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Tanti auguri Game Boy Advance

Oggi, 21 marzo, Nintendo metteva in vendita in Giappone la sua nuova console portatile, l’evoluzione del leggendario Game Boy Color, ovvero il Game Boy Advance. Chi di voi non ha preso in mano almeno una volta questa straordinaria console portatile? Pur utilizzando cartucce differenti rispetto all’originale Game Boy, l’Advance rimase compatibile con quest’ultime grazie alla presenza di un processore, lo Z80, che garantiva una emulazione hardware. Arrivò in Italia solo qualche mese dopo, il 22 giungo ad essere precisi.

Era dotato di buone caratteristiche tecniche, come un display LCD da 2,9 pollici avente risoluzione 240×160 pixel, una CPU da 16 MHz 32bit RISC-CPU ARM (ARM7TDMI) + 8bit CISC-CPU Z80 e una memoria da 32 KB WRAM + 96 KB VRAM 256 KB WRAM. Dopo la messa in vendita del primo modello arrivano altre versioni, come il Game Boy Advance SP e il Game Boy Micro.

Ho voluto dedicare questo articolo al Game Boy Advance anche per analizzare l’attuale periodo nero di Nintendo. Solo 13 anni fa questa azienda dominava il mercato delle console portatili mentre oggi solo grazie al 3DS riesce a mantenersi a galla in questo settore ormai stracolmo di rivali mobile, come smartphone, tablet e console portatili Android. Gli store mobile e le cosiddette “app” hanno ucciso il mercato di Nintendo. Io che ho vissuto in pieno gli anni ’90 spero vivamente che Nintendo possa riprendersi. Secondo il mio modesto parere farebbe bene ad abbandonare il settore console fisse, visto che in quel ramo Xbox e PlayStation dominano incontrastate.

Voi che ne pensate?

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