Silvio Berlusconi è un uomo libero. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha dichiarato estinta la pena per il Cavaliere all’esito dei 10 mesi e mezzo di affidamento in prova ai servizi sociali a cui era stato ammesso un anno fa, in seguito alla condanna definitiva a 4 anni di carcere, tre dei quali coperti da indulto, per il caso Mediaset. I giudici hanno dichiarato estinta anche la pena accessoria dell’interdizione per due anni ai pubblici uffici per Berlusconi, che tuttavia resta incandidabile in base alla legge Severino.
Lo scorso marzo, all’ex presidente del Consiglio era stato concesso uno sconto di pena per buona condotta, che aveva ridotto la durata della condanna di un mese e mezzo. Nella valutazione dell’iter del condannato hanno pesato le relazioni effettuate da Severina Panarello, capo dell’Ufficio esecuzione penale esterna, sui colloqui periodici tenuti con Berlusconi e sull’andamento della sua attività di volontariato presso la Sacra Famiglia di Cesano Boscone. Attività di volontariato che, iniziata il 9 maggio dello scorso anno, si è conclusa l’8 marzo.
A seguito dell’estinzione anche della pena accessoria dell’interdizione dei pubblici uffici per tre anni, l’ex Premier potrà dunque votare, pur restando incandidabile per la legge Severino fino al novembre 2019, contro la quale i legali hanno ricorso alla Corte di Strasburgo. In base alla norma, Berlusconi non potrà candidarsi, anche se potrebbe sempre giocare la carta della «riabilitazione», prevista dallo stesso provvedimento varato dall’ex guardasigilli: se dovesse essergli concessa, potrebbe anticipare di circa un anno il suo rientro in politica. Il Cavaliere, che nella fase dell’esecuzione penale è stato seguito dall’avvocato Angela Maria Odescalchi, si vedrà riconsegnare anche il passaporto e quindi potrà andare all’Estero.