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Löw: “L’Italia è grande ma noi siamo al Top”

A pochi giorni dall’amichevole del “Meazza” tra Italia e Germania, il ct Joachim Löw ha parlato al quotidiano “La Gazzetta dello Sport” del momento della sua nazionale e degli obiettivi al prossimo mondiale in Brasile. Nel momento di massimo splendore del calcio tedesco, Löw è chiamato a guidare la nazionale verso il quarto titolo mondiale. Obiettivo che non lo preoccupa, consapevole del valore dei suoi ragazzi ma anche delle tante insidie che lo aspettano in sud america. Sempre con la sua proverbiale prudenza, il tecnico di Schonau non disdegna un po’ di sana autostima.

La federazione tedesca gli ha rinnovato il contratto fino all’europeo francese del 2016, segno di stima e di voglia di continuare un progetto importante e di qualità come “innovatore di calcio”: ” Stiamo crescendo tantissimo, così come abbiamo fatto negli ultimi 10 anni. Dobbiamo migliorare ancora un po’ la fase difensiva, cosa che spesso ci ha creato problemi, ma la squadra ha iniziato a farlo in maniera corale. Lo scorso anno l’Italia ci insegnò cosa vuol dire essere furbi, esperti e cinici. Noi eravamo tra le squadre più giovani dell’europeo e questa inesperienza si è vista tutta nella semifinale contro gli Azzurri. Siamo rimasti molto delusi da quella partita ma è stata una sconfitta che ci ha insegnato molto. Adesso rispettiamo i ruoli in campo, pensiamo di più e non diventiamo nervosi se il gol non arriva subito. Diciamo che ci siamo fatti più furbi e davanti a noi abbiamo grossi traguardi in vista”. 

I successi delle squadre di club offuscano un pochino il grande lavoro svolto della nazionale. Löw non è invidioso e al contrario benedice la grande ascesa di Bayern e Borussia Dortmund: “Credo che avere due squadre che si giocano una finale di Champions League, sia una grande fortuna. I giocatori fanno ancora più esperienza, crescono a livello mentale e quando arrivano in nazionale sono più pronti. Noi approfittiamo delle loro vittorie come loro approfittano del nostro lavoro. Dopo il Mondiale del 2006, le squadre d club hanno usufruito di calciatori più maturi ed evoluti tatticamente”. 

Gli insuccessi contro l’Italia nei grandi tornei non spaventa il ct tedesco che dalla nazionale di Cesare Prandelli cerca sempre di attingere a livello tattico: “Prandelli ha fatto un lavoro enorme in Italia. Ha svecchiato la squadra, gli ha dato una predisposizione offensiva ma sempre mantenendo sapienza tattica. le sconfitte storiche contro l’Italia sono dovute non ad una questione mentale bensì al fatto che l’Italia nel corso degli anni è stata sempre più evoluta di noi a livello tattico. I giocatori riescono a crescere con l’importanza della manifestazione. Più si va avanti e più gli avversari diventano difficili, più forti diventano i calciatori. E’ una vostra caratteristica, la vostra mentalità vincente. Non vederla testa di serie nei sorteggi ai Mondiali è qualcosa che non capisco. L’Italia fa parte da sempre dell’elite del grande calcio”.   

La Germania arriva a Milano con moltissime defezioni, l’ultima quella di Miro Klose fermato dallo staff medico tedesco ed in forte dubbio anche per il classico contro l’Inghilterra. L’Italia non sa invece se far giocare Mario Balotelli, che vive un momento di indecisione e non gioca più neanche nel suo club. Löw però, lo porterebbe sempre con lui: “Balotelli è un giocatore importante per qualsiasi squadra: è tecnico, forte fisicamente, veloce. Credo sia uno dei migliori al mondo”. 

Probabile che la Germania giochi con un “falso nove” in attacco, soluzione che Löw sperimentò prima di tutti sosprendendo avversari e critici: “Non di mai, visto avevo ragione? Credo che un allenatore debba sperimentare sempre, soprattutto quando hai una squadra con tanta qualità come la nostra e piena di trequartisti. Bisogna sapersi adattare anche ai tempi. I difensori sono sempre più fisici e robusti, gli spazi diminuiscono e per questo un attaccante veloce e tecnico che sappia muoversi in area o tra le linee, può aiutare tantissimo”. 

Il ct tedesco non ha mai nascosto il suo amore per l’Italia, terra che ama e che ha consigliato anche ai suoi due bomber preferiti, Klose e Mario Gomez. Un paese che presto visiterà nuovamente in ritiro proprio con la nazionale in preparazione del mondiale in Brasile: “Vado sempre in Sardegana o in Toscana. Amo la vostra ospitalità e lo stile di vita. E poi il cibo, la cultura, le belle città. Gomez mi parla sempre di Firenze, dell’ospitalità che ha ricevuto e della passione che vive la città. Miro ugualmente, è entusiasta di Roma. Ho portato la nazionale in ritiro ovunque, a maggio torneremo in Trentino per prepararci al Mondiale. Speriamo ci porti bene”.  

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