È il premier ucraino Poroshenko a fare il punto del summit tra Russia e Ucraina tenutosi a latere del vertice ASEM di Milano. «Primo è quello di seguire fermamente il memorandum di Minsk» sulla pacificazione dei territori, «concentrando gli sforzi su come implementare i 12 punti del documento»; «in secondo luogo le elezioni nell’Est (Donetsk e Lugansk n.d.r.) che devono avere luogo nei territori previsti dal protocollo di Minsk come chiesto il 19 settembre»; «in terzo luogo ci sono stati dei progressi sulla regolazione del gas dove abbiamo concordato i parametri principali del contratto».
Il capo del governo di Kiev aggiunge che i colloqui con Mosca resteranno aperti. A partecipare al tavolo delle trattative, oltre al leader russo Putin e al primo ministro ucraino Poroshenko, erano presenti la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese François Hollande, il premier italiano Renzi, quello britannico David Cameron e il presidente della Commissione UE, Barroso.
Anche se passi in avanti sono stati fatti, la soluzione della crisi nel sud-est ucraino resta tuttavia lontana. «Il conflitto in Ucraina è ancora senza una soluzione politica», chiosa, lapidario, il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Ropmpuy, in conferenza stampa post vertice. La diplomazia degli incontri non si ferma però: annunciato da Barroso, per settimana prossima, un nuovo vertice tra Ue, Russia e Ucraina sulla questione delle forniture energetiche.