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Huawei Ascend P7: la recensione

Ascend P7 è il nuovo nato di casa Huawei che prende il posto del predecessore P6 migliorandolo sotto diversi aspetti pur mantenendo la stessa filosofia di fondo. Nelle intenzioni della casa cinese, Ascend P7 dovrebbe andare a rivaleggiare con gli attuali smartphones top di gamma -vedi Galaxy S5, One M8 o Xperia Z2- pur presentandosi ad un prezzo di attacco decisamente più basso ma, come vedremo durante la recensione, la missione è da considerare compiuta solo in parte. A dimostrazione dell’impegno che la società nata a Shenzen sta mettendo per entrare da protagonista anche nel mercato occidentale (in oriente è ormai un main competitor), Ascend P7 è certamente un prodotto che dispone di molte frecce al proprio arco e sebbene sotto diversi punti di vista la cura dei particolari risulti davvero ammirabile, alcuni compromessi ai quali Huawei è dovuta scendere per contenere il prezzo pregiudicano il risultato finale.

Design

Questo è certamente l’ambito nel quale gli sforzi di Huawei hanno prodotto i risultati migliori. L’impatto iniziale è con l’elegante confezione che convince da subito per stile ed ordine nella disposizione interna dei componenti. Una volta aperta troviamo a fare bella mostra di sé l’Ascend P7 che nasconde a sua volta due scatole contenenti manualistica d’ordinanza, un classico caricabatterie da viaggio da 1.0A, cavo USB-MicroUSB, una graffetta per aiutarci a rimuovere i carellini dedicati a SIM e MicroSD, cuffie non in-ear ma comunque di discreto livello e due Tag NFC a completare la dotazione.  Il dispositivo si presenta con delle dimensioni pari a 139,8mm in altezza, 68,8mm in larghezza ma soprattutto con uno spessore davvero limitato di 6,5mm. E’ quest’ultimo il dato che impressiona maggiormente considerato anche il peso di soli 124 grammi che consente ad Ascend P7 di risultare estremamente comodo nell’utilizzo quotidiano trasmettendo la sensazione di utilizzare un device dotato di un display dalla diagonale minore rispetto agli effettivi 5 pollici di cui dispone. La cornice del dispositivo è tutta in metallo ad esclusione del lato inferiore -arrotondato e che riprende in modo palese le linee già viste nel precedente modello- dove si è preferito l’uso della plastica che comunque non pregiudica la sensazione di qualità generale del device. All’elegante intelaiatura sono fissati su entrambi i lati dei pannelli in vetro Gorilla Glass 3 che, se da una parte contribuiscono in maniera significativa ad innalzare la qualità percepita quando prendiamo in mano il dispositivo, dall’altra lo rendono anche decisamente scivoloso (problema comunque facilmente aggirabile con una cover esterna) ed in qualche modo ‘delicato’.

Sul lato destro del device sono presenti i due carrelli dedicati all’alloggiamento di SIM e MicroSD (nella versione asiatica il dispositivo può essere convertito in dualSIM) seguiti dal pulsante di accensione/spegnimento -posto alla corretta distanza per risultare comodo nell’utilizzo quotidiano ma che ricorda fin troppo alcuni prodotti Sony- ed il classico bilancere del volume. Il lato superiore vede la presenza della classica presa jack da 3,5mm e del secondo microfono per la soppressione dei rumori. Lato sinistro pulito mentre inferiormente troviamo la porta MicroUSB 2.0 affiancata dal microfono principale. Da segnalare sul lato posteriore la presenza di una bella texture ottenuta grazie alla sovrapposizione di ben 7 diversi strati tra il vetro e l’alluminio; l’effetto è certo appagante alla vista ma il senso di déjà vu si ripresenta rimandandoci a quanto proposto in passato da LG sul Nexus 4.

Hardware

La volontà di offrire uno smartphone top di gamma ad un prezzo estremamente competitivo ha necessariamente obbligato Huawei a scendere  a compromessi e l’ambito nel quale è stato deciso di fare il sacrificio è forse uno dei più significativi e sensibili per uno smartphone top di gamma: il processore. Invece di dotare il P7 di uno degli ultimi SoC di casa Qualcomm come fatto da tutti i maggiori competitors del mercato, la casa cinese ha deciso di frabbicarlo in autonomia ed il risultato è Hisilicon Kirin 910T, processore quad-core da 1,8Ghz con tecnologia Cortex A9 che -sia nei benchmark che nelle prove ‘su strada’- si è dimostrato la vera pecca del nuovo dispositivo Huawei. A questo sono comunque affiancati 2Gb di Ram ed una GPU Mali 450 MP4 che riconferma di non riuscire a tenere il passo di opzioni decisamente più performanti come Adreno 320 o 330. A questa soluzione proprietaria, Huawei ha deciso di affiancare una dotazione molto completa che prevede memoria interna da 16Gb (di cui quasi 12 disponibili per l’utente) espandibile, fotocamera anteriore con sensore da ben 8Megapixel e posteriore da 13Megapixel (di cui parleremo in seguito); connettività ai massimi livelli grazie al supporto per la rete HSPA+ e LTE di 4° Categoria (150 Mbit/s in Down e 50 Mbit/s in Up), Bluetooth 4.0, Wi-fi 802.11b/g/n, DLNA e Wifi Direct. La lista dei sensori comprendere invece GPS assistito con Glonass, la radio FM, il chip per la lettura dei tag NFC senza dimenticare ovviamente accelerometro, bussola digitale e led di notifica anteriore.

Un lavoro davvero notevole è stato inoltre compiuto per riuscire a dotare uno smartphone estremamente sottile e leggero come il P7 di una batteria -non removibile- da 2500 mAH che purtroppo però non assicura al dispositivo una longevità particolarmente significativa. Se utilizzato in modo ‘normale’ il device non avrà particolari problemi ad accompagnarvi fino a notte inoltrata ma la situazione si complicherà quando deciderete di utilizzarlo in maniera più intensa -soprattutto sfruttando la rete 4G- condizione che porta il P7 a spegnersi prima dell’ora di cena. Avrete comunque la possibilità di agire attraverso diverse modalità di risparmio energetico, come vedremo in seguito, che migliorano decisamente le prestazioni ma allo stesso tempo possono risultare fastidiose ed invadenti quando ad esempio cominciano ad avvisare della presenza di app che consumano la batteria in background.

Display

Ascend P7 è dotato di un ottimo display IPS da 5 pollici che copre il 72,16% della superficie anteriore del device. La risoluzione è di 1920 x 1080 pixel, equivalenti ad una densità di 445 PPI, ed in generale lo schermo risulta davvero notevole. I colori sono ben bilanciati (ma potremo comunque modificare a nostro piacimento la temperatura del colore) con bianchi luminosi e neri profondi (per essere un IPS), angoli di visione laterale ottimi e una luminosità davvero alta –gestita se vorrete dal sensore automatico che lavora molto bene- che permette al dispositivo di essere agilmente utilizzato in qualsiasi condizione di luce. Alle indubbie qualità del display si affianca anche un touch-feel degno di nota: il pannello è sempre molto reattivo e l’estrema vicinanza tra il vetro e la parte touch mi ha trasmesso in più frangenti la sensazione di riuscire quasi a toccare le icone a schermo.

Multimedialità

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Huawei ha indubbiamente scommesso molto sul reparto multimediale del suo Ascend P7 equipaggiandolo con una fotocamera posteriore da 13megapixel con sensore BSI Sony e apertura f/2.0. La lente utilizzata è una wide angle da 28mm che consente alla macchina di scattare foto molto buone in condizioni di piena luce come anche in situazioni meno ottimali grazie all’ausilio del singolo Flash LED . Il software utilizzato per gestire la fotocamera è decisamente completo ma allo stesso facilmente gestibile ed offre numerose modalità di scatto a partire dalla classica panoramica (molto interessante la possibilità di scattare foto di questo tipo anche in senso verticale oltre che orizzontale) seguita dalla possibilità di applicare diversi filtri o filigrane all’immagine o l’opzione scatto continuo che lascerà al software la libertà di decidere per voi la foto migliore tra le 10 catturate di seguito. Potrete inoltre scegliere se utilizzare la modalità 16:9 con risoluzione di 10M o quella in 4:3 a 13M ed in entrambi i casi il risultato sarà decisamente apprezzabile come lo è d’altronde la possibilità di scattare automaticamente una foto schiacciando due volte il tasto ‘volume basso’, anche a schermo spento. La fotocamera permette ovviamente di registrare dei video fino alla qualità FullHD senza tuttavia restituire risultati superiori alla media.

Menzione particolare va invece alla fotocamera anteriore da ben 8megapixel con sensore BSI -sempre targato Sony- che oltretutto è dotata di 5 lenti asferiche che le consentono di catturare più luce durante lo scatto. Una scelta di questo genere è certamente votata a guadagnare i consensi degli utenti più giovani che seguono la moda degli ormai celebri selfies rispetto ai quali l’azienda cinese propone una variazione sul tema introducendo i ‘Groufies‘, ovvero i Group Selfies. Questo strano nome nasconde in realtà una sorta di modalità ‘panoramica’ grazie alla quale vengono effettuati tre scatti, uno di seguito all’altro, che sono poi riuniti a livello software restituendo un effetto molto piacevole. In questo senso pare decisamente ben implementata anche la possibilità di applicare un “filtro bellezza” che migliora in modo significativo la qualità dei vostri autoscatti.

Software e Prestazioni

Ascend P7 è dotato di sistema operativo Android 4.4.2 KitKat personalizzato da Huawei con la Emotion User Interface giunta ora alla versione 2.3. Questa sorta di maschera, applicata su quella che sostanzialmente è una versione stock di Android, non è tuttavia riuscita a convincermi del tutto: se da un lato permette di customizzare l’aspetto grazie ad una vasta selezione di temi, dall’altro mi ha ricordato in maniera troppo evidente quanto proposto da Apple sui propri dispositivi. Uno dei primi aspetti che si notano è infatti la mancanza del drawer che obbliga quindi a tenere tutte le applicazioni installate direttamente nelle schermate principali, fattore che personalmente ho trovato scomodo sul lungo periodo. Molto ben fatta invece la tendina delle notifiche che permette di avere sempre sotto controllo i diversi parametri dello smartphone anche se si nota un certo ritardo nella risposta quando si compie la classica mossa ‘sblocco telefono-apri tendina’. Huawei ha poi inserito diverse app interessanti come la modalità che ci permette di usare il device con i guanti o la ‘lente di ingrandimento’ ed il suo inverso ‘specchio’ che sfruttano rispettivamente le fotocamera posteriore e quella anteriore.

Ascend P7 offre la possibilità di cambiare lo stile della schermata Home passando da quella standard ad una più semplice con un layout minimale composto da grandi icone probabilmente pensata per aiutare gli utenti più anziani o ipovedenti. Certamente molto utili sono poi le 3 modalità di risparmio energetico che regolano in maniera automatica la frequenza della CPU, le connessioni e le applicazioni per preservare quanto possibile la batteria; in situazioni di emergenza si fa apprezzare in modo particolare l’impostazione Ultra che terrà attive solo chiamate e messaggi facendovi guadagnare preziose ore di autonomia. Molto interessante anche la possibilità di attivare il pulsante sospendi che crea una sorta di scorciatoia attraverso la quale potremo accedere velocemente a 5 diverse funzioni tra le quali la chiusura automatica delle applicazioni in background o alcuni popup come block note e calcolatrice che andranno a sovrapporsi al resto rimanendo oltretutto liberamente posizionabili sullo schermo.

La fluidità generale del dispositivo nell’utilizzo day-by-day è decisamente apprezzabile e solo in rare occasioni sono comparsi brevi impuntamenti dell’interfaccia. E’ stata tuttavia la navigazione con il browser stock ad avermi impressionato in maniera davvero negativa: il lento caricamento dei siti  e le numerose indecisioni nello scorrimento delle pagine mi hanno convinto velocemente ad utilizzare Chrome per ottenere un’esperienza di utilizzo che comunque ha raggiunto solo la sufficienza. Tale mancanza è con tutte le probabilità da imputare alla scarsa potenza -od ottimizzazione- della coppia CPU/GPU che in questo ambito, come anche sul lato gaming, lasciano più volte l’amaro in bocca e la sensazione che se il device fosse stato equipaggiato con un SoC più performante ci saremmo trovati certamente di fronte ad best-buy. Ascend P7 riproduce i video -in qualsiasi formato- senza incertezze fornendo un’ ottima esperienza grazie soprattutto all’ampio display che in questi frangenti dimostra tutta la sua qualità. Buona anche la riproduzione della musica con l’unica pecca riscontrabile nel posizionamento della cassa situata nel lato posteriore, fattore che ne limita il volume se appoggiamo lo smartphone su una superficie assorbente. Nessun problema per quanto concerne la ricezione del segnale di rete che anzi si è sempre dimostrato stabile anche in situazioni ‘difficili’ nelle quali altri device risultavano isolati.

Nell’uso giornaliero il nuovo Ascend P7 è indubbiamente molto comodo grazie soprattutto allo spessore ed al peso limitati che permettono allo smartphone di dissimulare egregiamente le dimensioni dello schermo facendolo sembrare un dispositivo dalla diagonale più limitata. In generale ho apprezzato le personalizzazioni apportate da Huawei al suo P7 con l’introduzione di applicazioni utili e ben studiate anche se personalmente considero la mancanza del drawer una nota decisamente a sfavore. Un ultimo aspetto che bisogna necessariamente tenere in considerazione è il prezzo al quale lo smartphone viene offerto. Con un costo di listino pari a 399€ (ma si trova ormai in rete a cifre decisamente inferiori), Ascend P7 si posiziona sotto la soglia posta dai top di gamma più blasonati di Sony o Samsung e lo mette in diretta competizione con smartphones che badano più al rapporto prezzo/prestazioni come ad esempio il Nexus 5. Se dal punto di vista puramente prestazionale Ascend P7 uscirebbe con le ossa rotte da uno scontro con il device prodotto da Lg per Google, il nuovo nato di casa Huawei riesce comunque a dire la sua grazie all’alta qualità dei materiali utilizzati, al design molto accattivante, ad uno schermo eccellente ed alla presenza di due fotocamere decisamente performanti.

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