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Facce sempre basse

Un titolo abbastanza enigmatico, lo ammetto, ma che rispecchia in pieno la realtà dei fatti. Le nostre facce sono sempre più basse, rivolte sempre verso quel maledetto schermo. Maledetto solo quando ci fa comodo però, questo è vero. Anche tu, sicuramente, ti sarai ritrovato fermo al semaforo e ti sarai reso conto che le altre auto che ti circondano ospitano esseri umani con facce rivolte verso il basso.

Lo stesso accade nei parchi, per strada, anche nei cinema. Sempre più spesso vediamo mamme portare a spasso i propri bambini mentre guardano imperterrite il loro smartphone. Anche in metropolitana tutti, o quasi, sono lì, con i loro dispositivi mobili e con le facce sempre rivolte verso il basso. Siamo diventati una popolazione con facce sempre basse, compreso il sottoscritto.

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Purtroppo si sta perdendo molto, quasi tutto. Siamo una “razza” che vive di interazione. L’essere umano si differenzia dagli animali proprio per la spiccata capacità di interagire, di socializzare. I nostri amici a quattro-core ci stanno piano piano allontanando da questa abitudine, dall’abitudine di comunicare con gli altri. Per non parlare poi dei rischi che si corrono mettendosi in macchina con il telefono cellulare, anche se solo al semaforo.

Esiste una soluzione? No, almeno non nell’immediato. Quando ci renderemo davvero conto di cosa ci sta succedendo allora forse capiremo, allora forse apriremo gli occhi, allora forse torneremo ad alzare lo sguardo accorgendoci di chi ci sta intorno, accorgendoci di cosa ci stiamo perdendo.

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