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Android L nel 2015: la Google Experience su tutti gli schermi

Dopo tre anni di design HoloHolo Yolo, come alcuni sviluppatori lo hanno ribattezzato – Google ha presentato Android L al Google I/O 2014 con un nuovo design completamente rinnovato su tutti i punti, il Material Design. La rivoluzione del Material Design è già annunciata: Google vuole portarlo in ogni sua applicazione, in ogni suo sito web e in ogni suo device. Lo troveremo quindi su Chrome OS, su Gmail web, su Android e, ovviamente, su Android Wear.

L’obbiettivo del Material Design:

Create a visual language that synthesizes classic principles of good design with the innovation and possibility of technology and science.

Creare un linguaggio visuale che sintetizzi i classici principi di buon design con l’innovazione e la possibilità di tecnologia e scienza.

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Google Experience

La Google Experience sarà quindi totale, e la grafica simile aiuterà gli utenti a destreggiarsi in ogni contesto, ma anche la sicurezza avrà da guadagnarsi da questa unificazione con Android L: un sistema operativo unico con un’unica grafica significherà aggiornamenti di sicurezza in tempo per tutti i device e tutte le piattaforme, un po’ come oggi succede con i device Nexus e GPE. Dal 2015 ogni device Google avrà il supporto estemporaneo per quanto riguarda la sicurezza.

heartbleed

Un esempio per tutti è il bug HeartBleed, un bug riconosciuto e già corretto nelle ultime versioni di tutti i sistemi operativi ma che non sarà corretto in alcuni device solo a causa della lentezza o l’impossibilità degli aggiornamenti. Google l’ha corretto a tempo record da Android 4.1.1 in poi, ma nelle ROM non stock dei device di fascia medio-bassa l’aggiornamento sarà lento e graduale, una possibile falla dell’ecosistema.

Android L e Chrome OS

Un’altra grande rivoluzione sta per arrivare su Chrome OS: se per ora le app per Chrome OS erano pensate e programmate solo per questo, dal 2015 le app Android saranno pienamente compatibili con il sistema operativo di Google. Significherà quindi per un utente poter avere un notebook, il ChromeBook, poco caro e con applicazioni familiari e sincronizzate col proprio smartphone. Non è una cosa da poco, se si pensa che Apple va verso la stessa strada, non aiutata però dalla enorme flessibilità di Android.

I dettagli tecnici e i limiti di questa compatibilità tra Android e Chrome OS non sono ancora noti, ma di certo entro breve saranno disponibili versioni beta del sistema operativo e SDK dedicati.

Il futuro

Il futuro di Google e Android è in mano agli sviluppatori e, soprattutto, agli OEM: Android Silver sarà forse una realtà, assieme alla classica linea Nexus. Se tutti gli sviluppatori e tutti gli OEM lavoreranno su un’unica piattaforma l’utente ne avrà vantaggio manon sarà però una piattaforma solo mobile, sarà una piattaforma pienamente sviluppata su tutti i fronti: Android TV, Android Wear, Car Play e Chrome OS nell’ottica di Google dovranno entrare nelle nostre vite. Il problema è uno: i produttori di hardware seguiranno le idee di Google? Samsung ha Tizen, e la sua strada la sta seguendo da tempo, ma altri produttori di chip da molto usano versioni stock di Android. In sei mesi si vedrà se la filosofia lanciata da Google con Android L darà i suoi frutti.

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