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Robben: “Il goal di Wembley ha cambiato la mia vita”

Ha passato un Natale bellissimo Arjen Robben, perché anche se infortunato può godersi finalmente un po’ di meritato riposo dopo un 2013 da sogno. In dodici mesi l’esterno olandese ha vinto tutto quello che c’era da vincere, ha servito assist preziosi ai compagni e come non succedeva da troppo tempo, è riuscito a dare continuità alla sua stagione evitando infortuni e cali di tensione improvvisi. Il miglior Robber di sempre, ha visto il culmine della sua carriera la notte del 25 luglio a Wembley, dove una sua splendida rete a pochi minuti dalla fine, ha regalato al Bayern Monaco la gioia della quinta Champions League.

Intervistato durante questa vacanze dal quotidiano bavarese Suddeutsche Zeitung, l’ex Chelsea e Real parla della sua stagione appena passata e del suo imminente futuro:

“Il goal di Wembley ha cambiato la storia della mia carriera e forse anche della mia vita. Segnare in una finale di Champions la rete decisiva, è qualcosa che rimane per sempre nella storia. È stato un goal davvero bello poi, perché Weidenfeller mentre stavo per tirare mi ha chiuso lo spazio e nella mia testa mi sono detto che dovevo cambiare subito lato altrimenti avrei sprecato la più grande occasione della mia vita. In un istante ho deciso di toccarla alla sua sinistra e lui è rimasta o spiazzato. Vedere la palla che rotolava lentamente in porta, è stato ancora più bello e emozionante”

Il fallo di Hitz dell’Augsburg ha tolto a Robben la soddisfazione di vincere sul campo il Mondiale per Club, un’entrata killer che l’olandese non ha dimenticato:

“Il fallo è stato davvero brutto, ho avuto anche paura. Hitz ha capito di aver sbagliato e dopo mi ha chiesto scusa con un sms e l’ho perdonato. Purtroppo però l’infortunio non guarisce con una messaggio e mi è dispiaciuto non giocare in Marocco”.

In ultima analisi non si può non parlare del suo contratto in scadenza che il Bayern tarda a rinnovare. Robben redta comunque fiducioso:

“A Monaco mi sento a casa e il mio desiderio è di restare qui. Credo di aver dimostrato il mio valore sul campo e non c’è bisogno che aggiunga nulla. Io so che posso dare al Bayern e al calcio in generale, almeno altri tre anni ad altissimi livelli”.

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