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Andorid L: verrà migliorata la qualità audio e la sua latenza

L’OS di Google ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, non c’è che dire, ma bisogna ammettere che uno dei punti in cui il robottino verde  manifesta i peggiori risultati è nella riproduzione di file audio di altissima qualità. La riproduzione della musica, in generale, è più che soddisfacente ma il sistema inizia a soffrire nel momento in cui è portato a decodificare file di alta qualità, dove infatti la riproduzione sembra non avvenire in tempo reale. A Mountain View si sono accorti del problema di latenza da tempo e da altrettanto tempo sono stati avviati laboratori di ricerca per migliorare tutte le prestazioni audio software del sistema operativo mobile. In una sessione del Google I/O 2014 Glenn Kasten e Andy Hung spiegano ne dettaglio tutte le innovazioni che verranno apportate (video seguente).

I vantaggi per la qualità del suono verranno dal passaggio da 16 bit PCM al floating-point audio. Si tratta di ampliare la larghezza di banda per il comparto audio e ridurre la quantità di clipping, quando esso può manifestarsi. Secondo il duo nella presentazione, ci dovrebbe essere poco o nessun impatto percepibile sulle prestazioni di passare ai punti galleggianti, e l’uscita rimarrà sotto forma di numeri interi, anche se superiore a 16bit.

Per gli utenti che non si occupano di audio, l’unica cosa da sapere è che Android L sarà in grado di riprodurre audio di qualità molto elevata, e che sta per essere supportare la qualità HD. Esempi del nuovo codice ancora non sono stati forniti per testare il floating-point ma dovrebbe essere un passaggio semplice: ENCODING_PCM_FLOAT.

Android-Android-L

Dato che il codice integrale ancora è segreto, non c’è abbastanza materiale per spiegare come il Team a Mountain View stia lavorando per raggiungere standard così elevati, Glenn Kasten ha riconosciuto che c’è ancora una lunga strada da percorrere fino al rilascio di nuove API e alla soluzione totale del problema di latenza, dato che il tutto è molto delicato. Purtroppo, non è ancora del tutto chiaro se le API sono state aggiunte o modificate, ma si pensa che gli sviluppatori possano attenersi al NDK (Native Development Kit) e OpenSL ES a fare alcun passo avanti. Potete visitare questa pagina per reperire parte del codice pubblicato ed avere maggiori dettagli.

Mentre i miglioramenti audio sono ancora in work in progress, noi rimaniamo comodi ad attendere migliori sviluppi e godiamoci i miglioramenti che le Major dei sistemi mobile stanno apportando ai propri dispositivi, OS e software. Andorid sta finalmente per eliminare uno degli ultimi gap dall’OS mobile di Apple, ma tutto sommato anche con se stesso.

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