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Messi è dominato, la Germania torna sul tetto del mondo !

 

Finale Mondiali FIFA 2014

Stadio Maracanà, Rio de Janeiro

Germania – Argentina   1 – 0 (dopo tempi supplementari)

 

Germania : Neuer – Lahm – Boateng – Hummels – Howedes – Kramer – Schweinsteiger – Ozil – Kroos – Muller – Klose   All. Loew

Argentina : Romero – Zabaleta – Demichelis – Garay – Rojo – Perez – Mascherano – Biglia – Lavezzi – Messi – Higuain   All. Sabella

Marcatori : 112′ Gotze (G)

Arbitro : Nicola Rizzoli

Germania sul tetto del mondo, dopo i successi del 1954, del 1974 e di Italia 90 ecco arrivare la quarta stella, coronamento di una rifondazione che ha toccato tutti gli aspetti del calcio Teutonico. E’ il successo di Joaquim Loew e dei suoi 8 anni di lavoro, è il successo di un collettivo straordinario, in cui spiccano tante e tante individualità sempre però al servizio della squadra. Le qualità di un paese incredibilmente solido si rispecchiano nella propria selezione calcistica, è tutto perfetto, è tutto bellissimo sotto il cielo di Rio de Janeiro. La Germania ha trionfato, una squadra Europea schiaccia le due grandi del Sud America in casa loro, contro ogni pronostico. Brasile annichilito, Argentina dominata nonostante una partita non esaltante, ma stasera non conta, stasera contava vincere e la Germania c’è riuscita, il suo tecnico ha rischiato ed alla fine ha avuto ragione, tante scelte potevano essere criticate prima di questa kermesse ma ora possono essere soltanto applaudite, ha saputo cogliere tutti gli aspetti positivi portati da Guardiola al Bayern, uno su tutti Lahm che ha iniziato da centrale di centrocampo per poi tornare terzino e ancora Muller trasformato in goleador, Neuer che si ritrovava a fare il libero confermandosi non solo il miglior portiere in circolazione ma sopratutto l’estremo difensore più moderno e che meglio interpreta il suo ruolo. Andrebbero citati tutti uno per uno, Hummels è tra i migliori difensori al mondo, Schweinsteiger ha giocato una finale impeccabile da vero leader del centrocampo, Schurrle è una freccia che ha saputo non far rimpiangere Reus. Gotze, Ozil e Kroos meritano una menzione particolare per la qualità delle loro giocate e per i gol pesanti, la doppietta di Toni al Brasile, il gol di Mesut all’Algeria e soprattutto quello di Mario questa sera. Una volta subentrato il talento del Bayern illumina una partita a tratti spenta, un gol strepitoso che sfrutta una delle pochissime indecisioni della retroguardia Argentina, stop di petto e girata al volo a superare Romero. E poi c’è Klose, la sua straordinaria carriera meritava di essere conclusa forse con un gol nella finale ma tutto può passare in secondo piano questa sera, anche la scelta di assegnare il premio di miglior giocatore del mondiale a Messi e non a Muller. Stasera non conta, stasera Lahm può finalmente alzare al cielo quella coppa troppo spesso sfuggita sul più bello ad un paese che nonostante tutto è sempre e comunque presente nell’olimpo delle grandi. L’Argentina non può recriminare, ha vinto la squadra più forte e che più meritava.

LA GARA – Il copione del primo tempo è quello ampiamente annunciato, Germania di possesso e Argentina di contropiede, in un susseguirsi di emozioni che non rispecchia lo zero a zero all’intervallo. Rizzoli arbitra bene e le squadre dimostrano di avere una buona condizione fisica nonostante una stagione per molti massacrante. Nella prima mezz’ora si fa preferire l’Argentina, brava a ripartire con Lavezzi e Messi ma non altrettanto con Higuain, la punta del Napoli fallisce un occasione d’oro regalatagli dalla retroguardia Tedesca, sparando fuori a tu per tu con Neuer e successivamente si vede giustamente annullare un gol in fuorigioco.

La Germania continua ad avere in mano le redini del gioco ma non riesce a trovare il modo per andare alla conclusione, complice anche l’attenzione che i difensori dell’Albiceleste riservano a Klose e compagni. Maggiore incisività gli uomini di Loew la trovano dopo l’ingresso in campo di Schurrle in sostituzione di Kramer che a sua volta aveva preso il posto di Khedira nell’11 titolare dopo il forfait dell’ultimo minuto del centrocampista del Real Madrid.

L’ultima occasione della prima frazione è targata Germania, capocciata di Howedes, fin lì uno dei peggiori in campo e palo pieno, sul successivo tap in Muller si fa pescare in fuorigioco, vanificando così la possibilità per i suoi di chiudere in vantaggio il primo tempo.

La ripresa si apre con una super occasione per Messi, precedentemente la pulce si era fatta vedere sopratutto in chiave assist e poco in fase conclusiva, ma è proprio su un suo tiro che Neuer trema, il portierone Tedesco viene superato dal diagonale del 10 Argentino ma fortunatamente per lui la palla sfiora il palo e termina sul fondo.

Poco dopo sono ancora i Sudamericani a rendersi pericolosi, è ancora Higuain ad impensierire la retroguardia di Loew ma il pipita non riesce ad anticipare Neuer in uscita alta, l’estremo difensore del Bayern Monaco gli frana addosso abbattendolo e costringendolo alle cure dei sanitari. Passata la paura la Germania alza il proprio baricentro facendosi vedere con maggiore insistenza nella metà campo avversaria, Schurrle è protagonista della manovra Tedesca e si propone spesso e volentieri come terminale offensivo dei suoi trovandosi non di rado più avanzato di Klose. Nonostante ciò le occasione reali da gol latitano e la gara si avvia lenta ed inesorabile verso i tempi supplementari.

I primi 15 minuti minuti aggiuntivi mettono in risalto la stanchezza delle due squadre, l’Argentina in particolar modo sembra aver perso lo sprint necessario a ripartire, si fanno sentire nelle gambe di Messi e compagni i 120 minuti raggiunti nelle partite con Svizzera e Olanda, la Germania anche sembra dar cenni di forfait, in generale è la paura di sbagliare a farla da padrone, un errore potrebbe voler dire gettare al vento un mondiale e la possibilità di alzare al cielo quel trofeo tanto aspettato dalle due compagini.

Con i ritmi più lenti i Tedeschi fanno valere il maggiore e migliore possesso palla e dal nulla trovano il vantaggio, un gol come già detto che viene dalla panchina, confezionato da Schurrle e dal suo affondo sulla sinistra e da Gotze, autore di uno stop e tiro che meritano come cornice la finale di una coppa del mondo.

L’Argentina è KO, la resa arriva all’ultimo minuto di recupero, quando Rizzoli assegna ai Sudamericani una punizione dai 30 metri defilata sulla destra, sul pallone va l’uomo più atteso, quel Lionel Messi che si appresta a fallire ancora una volta l’aggancio al Dio Maradona, la pulce sbaglia in maniera indecorosa, sceglie di tirare invece di cercare un compagno al centro dell’area, ne esce una conclusione inguardabile che sorvola di 10 metri la porta di Neuer e di pericoloso ha solo la possibilità di colpire uno degli spettatori presenti al Maracanà. Ora è davvero finita, ora il quarto titolo del mondo è davvero realtà per i ragazzi terribili di Joaquim Loew. Un titolo, come già detto, meritatissimo, frutto di programmazione, qualità e quantità. La Germania è una potenza assoluta del calcio mondiale, da oggi non guarda più dal basso verso l’alto la bestia nera Italia, la raggiunge a 4 titoli e quel mondiale in più vinto dal Brasile ben poco conta dopo il clamoroso 7 a 1 della semifinale. Altro aspetto fondamentale è il futuro, quel che appare evidente guardando gli elementi che compongono questo team è la data di nascita. Questo gruppo non è giunto alla fine di un ciclo, è in grado di regalare ancora tanto ai propri connazionali e soprattutto i rincalzi sono già pronti in casa, giovani pronti a diventare i nuovi Muller, Klose e Ozil. La Germania è campione del mondo, la Germania è un esempio per tutti. 

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