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Google annuncia Project Tango, il mondo in 3D con uno smartphone

Negli ultimi anni gli smartphone hanno lanciato molte nuove ed interessanti tecnologie, le quali spaziano in diversi campi, ma che allo stesso tempo rimangono spesso fine a se stesse. Aldilà delle caratteristiche tecniche e di qualche dettaglio quindi, gli smartphone sono rimasti smartphone, con la filosofia che li ha sempre contraddistinti, la stessa che però, ora, risulta essere ripetitiva e poco innovativa. Google ha deciso di rompere completamente gli schemi annunciando Project Tango e ridisegnando da zero le funzionalità che uno smartphone potrebbe avere, grazie a tecnologie molto avanzate e ad una moltitudine di sensori che lo rendono ancor più intelligente sotto molti punti di vista. Il principale è la capacità di mappare il mondo circostante e renderlo 3D, sul quale è possibile costruire un vero e proprio mondo.

Con questo nuovo Project Tango, Google mira ad aprire le porte ad una miriade di sviluppatori seriali pronti a creare ed inventare una nuova concezione di smartphone. Per capire cosa possa significare l’uso di un sensore 3D su di uno smartphone occorre, oggi, lavorare molto con la fantasia, immaginando di avere tra le mano non più una semplice macchina che risponde a comando, ma di un dispositivo in grado di vedere e sentire ciò che lo circonda, riflettendo e pensando su come sfruttarlo, ricostruendo luoghi, anfratti, angoli e superfici. Grazie a questo genere di dispositivo sarà possibile mappare virtualmente e in 3D la realtà circostante, permettendo così di gestire l’ambiente in modo creativo costruendo quanto desiderato sul modello ottenuto grazie al sensore.

Si potrebbero sviluppare ad esempio:

  • Guide indoor per pilotare un utente non solo fino all’ingresso di un ambiente, ma anche all’interno;
  • Sistemi di assistenza per non vedenti;
  • Nuove soluzioni di realtà aumentata;
  • Nuove tipologie di gaming;
  • Sistemi di analisi degli ambienti per progetti di interni, misurazioni e altro ancora;
  • Applicazioni per individuare un prodotto all’interno di un supermercato;
  • Servizi e guide per musei e luoghi di interesse storico/artistico.

A renderci partecipi della notizia è Sundar Pichai, attraverso un post su Google+, nel quale ci dice che il team, adesso unito al team di Google, ha lavorato nel silenzio più totale al progetto, il quale si svilupperà ulteriormente negli ultimi mesi iniziando a raggiungere degli obiettivi prefissati e preliminari con i quali si potrà capire la potenza della tecnologia. Non saremo sorpresi se proprio al Google I/O 2014, annunciato proprio nella giornata di ieri dallo stesso Sundar Pichai, vedremo alcuni esperimenti terminati.

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Lo smartphone che vedete qui sopra è il dispositivo sul quale gira intorno tutto il progetto Tango. L’ATAP, dopo collaborazioni con varie università, laboratori di ricerca e molteplici produttori, è riuscito a produrne un prototipo, che fosse capace di racchiudere robotica e visione artificiale. Lo smartphone monta, ovviamente, Android, utilizzabile attraverso un display da 5 pollici in grado di effettuare un altissimo numero di rilevazioni 3D al secondo combinando il tutto con i dati di inclinazione e orientamento individuati dai sensori interni.

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Abbiamo, inoltre, una fotocamera principale da 4 MP, sensori di movimento e il lettore di profondità in grado di esplorare l’ambiente, rinominati anche gli ‘occhi‘ del dispositivo, per la loro funzionalità avanzata e simile a quella degli umani. All’interno troviamo il cuore dell’elaborazione dei dati, fondamentale per la restituzione di un risultato immediato all’utente. Naturalmente il software è strutturato per rispondere ai comandi basati sul progetto. Le API saranno la struttura su cui gli sviluppatori potranno costruire le proprie idee.

Queste le parole del capo progetto, Johnny Lee:

“Possiamo costruire più velocemente e insieme.

Mentre camminiamo attraverso la nostra vita quotidiana, usiamo segnali visivi per navigare e capire il mondo che ci circonda. Osserviamo le dimensioni, la forma degli oggetti e le camere, impariamo la loro posizione e la disposizione quasi senza sforzo nel tempo. Questa consapevolezza dello spazio e del movimento è fondamentale per il nostro modo di interagire con l’ambiente e gli altri. Siamo esseri fisici che vivono in un mondo 3D. Eppure, i nostri dispositivi mobili presuppongono che il mondo fisico finisce ai confini dello schermo.

L’obiettivo del progetto è quello di dare ai dispositivi di Project Tango una comprensione in scala umana dello spazio e del movimento.

Durante lo scorso anno, il nostro team ha lavorato con università, laboratori di ricerca e partner industriali che abbracciano nove paesi in tutto il mondo per raccogliere la ricerca dall’ultimo decennio di lavoro in robotica e computer vision, concentrando la tecnologia in un telefono cellulare unico nel suo genere. Ora, siamo pronti a mettere i primi prototipi nelle mani degli sviluppatori che possono immaginare le possibilità e contribuire a portare queste idee in realtà.

Speriamo che potrai intraprendere questo viaggio con noi. Noi crediamo che sarà una viaggio unico”.

Google avrebbe già pronti circa 200 dispositivi per l’invio agli sviluppatori, ma è pronto a produrne altri, portando avanti il progetto sulla base delle idee in arrivo. L’obbiettivo? Creare un nuovo mondo, non più piatto, ma finalmente in 3D. Chi fosse incuriosito da Project Tango ha tempo fino al 14 marzo per proporre le proprie idee, dopodiché sarà Google a valutare quanti device produrre ed a chi offrirli. Qui vi lasciamo il link del sito dove, alla fine della pagina, troverete il modulo per la richiesta.

Vi lasciamo al video di presentazione del progetto Tango:

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