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Smentita la notizia su Dropbox: nessun blocco per i file pirata

Molto spesso quando si divulga una notizia su qualcuno o su qualcosa, questa degenera in maniera negativa, a tal punto da innescare un circolo vizioso che se non fermato può anche causare la rovina di una reputazione che è da sempre stata positiva. Questo è quello che è successo la notte tra sabato e domenica quando su Twitter, famoso social network che conta milioni di iscritti, è stato pubblicato un tweet che in pochissimo tempo ha destato la preoccupazione di numerose persone.

Questo post sosteneva che Dropbox, il servizio di cloud utilizzato da milioni di utenti, bloccasse i file dei contenuti possedenti un copyright. E che inoltre inviasse un messaggio di notifica DMCA: la legge americana tutelante i copyright. La notizia da come è stata presentata spiegherebbe il perché di tanta paura, dato che è stata pure ingigantita. Infatti si era affermato che Dropbox spiasse i contenuti presenti sul cloud. Insomma una vera e propria intercettazione stile CIA.

Fortunatamente la notizia è stata presto smentita grazie ad una efficace spiegazione che sembra aver calmato le acque. In sostanza quando un azienda tratta contenuti provenienti da fonti esterne, questa deve applicare un procedimento cautelativo per impedire che il materiale finisca sotto sequestro portando ad ingenti multe di risarcimento.

Dropbox segue un sistema di controllo di questo tipo cioè utilizzando degli hash indica quei file che vengono considerati pirata e che appunto giungono ad esso segnalati come tali. Questo è un meccanismo molto semplice per tenere d’occhio tutto ciò che circola nel cloud. Infatti tramite questo hash, che rappresenta un codice di riferimento, vengono identificati determinati file che saranno inseriti in una blacklist. In questo modo nel momento in cui i file vengono trasferiti da un computer all’altro, essendo registrati con lo stesso identificativo, saranno bloccati.

Tutta questa procedura viene fatta senza che il servizio di cloud ficchi il naso nei nostri contenuti, infatti questi non saranno soggetti ad analisi. Ciò che invece viene controllato sono i trasferimenti dei nostri file, impedendo a quelli segnalati nella lista nera di poter essere diffusi.

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