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Depressione: rimedi naturali presenti nei cibi

La depressione è un disturbo dell’umore  che si declina a diversi livelli di gravità. La depressione può essere di origine endogena oppure reattiva ad un evento come un lutto, una perdita o separazione, una malattia propria o di un congiunto, un trasloco, una bocciatura, un cambiamento di lavoro o residenza, il pensionamento, un periodo di stress prolungato, solo per fare alcuni esempi tipici tra i tanti possibili. In generale, in questi casi la sua durata è abbastanza breve e la persona, superato il momento di maggior dolore riprende dopo poco tempo la sua vita abituale.

Alcune persone soffrono di depressione quando le ore in cui è presente la luce del sole diminuiscono, nel qual caso, è utile l’esposizione ad una luce artificiale specifica per il miglioramento di questa forma del disturbo. Nel corso di una depressione non grave e prontamente diagnostica, è possibile prima di ricorrere agli psicofarmaci, ovvero quando essi non siano ritenuti assolutamente necessari dal medico specialista, utilizzare alcuni rimedi naturali presenti nei cibi che quotidianamente assumiamo che hanno dimostrato una buona efficacia nel portare sollievo a chi soffre di disturbi dell’umore.

Tra questi, ricordiamo  i seguenti:

  • Magnesio: si trova sia in alcuni cibi quali le banane, gli spinaci, i carciofi e la frutta secca come i datteri, sia in forma più concentrata, in alcuni specifici preparati farmaceutici. Il magnesio aiuta anche a combattere l’ansia.
  • Selenio: si trova in diversi alimenti quali i frutti di mari, cereali, formaggi e carni e che aiuta l funzioni tiroidee. Una  disfunzione tiroidea può notoriamente essere correlata ai disturbi dell’umore, in particolare un’ipotiroidismo ad alcune forme depressive.
  • Zinco: è coinvolto nella modulazione degli impulsi nervosi ed una sua carenza può provocare alterazioni dell’umore. E’ possibile trovare lo zinco in alimenti come le uova, il pesce, il latte, alcuni salumi e formaggi, nel lievito. Lo zinco, anche se essenziale per il benessere,  può nuocere non solo se carente ma anche se assunto in quantità eccessive, nel qual caso può determinare tossicità.
  • Acido folico: si tratta di una vitamina fondamentale, la B9 o M, che non viene prodotta naturalmente dall’organismo e che quindi deve essere assunta con l’alimentazione. Il suo ruolo è quello di permettere la sintesi di neurotrasmettitori, fondamentale per l’attività cerebrale. E’ possibile trovarlo nelle verdure a foglie verdi come la lattuga, gli asparagi, gli spinaci, i broccoli, i cavolini di Bruxelles,  i carciofi.

In alcuni tipi di frutta secca come le mandorle e nelle arachidi. Nella frutta come nelle arance e nei limoni, nelle fragole e nei kiwi; nei legumi e nei cereali. Esistono anche degli alimenti a base di cereali definiti fortificati contenenti in una porzione, la quantità di folati che un organismo umano deve assumere in un giorno per il proprio benessere.

Una ricerca condotta in Giappone, dimostrò l’esistenza di una correlazione tra popolazione di persone depressione e mancanza di acido folico riscontrato a livello clinico; si tratta di un correlazione anche inversa  ovvero persone non depresse, in rapporto ad altre che invece lo sono, hanno una maggiore quantità di folati nel sangue. Naturalmente si tratta di una vitamina la cui assunzione ha un ruolo particolarmente rilevante nelle donne in attesa o che programmano una gravidanza, non solo al fine di garantire un adeguato sviluppo del feto ma anche per prevenire la depressione materna post partum.

  • Vitamine B9 e B12: sono coinvolte nell’ossigenazione del cervello; della vitamina B9 abbiamo già parlato sopra a proposito dell’acido folico. La Vitamina B 12 è nota per il suo effetto energizzante e per il miglioramento che è in grado di apportare a patologie non solo neurologiche centrali e periferiche (neuropatie diabetiche ad es.) ma anche nelle patologie neuropsichiatriche e nella prevenzione e rallentamento della degenerazione mentale. La Vit. B12  che con la vit B9 svolge un’azione sinergica, può essere assunta attraverso l’alimentazione con tonno, salmone, alici, mozzarella, emmental, uova oppure può essere assunta come integratore orale oppure, se necessario,  per via parenterale.
  • Vitamine A, E e C:  svolgono una efficace  azione antiossidante, grazie ad un’ un’azione di cattura nei confronti dei radicali liberi che vengono sviluppati dal cervello, che è l’organo del corpo che consuma più ossigeno. Numerosi studi hanno dimostrato che la Vitamina C fornisce un valido aiuto nella cura della depressione; anche nelle forme più gravi della patologia essa può essere integrata come supporto,  con le terapie psicofarmacologiche.
  • Omega 3, acidi grassi: sono degli antiossidanti naturali  contenuti in pesci come salmone e tonno, alici, olio di oliva oltre ad essere disponibile come integratore. Una ricerca del 1998, aveva già dimostrato l’importanza di questi grassi grassi  assunti in forma di olio di pesce nel miglioramento dei sintomi depressivi. Successivamente, sono stati condotti in diverse Università del mondo (Inghilterra, Olanda, Finlandia, Usa) delle ricerche che ne hanno confermato l’importanza nella terapia di questa patologia dell’umore elle sue diverse forme, oppure, lì dove gli psicofarmaci sono inevitabili, come fattore protettivo e coadiuvante degli stessi.

Riportiamo quindi qui alcune tra le prime ricerche  finalizzate a comprendere il ruolo degli Omega 3 nella depressione:  i primi studi  vennero condotti presso il “Laboratoire de Biophysique Medicale et Pharmaceutique di Tours in Francia” e consistevano in una ricerca condotta utilizzando come soggetti sperimentali dei ratti ed i cui risultati dimostrarono l’importanza degli acidi grassi Omega 3 come regolatore della dopamina –  neurotrasmettitore –  e quindi, essendo in questi ultmi il ruolo della dopamina fondamentale, di alcuni sintomi depressivi.

La prima vera e propria ricerca sull’effetto antidepressivo degli Omega 3 con asseri umani, venne condotta  nella” Medical School di Boston“, Usa dove il dottor Andrew Stoll e la sua equipe, cercando una possibile alternativa al litio (equilibratore dell’umore) a causa dei suoi effetti tossici,  da poter  somministrare ai pazienti con patologia bipolare che attraversavano fasi depressive gravi, decisero poi di testare l’efficacia degli acidi grassi Omega 3 EPA e DHA contenuti nell’olio di pesce.

Egli divise allora i pazienti in due gruppi, uno che assumeva una quantità controllata di 9 grammi quotidiani di EPA e DHA utilizzando l’olio di pesce mentre al  secondo gruppo o gruppo di controllo, somministrò invece olio di oliva.

Il risultato fu piuttosto sorprendente perchè entro al massimo 4 (quattro ) mesi, i sintomi della malattia si stabilizzarono in coloro che assumevano olio di pesce mentre peggiorarono in chi assumeva soltanto olio di oliva, tanto da richiedere, per motivi etici, la sospensione dell’esperimento stesso. Questi risultati furono comunque confermati da alte ricerche condotte altrove, dapprima in Israele poi in presso lo Swallownest Court Hospital di Sheffield (Regno Unito) .

I risultati di quest’ultimo studio vennero pubblicati negli  “Archives of General Psychiatry“, dove gli Omega 3 sono definiti efficaci per ridurre una serie di sintomi tipici della depressione quali:

  • tristezza
  • mancanza di energie
  • tendenze suicide
  • insonnia
  • stati d’ansia
  • calo della libido

Gli Omega 3 si sono dimostrati efficaci anche in disturbi tipicamente femminili di fluttuazioni dell’umore legati a fattori ormonali, apportando in tal caso un effetto stabilizzante.

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