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Le 10 peggiori console di tutti i tempi

Siamo abituati a ottimi prodotti come l’XBOX, la PlayStation e la WII ma il mondo delle console multimediali è costellato di molti più fallimenti che successi. Negli anni molte console hanno fallito per svariati motivi che andavano dalla scarsità di giochi a disposizione ai malfunzionamenti hardware. Ricordare il passato ci fa apprezzare il presente e ci potrebbe insegnare molto per il futuro, quindi seguitemi in questo flashback sui più grandi fallimenti commerciali delle console per videogiocatori.

Sega 32X

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Siamo nel 1994 e la 32X nacque male fin dal principio. Pochissimi sviluppatori mostrarono interesse per la console e alla fine furono creati solo 40 giochi e vennero vendute solo 650.000 unità della 32X, pochissime se si valutano i costi di ricerca e sviluppo che un prodotto del genere richiede.

Nokia N-Gage

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Nokia ha messo sul mercato ottimi prodotti nel campo della telefonia. Nel 2003 la società ha pensato di poter fondere in un unico device una console per il gioco e un telefono e creò l’N-Gage. Nei piani di Nokia l’N-Gage avrebbe dovuto toglie quote di mercato al Game Boy Advance ma nei primi mesi dal lancio ne furono venduti 5.000 unità. L’idea era ottima ma ai tempi le tecnologie non erano abbastanza mature per poter creare un prodotto di largo consumo.

Tiger Telematics Gizmondo

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Doveva essere un miglioramento dell’N-Gate ma fallì la prova del mercato allo stesso modo. Il Tiger venduto, nel 2005, ad un prezzo di 229 dollari vendette 25.000 unità nel mondo e dopo appena un anno dal lancio di questo prodotto la Tiger dichiarò bancarotta.

World of Wonder Action Max

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Nel 1987 tocca alla Action Max creare la propria console con un controller particolare identico ad una pistola. L’utente puntando il controller doveva colpire dei bersagli mobili guadagnando punti. Nonostante l’idea fosse interessante, per gli anni ’80, la console di Action Max non ebbe molto successo soprattutto perchè aveva a disposizione solamente 5 giochi.

Apple Bandai Pippin

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Nel 1996 quando Steve Jobs era lontano dall’azienda anche la Apple creò una propria console e fu Bandai a produrla. La piattaforma della Mela, anche se difficilmente, trovò degli sviluppatori che crearono giochi e software. Fu lo stesso Jobs nel 1997, quando rientro in Apple, a cestinare completamente il progetto.

Philips CD-I

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Philips nel lontano 1991 fu la prima azienda a produrre una console multimediale basata sui CD. Essere pionieri in questo caso non pagò e causa il prezzo elevato di circa 700 dollari, la mancanza di sviluppatori, e un controller non proprio azzeccato la console targata Philips entra di diritto nella nostra lista dei peggiori fallimenti della storia.

Tiger Game.com

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Tiger, la stessa che ha prodotto Gizmondo, nel 1997 aveva immesso sul mercato il suo prototipo di console. Il Game.com che poteva anche connettersi ad una versione puramente testuale di internet e aveva qualche funzione da PDA. Esteticamente non eccezionale anche il Game.com non ebbe grande successo e il pubblico la snobbo dopo un iniziale timido interesse.

3DO

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Pensata e realizzata da Trip Hawkins, che successivamente fondò la EA, la 3DO è un prodotto del 1993 basato sull’utilizzo di CD multimediali. Sul mercato arrivò ad un prezzo vicino ai 600 dollari, fattore che non contribui favorevolmente all’apprezzamento di una console comunque rivoluzionaria per il suo tempo.

RCA Studio II

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Siamo nel 1977 agli albori della storia delle console. RCA Studio II ha un design orribile e un controller basato su tasti numerici. Non mi vorrei dilungare troppo sulle specifiche tecniche di questo prodotto, che ad oggi ci fa sorridere, basta dire che ebbe scarsissimo successo commerciale.

Nintendo Virtual Boy

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Il Virtual Boy fu il primo tentativo, datato 1995, da parte di Nintendo di portare la realtà virtuale nel mondo dei videogiochi. Come si può ben capire dall’immagine il tentativo andò fallito in quanto la tecnologia non era all’altezza delle idee. L’utilizzo del Virtual Boy era a dire poco problematico e l’esperienza di realtà virtuale estremamente limitata. Dopo un primo periodo di entusiasmo del mercato, le vendite stentarono a decollare e Nintendo dovette incassare un fallimento commerciale.

Ho finito il mio tuffo nel passato. Spero che voi, come me, vi siate divertiti nel vedere che anche le grandi industrie possano produrre grandi fallimenti commerciali.

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