In Italia, una persona su tre di età compresa fra i 16 e i 74 anni non ha mai utilizzato un computer nella sua vita. Il futuro sarà pure digitale ma i dati pubblicati da Eurostat, che fanno riferimento al 2014, dimostrano che il nostro Paese non è ancora pronto per affrontare questa evoluzione.
L’Italia è al quartultimo posto in Europa, con la Grecia, prima di Turchia, Bulgaria e Romania. La Spagna fa meglio di noi: solo il 20% della popolazione non ha mai utilizzato un computer. In Germania e Francia la percentuale scende al 10%.
Il rapporto degli italiani con il computer varia di regione in regione. Al sud la percentuale di persone che non ha confidenza con il PC sale al 40%. Migliora la situazione al nord, ma non di molto. In Veneto e Lombardia si supera il 30%, un valore di poco superiore a quello di altre aree anche al centro della penisola. La provincia in cui il divario digitale è minore è Bolzano (23%).
Il difficile rapporto tra l’Italia e la tecnologia non è un problema recente. Già nel 2007, primo anno in cui si hanno a disposizione dati da gran parte delle regioni, la popolazione a non aver mai usato il computer era pari al 39%. Negli ultimi otto anni la situazione è migliorata, anche se non di molto. In Puglia, Sicilia e Campania, per esempio, l’analfabetismo digitale toccava il 60%. Oggi si sono persi una ventina di punti percentuali.
Il governo italiano e l’Unione Europea stanno collaborando per affrontare il problema attraverso una serie di iniziative, presenti all’interno della cosiddetta Agenda Digitale. Pubblicata dall’Agenzia per l’Italia Digitale, la lista delle attività prevede iniziative dirette agli studenti ma anche a persone più anziane o gruppi di particolare interesse come i genitori.