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Ventiquattro ore con i Google Glass: le prime impressioni

Siamo entrati in possesso da poco più di ventiquattro ore dei Google Glass. Ovviamente questo articolo non ha pretese di recensione ne tantomeno vuole offrire una panoramica completa su funzionalità e possibili utilizzi. Più che altro cercheremo di riportarvi sensazioni e pensieri su una tipologia di oggetto che, nei prossimi mesi/anni probabilmente utilizzeremo con la stessa disinvoltura con la quale oggi utilizziamo uno smartphone. Abbiamo testato alcune funzioni, riscontrato piccoli problemi ed esposto i Glass al giudizio della gente comune. Niente geek o appassionati, volevamo vedere che effetto fanno, anche provandoli, alle persone “normali”. Di seguito vi riportiamo alcune prime impressioni in ordine sparso, così come le appiano appuntate in queste prime ore di utilizzo. Cercheremo di aggiornare l’articolo nel corso dei prossimi giorni. Potete contribuire con le vostre domande o curiosità commentando su Facebook questo post. Se, invece, volete dare uno sguardo alle prime immagini che abbiamo realizzato ai Glass, alla scatola e agli accessori, fate clic qui.

ASPETTO E MATERIALI

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Nulla da eccepire. Google ha svolto un ottimo lavoro costruttivo, realizzativo e, perché no, anche di design. In attesa di capire se questa versione, che lo ricordiamo è dedicata soltanto agli Explorer e non è in vendita, sarà la stessa che verrà commercializzata. Per ora possiamo dire che i materiali sono molto resistenti e l’occhiale è ben assemblato. Sul viso si adagia alla perfezione e basta regolare il prisma posizionato in alto a destra per avere un’ottima visuale dello schermo. Un altro aspetto che ci ha colpito è la leggerezza. Indossati il peso è praticamente nullo, quasi impercettibile. Come è impercettibile lo schermo da spento, che non disturba per nulla il campo visivo. Da acceso basterà portare l’occhio verso l’alto per guardarlo, ma anche in questo caso è ridotto al minimo il fastidio che può provocare allo sguardo. 

 PRIMO IMPATTO

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Il tasto di accensione/spegnimento.

Il primo impatto, in tutta franchezza, non è stato quello che, ad esempio, ci hanno sempre restituito i device Apple. “Prendere le misure” ai Google Glass non è immediato. L’utilizzo dei menù e della parte touch dell’asta richiede un minimo di prova sul campo. Di tasti fisici ce ne sono soltanto due, ma ben posizionati e molto comodi. Una volta “digerito” il funzionamento del menù, tutto è diventato molto più intuitivo e veloce. 

E LE PERSONE NORMALI?

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Il menù principale dei Google Glass

In queste prime ore abbiamo fatto indossare i Glass a quattro persone, che nulla hanno a che vedere con l’informatica e l’uso quasi compulsivo della tecnologia che affascina chi vi scrive. Dobbiamo dire che solo una delle quattro ha posto a primo impatto problemi estetici e di rapporto con il mondo che ci circonda. Le altre tre persone hanno indossato i Glass in modo piuttosto naturale, affascinate anche dall’ergonomia dell’oggetto. Il problema, però, è arrivato dopo. La scarsa intuitività del menù (soltanto a primo impatto) e alcuni problemi di indivuazione ripetitiva del touchpad hanno frenato il primo entusiasmo, e reso la prima esperienza con i Glass anche un po’ stressante. Per carità, nulla che non si possa mettere a posto con dieci minuti di esercizio e prove, ma l’utilizzo immediato con i Glass non è così scontato. Ovviamente, c’è da ricordare che abbiamo a che fare con una categoria totalmente nuova di prodotto. Un po’ di incertezza nella prima esperienza d’uso può essere nel complesso accettata.

MULTIMEDIA

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Il menù di registrazione video

E’ ovvio. La prima cosa che si fa indossando i Glass è fare foto. O video. Sono le esperienze più immediate, quelle più semplici e che restituiscono subito un feedback completamente nuovo rispetto al passato. Insomma i video in soggettiva hanno il loro fascino. Nel caso dei Glass sicuramente più delle foto che, come qualità, non sono un granché. Diciamo che di giorno, all’aperto, le ho trovate accettabili. Di sera o in ambienti con poca luce meglio lasciar perdere. I video, invece, ci hanno convinto. La registrazione a 720p restituisce dei filmati di ottima fattura. Video e foto possono essere condivisi in molti modi. Google, ovviamente, predilige il proprio social Plus, ma le impostazioni per Facebook e Twitter sono comunque disponibili. E’ possibile inviare le foto anche agli indirizzi email, ma per motivi che adesso ignoriamo (ma vi giuriamo che indagheremo), quelle che abbiamo inviato non sono arrivate a destinazione. Nessun problema, invece, per l’upload su Youtube: rapido e di qualità. 

AUDIO

La parte audio non convince

E’ uno degli aspetti più deludenti dei Glass attualmente in circolazione. Il sistema audio a conduzione ossea (per saperne di più fare clic qui) non restituisce un audio limpido. Ci sono molte difficoltà in chiamata e nell’ascolto delle applicazioni, ad esempio il navigatore. La situazione non migliora di tanto con l’auricolare mono in dotazione. Anche in questo caso resta difficile chiamare qualcuno in posti aperti, dove il volume della conversazione è appena sufficiente. Siamo sicuri che Google risolverà il problema prima di commercializzare i Glass, e non ci sentiamo di escludere che la situazione possa migliorare anche grazie a un aggiornamento del sistema.

NAVIGATORE

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Il navigatore funziona molto bene

Dopo la parte video, è stata la funzione che mi ha incuriosito di più. E questa mattina l’ho testata in un breve giro in auto. Diciamo subito che il primo problema è stato far digerire al sistema vocale l’indirizzo corretto che intendevo raggiungere. I comandi vocali, ovviamente, sono soltanto in inglese e con i nomi italiani hanno qualche difficoltà. Risolto il problema, sono partito affidandomi completamente al navigatore. Sia la visione della mappa che le indicazioni audio sono perfette (al netto dei problemi di audio menzionati prima) e veramente molto funzionali. La visione dello schermo, nella mia esperienza, non ha minimamente disturbato la guida. Anche perché lo schermo va in stand by in pochi secondi e si accende soltanto se diamo un input ruotando la testa verso l’alto. Le indicazioni vocali, invece, ci ricordano con anticipo di svoltare o proseguire dritti per una certa distanza. Dalla prova realizzata possiamo dire di essere molto soddisfatti del comportamento.

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