“Le supplenze fanno male a chi le fa e a chi le riceve“, a sostenerlo il ministro della Pubblica Istruzione Giannini dal meeting di Comunione e Liberazione di Rimini. Fanno discutere le dichiarazioni del ministro che sembrano anticipare uno dei punti del “Piano scuola” che, annunciato dal premier Matteo Renzi, sarà presentato venerdì prossimo. La proposta di alcuni sindacati di passare dall’organico di diritto (calcolato in base alle iscrizioni degli alunni e al trend degli ultimi anni) a quello funzionale (elaborato per assegnare ad un gruppo di istituti dello stesso grado un numero di insegnanti utile a coprire le varie esigenze, dalle docenze alle supplenze), pare essere stata recepita dal governo.
Secondo Giannini, infatti, le supplenze sarebbero da riconsiderare in base ai posti, già noti ad inizio anno scolastico, da sostituire stabilmente. I numeri, per i supplenti e precari coinvolti nei calcoli, andrebbero dai 160.000 in graduatoria che potrebbero vedere una rapida stabilizzazione ai 400.000 che sarebbero poi esclusi dalle liste. Per il ministro mettere mano allo spinoso problema supplenze “significa prendere con molta consapevolezza e determinazione questo aspetto come uno degli aspetti prioritari per una rivisitazione del sistema educativo italiano”.