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Google, l’innovazione e il futuro secondo Larry Page

Google è un’azienda che conta più di 50 000 dipendenti e che ha un fatturato che sfiora i 50 miliardi di dollari; costituisce una raccolta di servizi conosciuti ed usati in tutto il mondo ed un motore di ricerca che rappresenta il sito più visitato al mondo con oltre un miliardo di ricerche giornaliere.

In questo articolo vediamo ed analizziamo tutti i segreti di Google e tutto ciò che ha fatto sì che essa diventasse un’azienda inventrice di innovazioni tecnologiche, del passato e del futuro. In particolare, andremo ad analizzare il periodo che inizia da quando Larry Page, co-fondatore di Google nel ’98 assieme a Sergey Brin, è diventato CEO dell’azienda nel 2011.

Iniziamo col parlare di un’innovazione di cui si parla già da anni ma che molti definirebbero del futuro per i tempi di implementazione e per i costi: la macchina che guida da sola, senza bisogno di un’autista. Ebbene, questa “invenzione del futuro”, in realtà, esiste già ed è stata sviluppata e collaudata proprio da Google. Un fatto curioso ci testimonia come questo tipo di automobile possa essere davvero flessibile sulla maggior parte dei percorsi che ad essa vengono proposti: nell’autunno scorso, quando Martin Sorrell, CEO del gruppo WPP, ha visitato la sede di Google, è stato portato da un auto che guidava comandata da un computer dal Rosewood Hotel, dove alloggiava, alla sede di Google per un percorso di circa 30 . Era un Lexus SUV, equipaggiato di decine di strumenti tecnologici come radar, sensori ed uno scanner laser che può fare 1,5 milioni di misurazioni al secondo. Il viaggio ha avuto una durata di 20 minuti ed il sistema è stato tanto abile nel districarsi nel traffico stradale che Sorrell, giunto a destinazione, ha commentato: “è stato incredibile”.

Questa è la concezione del futuro di Larry Page, CEO di Google che, nonostante l’opinione della gente sulle macchine guidate da computer sia che esse sono assurde se non ridicole, non sicure e non abbastanza divertenti, affronta l’idea con la spassionata logica di un ingegnere. Infatti lui insiste che questo progetto, quando terminato, riuscirà effettivamente a migliorare la sicurezza. Tra non molto Google riuscirà nell’intento del ricreare al computer il comportamento alla guida di un uomo “ma assicurandosi che non ti faccia morire o che uccida qualcun’altro” scherza in un’intervista Page.

Sono pensieri che possono sembrare molto strani a noi ma è questo il futuro che vuole che Google crei. Ma d’altronde dalla fondazione di Google nel 1998 ha sempre messo in campo idee ambiziose come questa. Basti pensare ai servizi Google che usiamo tutti i giorni come Street View, una replica virtuale fotografata della realtà, Google Libri, la più grande libreria esistente al mondo costituita da libri scansionati, oppure il servizio di traduzione, che consente di tradurre un testo tra due lingue (le combinazioni sono 4200).

Quello però che è più incredibile è il fatto che, mentre Page pensa a tutte queste idee innovative e rivoluzionarie, riesce gestire un’azienda da 38 miliardi e con 53 000 dipendenti in modo incredibilmente efficacie. Quando in aprile 2011 è diventato l’amministratore delegato della società, Google stava sentendo gli anni e c’era bisogni di un rinnovamento per tornare all’azienda fenomenale che era una volta. Page decise perciò di riorganizzare la compagnia e di dare a poche persone la responsabilità di un intero reparto in modo che Google si possa concentrare su ogni singolo progetto e prodotto nel modo migliore possibile. La sua capacità di gestire la società sorprese tutti a Silicon Valley.

Page ha fatto di certo un ottimo lavoro ma Google ha dovuto affrontare anche fatti negativi, tra cui le numerose battaglie contro Apple per il dominio del mercato degli smartphone e quelle contro Amazon, la quale accusava Google di manipolare i risultati delle ricerche relative ad acquisti online per fare loro evitare Amazon. L’altro problema è Larry Page in sé. Lui è molto introverso e a volte molto scontroso ma il suo carattere rimarrà sempre un mistero. In molti, in Google, si lamentano di lui per certi aspetti; uno di questi è quello della decisione presa nel 2011 di acquistare Motorola, che ha scatenato commenti del tipo “Quando spendi 12 miliardi di dollari per comprare un’azienda e non spieghi quale sia la tua strategia e le tue intenzioni, è difficile per gli investitori credere in te”, causando un crollo in borsa.

Torniamo a parlare di progetti innovativi. Larry Page, durante una riunione a fine 2011, insisté sul fatto che fosse arrivato il momento per Google di proporre idee veramente innovative. L’idea si trasformò in poco più di un mese in progetto, che consentì la realizzazione dell’applicazione per Android “Google Now”, che ricerca informazioni nel tuo smartphone, ricavandole dal calendario, dalle email, dalle ricerche, dalle località e cerca di darti le informazioni che vuoi ancor prima che tu le chieda. Risponde ai comandi vocali, come fa Siri in iOS. La riuscita di Google Now convinse definitivamente Page e il suo team delle idee innovative che avevano avuto sempre in mente.

Page affronta tutti i problemi da una differente prospettiva, come accade con quello del fatto che sui dispositivi mobili la pubblicità non sia adatta come su altri sistemi. Lui dice, al contrario, che le opportunità di pubblicizzazione su uno smartphone sono in realtà maggiori in quanto, ad esempio, potrebbero permettere di chiamare semplicemente con un tocco un’azienda mostrata in un annuncio pubblicitario.

Inoltre, tutti i prodotti e servizi di Google sono integrati tra loro, facendo in modo che l’utente si trovi sempre dappertutto. Questo è facilitato dalla presenza di una barra fissa su tutte le pagine dei loro servizi, tra cui YouTube, uno dei più usati e che genera gran parte dei loro guadagni. Viene anche usata una particolare strategia per pubblicizzare i propri servizi, come è accaduto con Google+, che consiste nel fare propaganda del successo del servizio, anche se in realtà l’attività è minima.

Anche se chiunque può rimanere affascinato dalle idee innovative e rivoluzionarie di Google, è difficile credere nell’idea di una automobile senza guidatore finché non la provi realmente e ti accorgi, sorprendentemente, che “i movimenti di guida sono fluidi come se fossi tu a guidare in quel momento”, come è accaduto a chi l’ha provata.

Insomma, Larry Page, un genio, un inventore di idee e progetti innovativi che tanto ricorda Steve Jobs. Ma allora cosa dobbiamo aspettarci per i prossimi anni da parte di Google?

fonte | Fortune

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