Due magie di Carlos Tévez (un gol e il timbro decisivo sulla seconda rete di Pereyra) regalano la vittoria ai bianconeri contro l’Empoli per 2-0 e altri tre punti fondamentali in chiave scudetto. La Juventus non gioca la sua miglior partita, ma l’argentino dimostra di non aver sofferto il fuso orario dopo la sosta per le nazionali, dove è stato protagonista anche con la maglia della selección.
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Il match lo sblocca l’Apache, a pochi minuti dal termine del primo tempo, su un calcio di punizione a due in area di rigore per retropassaggio di Rugani al portiere. Il difensore della formazione toscana sembra voler spazzare in calcio d’angolo ma l’intervento di Vidal gli impedisce di toccare bene la palla che finisce tra le braccia di Sepe. Per l’arbitro Giacomelli il retropassaggio è volontario e dalla punizione seguente Tévez calcia sotto la traversa non lasciando scampo all’estremo difensore empolese e ai 10/11 della formazione guidata da Sarri che si erano piazzati sulla riga di porta. L’argentino segna il suo 17esimo gol in campionato e torna a essere il capocannoniere solitario della Serie A (nel pomeriggio Ménez si era avvicinato con il 16esimo sigillo segnato contro il Palermo).
Tévez è il capocannoniere della serie a con 17 gol segnati in 29 gare
Il gol subito non scoraggia l’Empoli che va alla ricerca della rete del pareggio. Un ottimo intervento di Buffon al 23′ della ripresa evita il gol dell’1-1 dopo che Pucciarelli si era trovato quasi a tu per tu con il portiere della nazionale italiana.
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Nei minuti di recupero chiude la partita Pereyra, altro giocatore che avrebbe dovuto soffrire il lungo viaggio di ritorno dopo la partita disputata con la sua nazionale. L’argentino scaraventa in rete approfittando di una respinta corta di Sepe dopo l’ennesimo tiro in porta di Carlitos Tévez.
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La Juventus batte l’Empoli 2-0 e si riporta a -14 dalla Roma e a -15 dalla Lazio terza in classifica. A 9 partite dal termine del campionato è partito il conto alla rovescia per l’assegnazione del quarto scudetto consecutivo, il primo dell’era Allegri.