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Andorid L vs KitKat: impressionanti novità sulla durata della batteria

Gli smartphone ed i tablet sono divenuti ormai strumenti indispensabili per vivere in un mondo così interconnesso come quello di oggi. Le funzioni attuali e le potenzialità di questi strumenti sono incalcolabili, basti pensare alla connessione ad internet costante, alla geolocalizzazione GPS e quindi ai vantaggi di poter utilizzare le varie app per la navigazione satellitare, la possibilità di scattare foto ad alta risoluzione o video in full Hd. Ovviamente le innovazioni che vengono apportate nel settore mobile sono sempre maggiori e le aspettative degli utenti non sono da meno, c’è solo un grande limite con la quale ognuno di noi è costretto a fare i conti sempre e comunque: il battery drain. Purtroppo la batteria che alimenta questi strumenti tanto indispensabili quanto potenti non è mai abbastanza.

In questo senso il sistema operativo Android ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, ricordo ancora il mio primo Samsung Note che non arrivava a fine serata mente il Note 3, che oggi posseggo, supera anche le 34 ore di accensione prima di arrivare al disotto del 5% di carica, e senza alcuna accortezza di risparmio energetico. Le cose vanno meglio, è vero, ma non possiamo ritenerci certo soddisfatti poichè noi tutti sappiamo che non è ancora abbastanza. La presentazione di Android L, la scorsa settimana, ha portato buone notizie sotto questo aspetto.

Uno dei principali sforzi del team di programmazione del nuovo OS made in Mountain View è proprio rivolto all’ottimizzazione dei consumi, ed il progetto che è stato attivato per migliorare tali parametri è stato denominato Project Volta. Esso punta alla monitorizzazione delle attività e ci permette di gestire con maggiore precisione le applicazioni e i loro consumi. Non solo, ci sono anche API ed SDK rivolte agli sviluppatori che intendono scrivere applicazioni più attente ai consumi e più facili da gestire.

Da Ars Technica giunge il primo “benchmark” reale e quindi il primo confronto in fatto di battery drain tra Android KitKat ed il nuovo Android L. I risultati sono spaventosi dato che KitKat è un OS ormai maturo mentre L si trova ancora in una fase alpha, infatti Android L ha fatto registrare un imponente 36% in più rispetto al suo predecessore. Le dichiarazioni da Ars Technica sono chiare: “Abbiamo tenuto lo schermo acceso e caricato automaticamente pagine web tramite Wi-Fi a distanza di 15 secondi fino alla morte della batteria. Per ogni sessione la luminosità è stata impostata a 200 cd/m2”.

 

Battery-drain-2

In questo esperimento non è neanche stata attivata la nuova fusione proprio in tema di risparmio energetico di Andorid L che, al disotto del 15% di batteria, avrebbe ridotto le richieste dell’hardware, concedendo quindi ancora maggiori risorse di energia al dispositivo. Android L integra la nuova API JobScheduler, essa permette al sistema operativo di unire le richieste non di primo livello delle applicazioni postponendole a momenti successivi. Inoltre il nuovo OS di Google sarà più intelligente, nel momento in cui vi sarà un’assenza di copertura, le attività che necessitino di connessione verranno baypassate fino al ritorno di copertura.

Non dimentichiamo il passaggio da Dalvik ad ART (Android Runtime), che compilerà le applicazioni una volta anziché ogni volta che vengono avviate, apportando altro risparmio di energia al sistema. Davvero grandi innovazioni stanno per giungere per gli utenti del robottino verde, anche se, in questo caso, non saranno visibili ma si spera saranno facilmente percepibili durante l’esperienza d’uso tutta nuova che arriverà da Mountain View.

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