“Qualora dovesse essere rinnovato il blocco del tetto delle retribuzioni”, “per la prima volta nella storia della nostra Repubblica siamo costretti a dichiarare lo sciopero generale“. Netta la posizione dei sindacati delle Forze dell’Ordine in merito alla proroga per il 2015 del blocco ai rinnovi contrattuali nel pubblico impiego, annunciato dal ministro della Pubblica Amministrazione Madia.
Cocer (Consiglio Centrale Rappresentanza interforze di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza) e sindacati diffondono una nota: “Quando abbiamo scelto di servire il Paese, per garantire Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico eravamo consci di aver intrapreso una missione votata alla totale dedizione alla Patria e ai suoi cittadini con condizioni difficili per mancanza di mezzi e di risorse. Quello che certamente non credevamo è che chi è stato onorato dal popolo italiano a rappresentare le Istituzioni democratiche ai massimi livelli, non avesse nemmeno la riconoscenza per coloro che, per poco più di 1300 euro al mese, sono pronti a sacrificare la propria vita per il Paese”.
Il premier Renzi, dal vertice Nato di Newport, replica: “Riceverò personalmente gli uomini in divisa ma non accetto ricatti”. “Volentieri apriamo un tavolo di discussione con le forze di sicurezza che sono fondamentali per la vita dell’Italia. Ma siamo l’unico Paese che ha cinque forze di polizia: se voglio discutere siano pronti a farlo, ma su tutto. Non stiamo toccando lo stipendio né il posto di lavoro di nessuno”. “Il blocco degli stipendi già previsto nel def“; “niente di nuovo”, fanno sapere da palazzo Chigi.
“Bene la dichiarata disponibilità del presidente Renzi ad incontrare i rappresentanti delle donne e degli uomini del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico, meno bene la non chiarezza circa le rivendicazione dello stesso personale”, rispondono i sindacati delle Forze dell’Ordine Siulp, Siap-Anfp, Silp Cgil, Ugl Polizia, Coisp, Consap e Uil Polizia. Dure restano le proteste dei sindacati generali Ggil, Cisl, Uil.