Il volo non altera le cellule, quindi i droni possono tranquillamente essere utilizzati per il trasporto in sicurezza delle sacche di sangue. Il via libera a questo nuovo mezzo di trasporto sanitario, che permette di raggiungere anche zone remote e popolazioni lontane da strutture sanitarie, arriva da uno studio frutto della collaborazione tra la Johns Hopkins University e la Makerere University di Kampala (Uganda), pubblicato su ‘PlosOnè.
«I campioni biologici possono essere molti sensibile e fragili – spiega Timothy Amukele, coordinatore della ricerca – Questo tipo di sensibilità non rende possibile per il trasporto del sangue anche sistemi come i tubi pneumatici usati da molti ospedali. Nel nostro lavoro abbiamo verificato che per il volo con i droni non ci sono questi problemi, le cellule non vengono traumatizzate e non si innesca la coagulazione».
I droni possono trasportare sacche di sangue in tutta sicurezza
I ricercatori hanno provato un volo d’emergenza con un drone ad ala fissa, carico di sacche di sangue proveniente da 56 volontari. Il piccolo aereo ha trasportato a un’altezza di 100 metri le sacche per periodi da 6 a quasi 40 minuti. In seguito i campioni di sangue sono stati sottoposti a 33 test di laboratorio, tra cui quelli più comuni per il sodio, il glucosio e i globuli rossi.
«Il volo con il drone – precisa Amukele – non ha avuto nessun impatto». Ora il passo successivo è uno studio pilota in Africa dove alcune strutture sanitarie distano dai villaggi anche 90 km. «Un drone potrebbe coprire 100 chilometri in 40 minuti – conclude il ricercatore – sono meno costosi delle moto e non sono soggetti a intoppi del traffico. Inoltre, esiste anche una tecnologia con cui è possibile programmare il veicolo da casa con le coordinate Gps, come un moderno piccione viaggiatore».