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Trenitalia: in ritardo sul digitale

 Sottopongo alla vostra attenzione una questione emersa nella mia esperienza personale a bordo dei treni Trenitalia.

Trovandomi a usufruire del servizio quotidianamente, ho sottoscritto un abbonamento regionale mensile (molto più conveniente dei biglietti singoli).

Fin qui niente di strano. Statisticamente un buon numero di voi si troverà nella medesima condizione.

Dovete sapere – al fine di comprendere meglio ciò che seguirà – che da circa due anni eseguo l’abbonamento online, direttamente dal sito ufficiale Trenitalia.

Ciò mi è molto utile in quanto mi consente di evitare code alla biglietteria e di avere un archivio digitale con tutti i biglietti acquistati nel tempo, regolarmente sincronizzati su tutti i miei dispositivi tramite Dropbox.

Ma qui comincia il bello: l’abbonamento, anche se acquistato online, deve essere stampato. Personalmente ritengo che non vi sia differenza tra un biglietto stampato su cartaceo dalla propria stampante o un biglietto archiviato e visualizzabile da iPad (anzi su iPad la qualità risulta senz’altro maggiore), ma in pieno rispetto delle regole preferisco non correre rischio e stampare sempre la ricevuta e tenerla nel portafoglio.

Può capitare tuttavia che, cambiando un giacchetto o spostando il portafoglio da una borsa all’altra, possa rimanerne sprovvisto. E per la legge di Murphy quello è il giorno in cui il controllore passa a controllare i biglietti.

 

“Il controllo tipo”

– Buongiorno, biglietti.

– Buongiorno, eccolo.

Il controllore guarda sbigottito l’iPad

– Per questa volta passi, ma i biglietti vanno stampati. Così non è regolare.

– Ah ok, va bene. Arrivederci.

– Arrivederci.

 

Ovviamente cercare di negoziare sul fatto di averlo stampato ma averlo dimenticato, sarebbe inutile e piuttosto patetico (quasi quanto chi non ha acquistato l’abbonamento e millanta di averne di regolari posti in cassetti polverosi).

Ma a differenza di loro, io ho acquistato regolarmente il mio abbonamento e sono in grado di esibirlo al momento del controllo.

Per precauzione porto sempre con me anche una copia del documento di identità (in una posizione diversa da Dropbox, ma sempre su iPad). In questo modo sono in grado di assolvere anche in questi casi ai miei doveri. Non in cartaceo, ma in digitale.

Essi, parimenti alla versione stampata, sono dotati di codice identificativo dell’abbonamento e di un particolare QR CODE, che l’addetto può controllare in qualsiasi istante grazie al lettore in dotazione.

Ma perché dunque i controllori vedono così di cattivo occhio i biglietti presenti su iPad sotto forma di file PDF?

Sostanzialmente credo ciò sia dovuto ad una certa diffidenza verso il digitale. Se si teme che l’utente abbia potuto falsificare l’abbonamento, sarà sufficiente riscontrare il codice per fugare ogni dubbio e non vedo in cosa possa differire avere il biglietto in forma digitale o cartaceo.

In una piccola nota in fondo al biglietto è infatti presente la dicitura “3. Il viaggiatore che non esibisce la ricevuta di stampa o non presenta un valido documento di identificazione viene considerato come sprovvisto di biglietto e regolarizzato in base alla normativa o alla legislazione regionale vigente.

In linea di principio anche la visualizzazione su iPad corrisponde ad una “stampa a schermo“, ma – come scritto sopra – sarebbe inutile e patetico cercare di spiegarlo a un controllore.

Quello che mi augurerei, dato che ci troviamo nell’anno 2013 e che ormai anche in Italia abbiamo iniziato a “giocare ad essere tecnologici“, è che si persegua questo obiettivo anche in questi casi. Basterebbe così poco: equiparare un biglietto esposto in forma digitale ad uno cartaceo ridurrebbe per altro uno spreco di carta non irrilevante, se si considera il fenomeno su scala nazionale.

Basterebbe solo un pizzico di buona volontà, in quanto sui Frecciarossa è già possibile ricevere il biglietto in modalità Ticketless tramite SMS.

Per concludere, vi porto la spiegazione tecnica di un giovane controllore con cui ho avuto la fortuna di parlare su un treno regionale diretto a Siena il 1 Aprile:

Il biglietto acquistato online va stampato perché, nel caso in cui ci fosse stato un errore nella generazione del codice o comunque avessi riscontrato delle problematiche al momento del controllo, avrei dovuto ritirare il biglietto. E nel caso in cui fosse stato di carta, avrei ritirato il pezzo di carta e festa finita. Ma se tu l’avessi avuto sull’iPad, che avrei ritirato…?” E mi ha sorriso, lasciandomi intendere che le cose vanno così in Italia.

Ho sperato fosse un Pesce d’Aprile, ma purtroppo è la realtà…

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