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Apple iOS 8 HomeKit: ecco come funziona

Il mercato delle Smart Home è in continua crescita, ed Apple volenterosa di espandersi anche in questo settore ancora poco conosciuto, ha pensato bene di sviluppare il software HomeKit di iOS 8, che vedremo approdare sugli iDevice entro la fine di quest’anno, quindi solo dopo il rilascio ufficiale di iOS 8. Come avrete notato in questo ultimo periodo, si intende gli ultimi 12-13 mesi, sempre più società stanno sfornando prodotti e hardware capaci di trasformare ogni abitazione in una casa intelligente. Basti pensare ai termostati intelligenti di Nest, alle lampadine della Philips controllabili con gli smartphone, alle serrature telecomandati della Yale, prese di corrente, videocamere di sicurezza e molte altre interessanti invenzioni.

Tutte queste società stanno solamente assicurandosi un posto nella Smart Home della Mela morsicata, occupandosi della produzione di una serie di hardware da poter combinare con il software degli ingegneri della One Infinite Loop. Già la Corral si era cimentata nella progettazione di dispositivi intelligenti per le case, ma per lo più ciò che abbiamo visto sono telecomandi wireless, protocolli di intercomunicazione e applicazioni di ogni genere per controllare il sistema abitativo. Apple al contrario, ha voluto cercare di rivoluzionare il campo delle Smart Home, non concentrandosi sulla produzione di una propria gamma di prodotti per l’automatizzazione domestica, ma sviluppando un software che renda il lavoro di terze parti più semplice e intuitivo.

 

Ma la domanda più importante è: come funziona HomeKit? Il nostro compito è quello di cercare di spiegarvelo nella maniera più semplice possibile. Innanzitutto premettiamo, che con questo software si ha la possibilità di controllare non solo la propria casa ma anche quella di amici o parenti, che siano connesse ad esso. Con questo sistema è possibile gestire ogni singola stanza dell’abitazione. HomeKit funziona con qualsiasi tipologia di dispositivo intelligente che abbiate in casa, ad esempio termostati, luci, porte o altro, i quali dovranno essere precedentemente registrate. HomeKit è in grado di riconoscere anche la funzione Bridges, cioè un hub che supporta un protocollo accessorio, quindi dispositivi che non sono direttamente collegati con iOS. Ad esempio una serie di lampadine collegate tra di loro, ma di cui solo una è in comunicazione con iOS, permettendo ad HomeKit di riconoscerle come un unico componente.

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Ad un solo accessorio possono essere correlate più funzioni, ad esempio consideriamo la stanza Garage, al quale potremo avere il tasto Garage Door, e legato ad essa si potrebbero avere due servizi, l’apertura e la chiusura della porta e nel contempo l’accensione e lo spegnimento delle luci, tutto con un unico pulsante. In generale ogni stanza e ogni dispositivo ad essa collegato, devono essere perfettamente riconoscibili e registrati con un nome univoco all’interno di un database comune, a cui Siri potrà accedere per individuarli il più velocemente possibile. Per permettere a Siri di svolgere correttamente le funzioni, gli sviluppatori hanno utilizzato un linguaggio naturale per assegnare le istruzioni, in questo modo pur essendoci una lunga lista di cose da dover svolgere, Siri è in grado di capirle e applicarle.

Oltre alla divisione in camere è possibile suddividere la casa in gruppi di stanza, ad esempio dividendole in “camere da letto” o “primo piano” e così via. Allo stesso modo i servizi possono essere raggruppati e denominati, ad esempio per controllare le luci della zona notte, in modo da spegnerle e accenderle insieme, si possono inserire nella voce “Luci Notte”. E’ logico che uno stesso servizio o una camera possono essere inseriti all’interno di più gruppi, sempre segnalandoli a Siri.

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Altra funzione che può essere impostata sono le funzioni di gruppo, cioè possono essere inserite delle azioni simultanee, che possano essere svolte contemporaneamente. Ad esempio, alla voce “Mattina”, HomeKit reagirà in una determinata maniera, come accendendo le luci, alzando la temperatura, attivando la macchina del caffè ecc. Le azioni possono essere anche programmate dall’utente per far si che vengano svolte in un determinato periodo, oppure si possono controllore manualmente, secondo le esigenze.

Gli accessori prodotti che potranno interagire con HomeKit sono veramente tanti e l’unica regola che hanno è che questi debbano essere sempre registrati nel database di Apple, segnalandone ogni minimo cambiamento, altrimenti questi continueranno ad essere attivi se non modificati, meccanismo molto simile alla sveglia. Ovviamente tutti i dispositivi dovranno essere compatibili con HomeKit, questo significa che non è sufficiente che possiedano connettività IP (WiFi), anche se il software della Mela supporta questa tecnologia, come il Bluetooth.

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Apple sta cercando di spronare l’adozione di questi sistemi non solo nelle aziende ma soprattutto nelle case, non solo HomeKit ma dispositivi intelligenti in generale, dando così un grosso contributo all’espansione di questo settore. Tuttavia al momento non ci sono serrature, termostati o altri accessori compatibili con HomeKit sul mercato, anche se la compagnia di Cupertino sta lavorando per cercare collaborazioni con alcune industrie del settore. Nell’elenco troviamo Philips, Honeywell, Withings, Schlange, Cree e tanti altri. Inoltre per favorire lo sviluppo, Apple ha fornito agli sviluppatori, un simulatore di HomeKit come parte del SDK, in modo da permettere a questi di sperimentare le loro applicazioni e vedere come i dispositivi intelligenti virtuali reagiranno con esse.

Non sono state rilasciate molte informazioni riguardo il nuovo software della Mela, ma è facile pensare che Apple cercherà di creare una continuità tra iOS e OS X, per rendere l’esperienza di controllo della casa a 360°. Per i dettagli non resta che aspettare questo autunno, quando HomeKit dovrebbe essere ufficialmente disponibile.

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