio gradimento alla diretta, esattamente come nell’app di proprietà di Twitter.

«Vogliamo fare di Facebook una migliore esperienza per i giornalisti se viene utilizzato per la raccolta di notizie o per migliorare i legami con i loro lettori», ha detto a Wired il product manager dell’applicazione Mentions Vadim Lavrusik. Rispetto alle applicazioni rivali, Mentions permette ai giornalisti di monitorare ciò che si dice su di loro, seguire gli argomenti di maggiore interesse, vedere cosa è trend su Facebook e avere più controllo sulle persone con cui stanno per condividere i loro video in diretta streaming.

Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America del 2016 saranno un bel banco di prova per il nuovo servizio offerto da Facebook. I giornalisti interessati alla trasmissione dei video in diretta streaming tramite l’applicazione Mentions possono chiedere a Facebook la verifica del proprio profilo direttamente da questa pagina. La novità è attiva anche in Italia visto che nella pagina dell’applicazione, e in quella dove si può chiedere la verifica del profilo, tutto è tradotto in lingua italiana con tanto di indicazioni su come utilizzare Mentions e come procedere all’invio della richiesta a Facebook.

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