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Il giorno della verità, la Germania è pronta per fare la storia

 

Il 13 luglio 2014, può diventare una data indelebile nella mente di 80 milioni di tedeschi. A Rio de Janeiro si gioca la finale Mondiale contro l’Argentina, una sfida infinita tra due nazionali che per la terza volta in 28 anni si trovano di fronte a contendersi il titolo più importante. Nel 1986 vinse l’Argentina di Maradona, nel 1990 trionfò a Roma la nazionale degli “italiani” Brehme, Matthaus e Klinsmann. La sfida del Maracanà è quindi una sorta di bella tra due delle selezioni più forti del mondo, di sicuro le più complete e continue ammirate in questo torneo brasiliano.

Alla vigilia della gara il CT tedesco Joachim Loew è apparso ottimista e sicuro di se stesso. La Germania fin dal primo giorno di ritiro pre mondiale in Trentino Alto Adige ha sempre ostentato sicurezza, reagendo a tutti i numerosi infortuni capitati in stagione ai suoi gioielli e persino a sfortunati incidenti automobilistici. Una nazionale che sia in campo che fuori è stata più forte di tutto e di tutti, riuscendo a conquistare la finale mondiale che da inizio spedizione appariva come un obiettivo possibile per una selezione di straordinaria qualità. Ad arginare un percorso di rinnovamento iniziato ormai 10 anni fa, non sono bastati gli infortuni pesanti di Gundogan e Reus, quelli in extremis di Neuer e Lahm  ed i ritardi di condizione di tanti leader dello spogliatoio come Schweinsteiger e Klose. La Germania non è un singolo, la Germania è una squadra. Per questo il suo Mondiale è stato un crescendo di prestazioni e di sicurezza. Di partita in partita Loew ha trovato gli accorgimenti giusti ad una squadra che aveva bisogno solo di ricercare la perfezione. Klose è diventato titolare, Lahm è tornato a spingere sulla fascia destra e Schweinsteiger e Khedira hanno protetto con corsa e sacrificio il genio immenso di Kroos e Oezil. Stasera contro un Argentina organizzata più che mai e abilissima a ripartire in contropiede, bisognerà essere perfetti. Loew lo sa bene ma è sicuro che i suoi risponderanno presenti alla chiamata più importante della loro vita. Vincere stasera il quarto titolo Mondiale, sarebbe il successo di un’intera generazione cresciuta dopo la disfatta dell’Europeo 2004 con programmazione e competenza. Adesso, dopo 24 anni dall’ultima gioia Mondiale, è arrivato il momento di tornare e sorridere anche per questa generazione di ventenni tedeschi che hanno cambiato il calcio in Germania portando la qualità dove vi era solamente la potenza.

In conferenza stampa il CT non ha lasciato alibi alla sua squadra, certo che la Germania saprà fare la storia ancora una volta:

“Abbiamo grande consapevolezza in noi stessi. Rispettiamo tutti quanti ma non abbiamo paura di nessuno e se giochiamo da Germania e imponiamo il nostro gioco vinceremo il Mondiale”. 

Forse mai si era assistito ad una dimostrazione così esplicita di forza e consapevolezza.

Loew ha disegnato una formazione compatta e solida. Toni Kroos avrà il compito di raddoppiare su Lionel Messi, il pericolo numero uno per la selezione tedesca. Mueller e Lahm dovranno arginare le avanzate di Lavezzi e Rojo mentre Khedira cercherà di ripetere lo splendido lavoro di pressing alto fatto vedere contro il Brasile. Una squadra vera, che si muoverà tutta insieme come una macchina perfetta. Una macchina unica, che non poteva che essere tedesca.

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