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Edward Snowden candidato al Nobel per la Pace

Edward Snowden è ufficialmente candidato al prossimo premio Nobel per la Pace. La notizia ci arriva direttamente dalle pagine del ‘The Guardian‘ e del ‘Washington Post‘, i due giornali alleati all’ex tecnico della NSA, che hanno rivelato per primi i documenti segreti. Era nell’aria la candidatura di Snowden, anche dopo le svariate prime pagine dedicate e il secondo posto come ‘Person of the Year‘ attribuitogli dal ‘TIME‘, oltre al marasma che le sue rivelazioni hanno creato in tutto il mondo, portando gli USA e la Russia a prendere un accordo in merito e l’Europa tutta a litigare per chi aveva o non aveva spiato. Insomma, ha creato grandi scompigli, ma soprattutto ha rivelato la verità su qualcosa che tutti sapevano ma che nessuno voleva spifferare.

Alcuni lo definiscono un traditore, altri un eroe, lui si definisce semplicemente onesto e, forse, è questo che lo rende appetibile per un premio prestigioso come il Nobel per la Pace. È curioso pensare che lo stesso premio è stato consegnato, nel lontano 2009, a Barack Obama, colui che si trova contro Edward Snowden, il quale è ora candidato al Premio Nobel per la Pace. Edward Snowden è stato candidato per iniziativa di due politici norvergesi, che hanno nominato il whistleblower che ha rivelato la sorveglianza globale della NSA.

Baard Vegar Solhjell e Snorre Valen, entrambi del partito socialista, hanno motivato la nomina affermando che le rivelazioni di Snowden e il conseguente caso Datagate “hanno contribuito ad un ordine più stabile e pacifico mondo, non solo in quello reale, ma anche in quello virtuale”. Argomento che farà piacere ai sostenitori della sua causa, che vorrebbero il suo rientro sul suolo americano, ma a patto dell’estinzione dei reati di cui è ancora ufficialmente accusato.

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Lo stesso Snowden ha provato a far capire, attraverso varie conversazioni, di aver riportato documenti e file che dicono semplicemente la verità, la stessa che poi si è potuta vedere nei mesi successivi alle rivelazioni:

“Non avrei mai dovuto sacrificare così tanto per fare quello che anche il presidente Obama riconosce andava fatto”.

Le candidature saranno depositate dal 1° febbraio, ma non vi è alcuna sicurezza sulla vincita possibile, non solo perché Snowden ha molti concorrenti, ma anche in previsione dei delicati equilibri politici che un premio del genere andrebbe a sconvolgere. Il riconoscimento sarebbe importante anche in prospettiva del futuro e di quello che potrebbe accadere, e che, forse, sta già accadendo.

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