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Via alla produzione di smartphone anti-spionaggio

Una guerra criptata sta arrivando nelle nostre tasche” così il Wall Street Journal ha definito l’iniziativa di molte agenzie di sicurezza delle comunicazioni mobile dopo lo scandalo dello spionaggio dell’NSA. Sempre più aziende si stanno interessando al mercato delle sicurezza mobile  e hanno iniziato così la produzione di smartphone a prova di spia, apparentemente sicuri per proteggere dati sensibili di aziende e dipendenti statali. Vantano dei più moderni ritrovati tecnologici e biometrici, ma basterà a cambiare le sorti del Datagate?

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In Francia, particolarmente, due aziende stanno lavorando su dispositivi Android più sicuri e impenetrabili agli attacchi di spionaggio. La Bull SA ha messo in vendita il suo “Hoox m2” per € 2.000, uno smartphone re-ingegnerizzato in grado di resistere a chiamate cifrate e attacchi hacker di ogni genere; a maggiore garanzia di sicurezza utilizza anche un sensore di impronte digitali. Eccolo presentato in questa demo.

Bull_Hoox _m2

Thales SA invece adotta un approccio diverso rispetto alla concorrente nazionale per la protezione di dispositivi mobili rilasciando un sistema operativo denominato “Teopad” (immagine sopra), un software di natura militare (Teorem) per tutti gli smartphone Android. Questa tecnologia in pratica divide lo spazio virtuale dello smartphone in due parti: una per uso personale e l’altra criptata per le applicazioni aziendali e i dati sensibili (simile alla soluzione Samsung Knox). Al momento una licenza Teopad è stata venduta per alcune centinaia di Euro, nessuna informazione precisa è stata rilasciata.

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Secondo un rapporto di Infonetics il mercato dei software di sicurezza mobile è cresciuto del 38% nel 2013 arrivando a 1,33 miliardi di dollari e prevedendo 3 miliardi dollari entro il 2017. Tuttavia non è chiaro se la crittografia che stanno usando a livello di hardware o software sarà veramente spy-proof. Voi che ne pensate? Sarà mai possibile? Ditecelo nei commenti qui sotto.

 

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