Cerca
Close this search box.
Cerca

Donald Trump attacca Facebook: “Zuckerberg assume troppi stranieri”

Trump e Zuckerberg

Donald Trump se la prende con Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, accusandolo di assumere lavoratori stranieri ignorando quelli statunitensi. Il noto miliardario americano, in corsa per la nomination repubblicana alle prossime elezioni presidenziali, punta forte su uno dei suoi temi favoriti per la campagna che lo vede in corsa alle primarie: l’immigrazione.

Trump si è schierato contro le aziende che spingono per aumentare il numero dei visti h1-b, concessi a chi è in possesso di qualifiche accademiche negli Stati Uniti o all’estero e che ha un’offerta di lavoro da parte di una società americana. Il piano per l’immigrazione dell’imprenditore nato a New York prevede l’aumento del salario per i lavoratori in possesso del visto h1-b. Così facendo le aziende saranno scoraggiate, ragiona Trump e chi sostiene questa tesi, ad assumere gli stranieri e di conseguenza – sostengono sempre i fautori della proposta – aumenteranno le possibilità di trovare un impiego per i laureati statunitensi.

Secondo Trump, aziende come Facebook preferiscono puntare sui lavoratori stranieri per risparmiare sui salari

Il candidato repubblicano vuole, inoltre, che i posti di lavoro nel settore tech siano offerti prima ai disoccupati statunitensi e soltanto in un secondo momento ai possessori di un visto h-1b. Trump se la prende anche con Marco Rubio, altro candidato alle primarie repubblicane che insieme a Zuckerberg avrebbe “preparato un disegno di legge per triplicare il numero di visti h-1b”. Il fondatore di Facebook ha creato fwd.us, un gruppo di persone che chiede una riforma che permetta una maggiore libertà nell’assumere lavoratori stranieri.

Leggi anche -> Studente scopre una falla di sicurezza e Zuckerberg gli cancella lo stage 

I lavoratori con il visto h-1b sono pagati tra il 20 e il 45 per cento in meno rispetto agli statunitensi. Ad affermarlo è Ron Hira, professore della Howard University ed esperto dell’argomento, intervistato dalla CNN. Secondo i dati dell’ufficio del censimento statunitense, il 74 per cento delle persone con una laurea nel settore STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) lavora in altri campi. Nel 2012 il loro tasso di disoccupazione era pari al 3 per cento.

L’accusa mossa da Trump nei confronti delle grandi aziende, come Facebook, si basa proprio su questi dati. I manager come Zuckerberg – sostiene Trump – potrebbero assumere molti laureati statunitensi ma preferiscono puntare sui visti h-1b per tenere bassi i salari.

Condividi

Altre news