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Come l’Asia ha salvato i giganti tecnologici americani

Per una volta l’America ha qualcosa da ringraziare a qualcuno, o quantomeno è la prima volta che lo ammette. Le società Internet americane devono all’Asia il loro successo e la loro crescita esponenziale ma sopratutto la loro odierna sussistenza. Le analisi di mercato nel 2014 -riportato da Tech in Asia- hanno rivelato come, senza l’apporto dell’Asia, i profitti delle aziende tecnologiche americane sarebbero precipitati e gli investitori scomparsi. L’Asia è stata fondamentale per l’America: questa affermazione non vale solo per qualche piccola azienda ma è una tendenza che coinvolge tutti i giganti tecnologici americani, da Redmond a Cupertino. Ecco come il mercato asiatico ha salvato le “big tecnologiche” d’America.

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Cominciamo da Apple

L’ultimo resoconto finanziario pubblicato è chiaro, il mercato smartphone di Cina e Giappone sono il principale sostento per la crescita di Apple. Basti pensare a come ha difeso l’affare con China Mobile proprio per i potenziali guadagni che ne sarebbero derivati: circa 8,8 miliardi dollari sono stati fatturati in Cina nell’ultimo trimestre.

Lenovo salva l’accordo Google-Motorola

Solo la scorsa settimana Lenovo era in procinto di acquistare Motorola da Google per 2,91 miliardi dollari. Lenovo è proprietà di una di una società cinese che ha acquisito il business dei PC nel 2005 da IBM orami fallita. Chi altro potrebbe comprare un business che sta fallendo la sua strategia globale? L’Asia ovviamente e Google deve ritenersi fortunato gli stessi coreani abbia fatto un’offerta simile per un brand “svuotato” come Motorola, dato che furbamente Google ha mantenuto tutti i brevetti. Lenovo ha essenzialmente salvato Google e ancor prima IBM.

L’arem di Facebook è l’Asia

Mentre tutti parlano della nuova app Facebook, Paper, la cosa più importante per il social network sono i numeri, questi: oltre 368 milioni di utenti mensili attivi in Asia ovvero la porzione più numerosa di utenti Facebook nonché il continente con la più rapida diffusione della piattaforma social. Nonostante Facebook stia perdendo milioni di utenti un po’ dappertutto in Asia questo non succede, anzi crescono. Senza l’aiuto della Cina, Facebook sarebbe ancora impantanato con altri mercati in crisi.

Yahoo e Alibaba

Sicuramente il più forte indicatore delle grandi aziende tecnologiche è Yahoo, che possiede una quota del 20% in Alibaba, la più grande società di e-commerce in Cina. I guadagni registrati da Alibaba nello scorso trimestre sono stati il doppio di quelli di Yahoo e questo ha dato il via ad un forte interesse economico da parte di quest’ultimo. Alibaba ha così incrementato gli utili di Yahoo permettendogli di mettere le mani su Tumblr.

E Microsoft?

Anche se il contributo asiatico qui non è imponente come negli altri casi, Microsoft ha giovato di una mente proveniente dall’India. Si chiama Satya Nadella, nata a Hyderabad (India) e attuale capo dei settori di cloud ed enterprise nonché recentemente CEO di Microsoft. L’altro candidato a tale ruolo era l’indiano Sundar Pichai, altra grande mente asiatica che ha dato un notevole contributo ad una delle più grandi aziende tecnologiche americane. Questi sono i due perni che faranno risalire la popolarità di Microsoft intorno ai malcontenti di Windows 8 e Windows Phone.

Insomma se vogliamo usare una formula matematica l’Asia sta alle imprese americane come il l’ossigeno sta all’uomo, senza il suo apporto non potremmo vivere. Comunque questi sono solo cinque degli impatti più significativi che l’Asia sta avendo sulle aziende tecnologiche americane; senza contare il fatto che il fulcro per Twitter è Jacarta (città dell’Indonesia) e nella Silicon Valley gli ingegneri asiatici sono aumentati del 21%. Aggiungiamoci che Hugo Barra, ex vicepresidente Android di Google,è passato a Xiaomi , uno dei principali produttori di smartphone in Cina (superiore anche a Nokia).

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