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Dracula: Temibile vampiro o povero malato

Il terrificante mostro affamato di sangue, preferibilmente di giovani vergini, che nottetempo esce dalla propria bara, lascia il castello nebbioso sottoforma di pipistrello per portare scompiglio e morte nelle povere case di ignari agresti, forse così terrificante e così mostro non è.

Se avete passato notti insonni per preservare la vostra giugulare dal tremendo morso di Nosferatu, forse potete tirare un sospiro di sollievo e lasciarvi finalmente andare a dolci e lunghi sogni.

Wayne Tikkanen, professore di chimica alla California State University, sostiene la tesi che in verità, in passato, i vampiri non erano altro che normali individui affetti da porfiria. Questa malattia, infatti, provoca una graduale erosione delle gengive, con una conseguente sovraesposizione dei canini e rende fotosensibili, causando ustioni all’epidermide esposta ai raggi ultravioletti. Motivo per cui i ‘vampiri’ potevano uscire all’aperto solo al tramonto, proprio come i pipistrelli.

Inoltre, ai malati di porfiria, è fortemente sconsigliato assumere aglio perché esalta le tossine presenti nel sangue peggiorando quindi i sintomi della patologia.

Esistono anche altre malattie che richiamano al vampirismo; La tubercolosi e la peste bubbonica ad esempio, danneggiando gravemente i polmoni, hanno come più evidente effetto il rigurgito di sangue espettorato al primo colpo di tosse, dando così l’illusione a ignari e sbigottiti testimoni, di aver appena assistito al banchetto di un orribile vampiro.

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Infine, secondo Paul Barber, storico dell’Università della California, il mito dei vampiri è nato anche per due distinti motivi, legati comunque alla morte e al ritorno in vita dall’oltretomba.

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Il primo è alimentato dalla mancanza di conoscenza, nei secoli scorsi, degli effetti dei processi di decomposizione dei corpi, che in alcuni casi arrivavano alla essudazione di sangue dalla bocca. Il secondo, dalle scarse competenze sulle procedure di accertamento di decesso che, in alcuni casi, portavano a seppellire ancora vive, persone che morte non lo erano affatto, con conseguente sgomento e terrore dei propri cari che ritrovavano tombe divelte o bare vuote.

fonte | focus.it

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